Leggo su "Il Tirreno" di oggi 10 dicembre 2008, fra le lettere, che il Dio cattolico sarebbe ferocemente contro gli omosessuali: chissà, potrebbe essere vero. E' anche contro la carne il venerdì, ma tutto questo dovrebbe interessare solo i cattolici, che a questi dettami dovrebbero uniformare la loro vita personale, non quella di tutti: agli altri non interessa. Leggo sempre che c'è anche chi prova nausea, pietà o disprezzo per gli omosessuali; bene, ma si tratta di razzismo, tutto qua: è proprio vero che le parole semplici sono sempre le migliori.
In sintesi: chiunque può fare l'integralista, ma a casa sua. Ciò che è inaccettabile è che i cattolici vorrebbero che tutti si comportassero secondo i loro dettami (e ci provano con tutte le loro forze ad ottenere questo scopo), mentre chi è laico (e magari più religioso di alcuni cattolici) non ha nulla in contrario a che un cattolico uniformi l'intera sua vita privata alle credenze che ritiene più opportune, e altrettanto vorrebbe poter fare lui. E' una differenza abissale, come quella che c'è tra libertà e prevaricazione. Una confessione religiosa può dichiarare guerra a quel che vuole, anche al ragù; uno stato laico, civile e democratico, invece, non adotta nessun credo religioso, nemmeno il più seguito, e non discrimina i cittadini in base a etnia, orientamento sessuale, ecc.; . Questa è un'indiscutibile verità ed è anche la lezione che le maggiori religioni dimostrano di non aver capito.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
giovedì 11 dicembre 2008
Integralista, ma a casa tua
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