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martedì 24 marzo 2009

Finta competenza diffusa

In questi tempi curiosi la finta competenza diffusa genera decisioni mostruose: tutti s'intendono di tutto e, giunti al potere, plasmano materie di cui dimostrano di non sapere quasi nulla. Parlamentari per caso vogliono privare l'individuo del diritto di disporre della propria vita; propongono di chiudere tutto Youtube se vi compare un solo filmato inopportuno; pensano di aver risolto il problema della violenza negli stadi rendendo più complicate le cose agli spettatori per bene; progettano ponti che gli ingegneri giapponesi crepano dal ridere ogni volta che gliene parli; difendono l'ipotesi (vera o no che sia) di dare il fucile da caccia ad imberbi adolescenti; propongono ad ogni condomino di allargarsi del 20% e, se le fondamenta del palazzo non reggono, di buttarlo giù e rifarlo da zero; definiscono fannulloni i dipendenti pubblici in toto, superflui i sindacati, fastidiose le votazioni parlamentari, guerriglieri gli studenti disarmati che scendono in piazza (disarmati per ora, metti che amino la caccia...); bollano come falsi i rapporti delle agenzie Onu che bacchettano il nostro Paese; prevedono il carcere per chi fa scommesse sportive su siti non autorizzati e per chi pubblica atti non più coperti da segreto, multe e sequestri per chi chiacchiera con una bella di notte, ma tante carezze e garanzie a chi froda migliaia di risparmiatori, a chi si rovina col lotto, a chi guida ubriaco e a chi ruba e violenta, salvo poi dare la colpa alle toghe, sempre rosse s'intende. La politica è l'unico settore in cui il principio "ciascuno si occupi di ciò che conosce bene" viene sistematicamente calpestato.
(*)

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


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