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sabato 18 giugno 2016

I padroni di cani

Avevo annunciato un testo su questo tema un annetto fa; lo so, ve l'eravate scordato: i santi proprietari di animali che pretendono che voi socializzate col loro animale anche quando questo è una bestia immonda che sbrana per puro divertimento qualsiasi cosa che si muove sulla terra, padrone escluso (per convenienza, altrimenti addio casa, pappa e cure: il cane è un animale, ma non è scemo) o che pur non avendo intenzioni assassine, anzi tutt'altro, è così coccolone che vi ricopre da capo a piedi una spessa coltre di bava filamentosa che neanche quella acida con cui un ragno involtina la mosca prima di mangiarsela. Abituale premessa per i poco svegli: amo molto natura e animali (ma non ho fissazioni in materia).

Se volessi un cane in casa, lo acquisterei (che brutta parola, allora è mercimonio!); non lo voglio (l'habitat di un cane non è un appartamento), non ce l'ho (so che non ce la farei a dedicarmi a un cane come un cane merita, cioè tanto). Quindi se ti incontro e tu hai al tuo fianco un cane-cavallo il cui garrese ti sfiora l'ascella e con denti lunghi quanto un mio braccio, forse non voglio accarezzarlo, anche se mi assicuri, pigolando beota, che è bravo. E non voglio che si avvicini a meno di 20 metri da mia figlia di due anni e rotti, che quel cane potrebbe mangiarsi senza nemmeno accorgersene, così come io mangio moscerini quando giro in bici. Il motivo è semplice: nessuno può sapere cosa passa per la testa di un cane, così come nessuno può sapere cosa passa per la testa di un uomo, pensa al vicino che si arruola nella "giad" e che tu avresti detto pauroso anche delle farfalle o al tizio del portone di fronte che un giorno esce di casa con un'ascia e uccide tre passanti a caso. E un cane (come un uomo) è buono fin quando non diventa un assassino. Decine di casi di cani che hanno azzannatto adulti e bambini (spesso uccidendoli) senza motivo o con un motivo per loro plausibile per noi molto meno confortano la mia tesi. D'altra parte se io passeggiassi per il centro e un tale che non conosco ma che pare conoscere il mio padrone mi accarezzasse con sguardo cretino, non escludo che potrei anche incazzarmi di brutto, sicché... Le cose non cambiano se il tuo animaletto da compagnia è un cane-topo alto 3 cm che urla a diecimila decibel: può sempre addentarmi la caviglia, eppoi i piccoletti sono sempre i più bastardi (senza offesa eh). Inoltre, anche supponendo che tu non abbia un cane ma un San Francesco reincarnatosi in un quadrupede, non voglio che mi faccia le feste e mi sporchi così il vestito con bava, terra e chissà cos'altro: non sempre posso permettermelo, immagina che stia andando a un colloquio di lavoro, a un funerale o a un rendez-vous con una squinzia agganciata ieri: che faccio, torno a casa a cambiarmi? E' mancanza di rispetto, ma non dell'animale, vostra: i cafoni siete voi. La vostra (quella di avere un cane in salotto) è una scelta che deve rimanere tale, cioè vostra, a meno che io, quel giorno particolare, o sempre come indole (vesto come un homeless o mi piace frequentare i pronto soccorso) non decida (ma io, non voi o il cane) di farla diventare pure mia e mi sottoponga alle conseguenze del comportamento del vostro animale, da una sbavasciata immonda sui calzoni di gabardine a un arto che penzola fra schizzi di sangue. Stessa cosa quando vi invito a casa e vi presentate con un cane: invitatemi voi, verrò con una vedova nera, o con un topo al guinzaglio.

Vi ho davanti, con quelle facce un po' idiote, che sorridendo a mezza bocca dite: e dai, alla tua età hai ancora paura dei cani..., su accarezzalo, è bravo, dai Fuffi, saluta Mauro, su. Che spettacolo indegno. Siete come quello che vi entra in casa con in mano un barattolo di vernice che cola, o che finito di masticare piazza la gomma sotto il tavolo della vostra sala; solo che lui lo sa di essere un maiale, voi credete di essere Konrad Lorenz.
Ma sai quali vantaggi avrebbe tua figlia a crescere con un animale in casa, fosse anche un gatto? Lo so, e dico davvero. Lo so benissimo. Ma ci ho pensato: gli svantaggi (e i rischi potenziali) vincono. D'altra parte per me una casa non è il luogo in cui tenere un animale, così come il mio habitat non è una cuccia all'aperto; poi, per carità, io posso vivere anche in un buco nella terra (datemi un libro però), e un alano in un bilocale, è chiaro.

Questo non vuol dire che io non rispetti chi ha un animale: è lui che spesso non mi rispetta.
Potete salvare il mondo anche senza un cane, eh.
Alla fine è questione di buona creanza.

E non tollero che cani e canoni girino in città senza guinzaglio e museruola: se volete liberarli, lo fate nel vostro giardino o in campagna, in una zona non frequentata. Come non tollero i marciapiedi pieni di deiezioni canine (merd@, dai), conseguenza di padroni stronzi o di cani randagi (il Comune un tempo li catturava, ora?). Perchè voi potete girare con un cane che abbaia contro i passanti ed è libero e io devo preoccuparmi di scansarmi o prendere in braccio la bimba, e io non posso girare con al guinzaglio (di carta) un ghepardo? Vi assicuro è buono, non ha mai (ancora) sbranato nessuno, si chiama Fuffi, com'e' carino eeeehhh, e dai non avrai paura di Fuffi, su...
Perchè il vostro cane può fare la cacca davanti al negozio di arredi e io no? Perchè il vostro cane può marchiare il territorio (imbrattare di piscio) la mia gomma e io no, se, poniamo, mi scappa?) Perchè io non posso girare con un pony? (lo sapete vero quanto le fa grandi un pony?)
Rispettate il prossimo e la città in cui vivete, per favore. Abbiamo già mille problemi, non costringetemi a preoccuparmi anche di queste idiozie che padroni intelligenti potrebbero potare alla radice adottando comportamenti civili.
Ma un cane con la museruola, dai... Ah sì, certo, un'iguana allo zoo no, ma un alano in 50 mq sì, eh?

Fra l'altro, spero sappiate che un cane può ridurvi sul lastrico in due secondi. Vabbè, come un figlio, ok.
Ma non torniamo su vecchi discorsi: se in mare si dibattono Hitler e un cane, e io posso salvare tutti e due, forse, ma se parto da uno dei due si riduce la probabilità che possa tirar su anche l'altro, io parto comunque da Hitler, anche se è il mio cane. Poi prendo il cane. Certo, alla fine massacro quel pazzo criminale assassino (non sto parlando del cane, state tranquilli...), ma prima lo salvo. Perché un essere umano è sempre più importante di un animale. Chi non la vede così ha altri problemi, altro che il guinzaglio o il sacchettino per la cacca lasciato a casa.

Bau.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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