Siamo il Bel Paese, siamo i più abili ad arrangiarci e a cavarcela sempre anche se spesso per il rotto della cuffia, siamo i tipici adorabili cialtroni. Gli altri paesi vanno più forte in tutto o quasi tutto, ma noi ci sentiamo superiori perché sappiamo vivere e alla fine stiamo a galla lo stesso senza fare gli sforzi che fanno gli altri. Siamo il classico asino turbolento che a scuola rompe le palle tutto l'anno a chi vuole studiare e poi strappa il 6 a giugno copiando dal compagno di banco secchione. Fatta una legge, troviamo subito l'inganno; non abbiamo la minima cura delle cose pubbliche, non abbiamo un grammo di senso civico, il senso della patria circola nelle nostre vene solo quando gioca la squadra nazionale di calcio. Sembra sempre che il prossimo sia il nostro ultimo giorno e invece ci risolleviamo ogni volta con quella faccia da schiaffi e con quello sguardo idiota da eterni bambinoni. Ci facciamo del male e neppure ce ne accorgiamo. Però se troppe volte leggendo quel che accade oltre frontiera pensiamo: "ecco quel che ci vorrebbe anche da noi" vuol dire che siamo anche condannati a non sollevarci mai da questa miserabile mediocrità in cui annaspiamo.
In Svizzera stanno per varare "una delle più dure campagne del mondo mai realizzate in tema di sicurezza stradale", secondo la definizione di Repubblica. Una sessantina di misure durissime al fine di prevenire gli incidenti stradali. Un giro di vite clamoroso. Tra le misure previste: l'introduzione del casco obbligatorio per i ciclisti, la confisca e l'immediata distruzione del veicolo in caso di infrazione grave commessa dal conducente, il divieto di segnalare le postazioni fisse per il rilevamento della velocità, l'individuazione e l'eliminazione di tutti i "punti neri" delle infrastrutture, alle cui condizioni verrà posta una straordinaria attenzione.
Finora in Svizzera la patente era eterna, ora vogliono introdurre la revisione decennale. Da noi c'e' il rinnovo, ma è come se non ci fosse, senza contare che la patente non viene mai revocata, nemmeno se ammazzi dieci persone in dieci incidenti diversi: magari ti danno due anni (in galera però non ci vai, sia chiaro), te la sospendono, ecc. ma alla fine te la restituiscono.
Confesso di aver sempre nutrito una particolare predilezione per misure medievali quali la distruzione dell'auto: cosa merita di diverso chi sfreccia a 130 in un centro abitato se non di vedersi sfasciare la vetture a colpi di mazza? Niente lo può punire in maniera altrettanto feroce ed educativa, le multe gli fanno un baffo, la sottrazione dei punti dalla patente è una burletta e poi, non dimentichiamocelo, la probabilità di essere beccati quando si fa un vaccata è prossima allo zero: non si viene mai presi e se si viene presi la pena è irrisoria e poi si ricomincia.
Non so se sia tutto vero quel che ho letto su questa imminente riforma svizzera, spesso i media sfornano balle su balle, tuttavia mi sembra incredibile. Se lo è, plaudo alla Svizzera.
Noi continueremo a contare i morti sulle strade e le carneficine dei giorni di nebbia, dei weekend e dei sabato sera; i drogati gli ubriachi e gli incapaci continueranno a circolare in tutta libertà.
Siamo il Bel Paese, una possibilità non la si nega a nessuno, nemmeno quella di morire come un verme spiaccicato sull'asfalto una domenica mattina solo perché un criminale imbottito di alcool ha incrociato il nostro cammino.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
mercoledì 24 dicembre 2008
Santa Mazza
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