Silvio Berlusconi definisce Barack Obama, appena eletto presidente degli USA, “bello, giovane e abbronzato”. Come Italiano, sento il dovere di scusarmi con Obama: è una battuta che rivela inadeguatezza più che latente razzismo. Condivido quel che ho letto (non ricordo chi lo ha detto) e cioè che si è rivolto a Obama come si rivolgerebbe a un nuovo acquisto del Milan, ma faccio anche due riflessioni: 1) non ha detto “è capace” o “è simpatico”, due complimenti che avrebbero riguardato le sue presunte doti politiche e umane, ma ha usato tre aggettivi che si riferiscono all’apparenza, all’estetica, più che alla sostanza, e questo forse la dice lunga sulla scala dei valori di chi si è espresso; 2) avrei dovuto allora scusarmi, in qualità di Italiano, con il giornalista americano e con i milioni di persone che non hanno capito la sua battuta su Obama (sono "imbecilli"), con la Germania (diede del kapò a un parlamentare tedesco), con la Finlandia (battute irriguardose sulla presidente), con il mondo musulmano (è inferiore all’Occidente, disse), con chi vota a sinistra, cioè metà Italia (furono definiti per mezzo di una parte anatomica), con i magistrati, ecc. Scusarmi diventerebbe il mio secondo lavoro, e 24 ore non sono abbastanza.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
Nessun commento:
Posta un commento