L'Abruzzo è sconvolto da un terremoto che in un paese civile avrebbe provocato pochi danni e pochissimi morti e invece non si contano le case distrutte, oltre ai trecento morti e ai mille e più feriti. Abitazioni private vecchie e recenti e palazzi pubblici anche strategici come la Prefettura e soprattutto l'ospedale si accasciano al suolo come castelli di carte al primo soffio di vento, mostrando sabbia di mare e materiali scadenti laddove avrebbe dovuto esserci calcestruzzo fatto a regola d'arte. Annozero (9 aprile) cerca di capire di chi sono le colpe di questa sciagura (perché ci sono colpe, eccome se ci sono) e indaga sugli indubitabili ritardi della macchina dei soccorsi e la politica che fa? Attacca Santoro a testa bassa, parla di trasmissione indecente, vergognosa, faziosa. Ci si mette pure il vescovo dell'Aquila che parla di "dileggio incivile". Ma questi qui l'han capito o no che siamo in democrazia e che cercare di intimidire i media (generalmente già docili come gattini sonnecchianti sul pouf del salotto) è un atto scorretto e inaudito? Che ad un'inchiesta giornalistica, per quanto scomoda, si risponde coi fatti e non con le messe al bando e che, se non si hanno fatti da opporre, si china il capo e si tiene la bocca chiusa? Lo sanno di avere sulla coscienza questi morti, in quanto rappresentanti di una classe politica che negli ultimi decenni ha consentito, avallato, favorito, incoraggiato simili scempi e ha omesso di controllare e di prevenire? Un terremoto non si può prevedere, forse, o meglio: non se ne può ancora prevedere con esattezza il verificarsi. Ma si può fare tutta una serie di cose per parare il colpo senza dover ogni volta raccogliere sul campo centinaia di corpi sotto le macerie di interi quartieri. E in Italia, di tutto questo, non è stato mai fatto nulla. Quando sento Napolitano affermare che tutti siamo colpevoli mi si drizzano i peli delle braccia: tutti colpevoli, quindi nessun colpevole, all'italiana. Io non sono colpevole, in compenso vorrei vedere in faccia chi lo è (amministratori pubblici locali, classe politica in toto, costruttori, controllori e controllati, signori degli appalti, ecc.). E poi si scopre che fino a una settimana fa nel "Piano Casa" sponsorizzato da Berlusconi c'era un punto che recitava: "Semplificazioni in materia antisismica"... Capito in che mani siamo?
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
lunedì 13 aprile 2009
"Piano Casa" per castelli di carte
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politica,
società-attualità-costume
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