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martedì 16 febbraio 2016

Ha venduto un derby e gioca ancora

Domenica, nelle fila dell'Atalanta che ha giocato contro di noi, c'era Andrea Masiello.
Chi è?

Colui che, segnando APPOSTA e PER DENARO (pare 50.000 o 300.000 euro) un autogol contro la propria squadra, in Bari-Lecce del 15 maggio 2011, decretò la salvezza del Lecce e in pratica spedì in serie B la Samp che stava lottando disperatamente per salvarsi.
Ha un'intera collezione di condanne.
Ammise lui stesso il fatto.
Uno così non dovrebbe nemmeno poter più vedere un pallone in tv, invece gioca. Colpa delle regole di merda che lo consentono, chiaro.
Uno che vende una partita cosa ha a che fare con lo sport? Uno che resta coinvolto in numerosi episodi spregevoli di questo tipo può ancora giocare?
Massimo disprezzo personale.
In Italia uno che ha fatto questo, dopo appena 4 anni e mezzo gioca di nuovo, e titolare in A.
E poi vogliamo uno sport pulito? Se chi sbaglia (e pesantemente e ripetutamente) dopo due dì è lì...
Che gesto infame vendere una partita, un derby per giunta...
Da REPUBBLICA del 2 aprile 2012:
CON IL DERBY FALSATA LA SERIE A - "Quel derby Bari-Lecce ha segnato la fine dello scorso campionato di Serie A, e quindi la sua falsificazione sportiva". La riflessione, condotta nelle prime ore di questa mattina da uno degli investigatori di Bari, è la sintesi perfetta dell'ultimo salto di qualità fatto dall'indagine sul Calcioscommesse. Dopo mesi di indagine, infatti, la procura pugliese guidata da Antonio Laudati e i carabinieri del reparto operativo hanno infatti ricostruito nel dettaglio la "compravendita" del derby Bari-Lecce "operata da Andrea Masiello" al tempo difensore biancorosso (che per quella gara intascò 300mila euro) in complicità con alcuni esponenti della dirigenza del Lecce oltre che di molti importanti scommettitori locali.
Al di là dell'importanza simbolica e del clamore suscitato dall'idea che un calciatore possa vendersi proprio il derby, cioè la partita più importante della stagione per ogni tifoso, quella gara ha anche una fondamentale rilevanza sul piano investigativo. Perché fu proprio con quei tre punti comprati dal più acerrimo rivale che il Lecce riuscì a conquistare la salvezza, falsificando dunque l'intera lotta per rimanere in serie A. Lotta che vide alla fine soccombere una squadra di primo piano come la Sampdoria.


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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