Contro la crisi sta arrivando la Social Card (o Carta Acquisti): gioite tutti! Consentirà a 1 milione e 300 mila persone povere di spendere la bellezza di 40 euro al mese, accreditati ogni due mesi a partire dall'ottobre scorso. Potranno ottenerla i pensionati e le famiglie con figli sotto i tre anni (reddito non superiore a 6 mila euro l'anno) e i pensionati con più di 70 anni (reddito non superiore a 8 mila euro l'anno, una sola casa, una sola auto, una sola utenza del gas e elettrica). Non si devono avere più di 15 mila euro depositati in banca o alle Poste. Lo sapete cosa vuol dire 6 mila euro l'anno? Vuol dire 500 euro al mese: senza dubbio chi ha figli e guadagna 500 euro al mese vedrà ora aprirsi un mare di possibilità davanti a sé, con questi 40 euro suppletivi ottenibili a prezzo di un bel marchio di infamia sociale.E' un pallino del ministro Tremonti, che nega che in questo modo si voglia identificare una classe sociale. Intanto però la carta sarà anonima, questo dimostra che il rischio era possibile. Inoltre chi la difende dice che fu adottata anche dagli USA, ma dimentica di dire che lo fu 70 e poi 50 anni fa: il mondo cambia e dovrebbero venire idee migliori, dopo 50 anni... Per dire: anch'io ho il pallino di comprare solo calze color lilla, ma non lo trasformo in una proposta politica.
Innanzitutto 40 euro sono una miseria, vorrei sapere quanto spenderà lo Stato per tutta questa grancassa delle carte e chi ci guadagnerà (ci sarà pure qualcuno che le progetta, che le produce, che le distribuisce, che le gestisce, un bel giro d'affari): conoscere cifre e dettagli sarebbe gustoso, perchè al più "sciroccato" fra di noi è venuto subito in mente che si potevano dare direttamente 40 euro in forma anonima a chi rientra in quei parametri: si sarebbe speso molto meno e si sarebbe evitato di mettere in difficoltà davanti agli altri persone che non lo meritano. Poi, la carta magica sarà spendibile solo presso i negozi convenzionati. Infine l'aspetto peggiore: identifica le persone, che dovranno presentarsi alla cassa come povere tirando fuori la social card, e questo è davvero meschino e poteva essere tranquillamente evitato. Ripeto, se non ti vengono idee migliori di questa forse è segno che devi cambiare lavoro, o sistema di idee.
La social card è dunque strumento di discriminazione sociale: ti costringe a mostrare in pubblico la tua povertà (che di certo non è roba da doversi vergognare), quando entri nel negozio convenzionato e sei alla cassa per pagare. Non e' roba di cui vergognarsi ma è umiliante costringere le persone a mostrarla. E' una misura che non mi sta bene: io voglio sapere anche in strada o al cinema se quello che mi sta davanti è un poveraccio, quindi propongo di costringere i titolari di social card a portare sulla fronte giorno e notte un piccolo bollino azzurro col logo del Governo. E poi, perché non prevedere sul retro della carta una striscia color argento tipo Gratta e Vinci e organizzare una bella lotteria prenatalizia con prosciutti e parmigiani in palio, riservata ai possessori della carta che così la vigilia di Natale gratteranno la striscetta e scopriranno se avranno vinto il prosciuttone? Diretta su RAI 1 il 24 sera, spot a raffica e vincitori invitati in studio con mega-lacrimoni d'ordinanza.
Il messaggio è: ci sono modi meno umilianti e più dignitosi per aiutare chi ha bisogno. Senza parlare dei tagli agli sprechi di spesa pubblica e dell'eliminazione di prebende e privilegi nelle quali affogano anche gli stessi politici che poi si inventano le carte per gli acquisti.
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autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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