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martedì 3 novembre 2009

Mi piace, ma lì è di troppo

Strasburgo - La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni". E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un'istanza presentata da una cittadina italiana. La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche. I sette giudici della Corte europea hanno sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente "segno religioso" e, dunque, potrebbe condizionarli. E se questo condizionamento può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni, in particolare se appartengono a "minoranze religiose" o gli atei. Si attendono le motivazioni della sentenza. (da repubblica.it).

Ora, io non sono fra quelli che considera la presenza o meno del crocifisso nelle aule scolastiche un problema urgente o di primaria importanza. E' più urgente, per esempio, ridurre il numero dei morti sul lavoro, migliorare le condizioni di vita dei carcerati (51 suicidi da gennaio), eliminare lo spaventoso conflitto di interessi del plurinquisito e processato Berlusconi, ecc.
Ma è una decisione logica. Mi darebbe fastidio un simbolo islamico o di Scientology, sopra la cattedra. Quindi anche il crocefisso (contro il quale non ho nulla, è semmai la Chiesa ad ignorare le parole di Gesù) è di troppo, lì. Un paese democratico, libero e civile non può che essere laico.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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