Per arginare gli episodi di violenza negli stadi sono state prese alcune misure che, se temporanee e anticipatrici di interventi seri e risolutivi, avrebbero potuto anche essere tollerate ma che, definitive come stanno diventando, sono la solita pezza all'italiana che non ottiene gli effetti voluti e che penalizza ingiustamente la gran parte dei sostenitori, quelli sportivi e responsabili. In Inghilterra hanno risolto il problema in pochi anni perchè hanno voluto risolverlo: da noi questa volontà latita e manca inoltre la capacità di farlo. Perchè a un tifoso Samp, residente in Toscana da anni, più volte abbonato in passato, neanche a dirlo mai una macchia nella fedina penale, è stato impedito per legge di assistere a Sampdoria-Napoli? E perché quattro tifosi blucerchiati arrivati da Stoccolma sono stati respinti con le pive nel sacco in quanto colpevoli di non essere residenti in Liguria? Senza contare che, essendo numerosi i partenopei residenti in Liguria, i "Distinti" erano pieni di supporter ospiti pericolosamente a contatto con quelli di casa, senza cordoni di polizia o altro: il danno e la beffa. Le norme attuali sono inefficaci, stupide e sospetto anticostituzionali; sparano nel mucchio colpendo chi non c'entra niente. Sarebbe troppo logico e troppo facile interdire a lungo (o a vita) dagli stadi solo chi ha sgarrato e lasciare in pace gli altri? Ed eliminare l'assurdo divieto sugli striscioni? Perché, fra cavilli e procedure, devo far diventare matto chi, autista provetto, vuol prendere l'autostrada, invece di togliere la patente a chi fa il criminale al volante? In Italia si possono fare decine di esempi simili: incompetenza, pressapochismo, ingiustizia e inefficacia si coalizzano per angustiare l'onesto e sfiorare appena il delinquente.
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autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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