Leggo Mourinho e rileggo due volte perche’ non ci credo: “il presunto pugno di Adriano a Gastaldello” (si riferisce al noto episodio del gennaio 2009). Ora, Mourinho provoca per natura, e passi: fa il guascone, ed e’ simpatico oltre che bravo, aggiunge il pepe alle pietanze. Ma insistere a negare il pugno di Adriano e’ davvero inaccettabile e diseducativo oltre ad essere un'offesa all'intelligenza (la sua e la nostra). Il filmato mostra inequivocabilmente un pugno volontario (e ricordo che anche la sola intenzione sarebbe punibile): tre giornate di stop furono il minimo, dato che in partita non venne espulso (e pote’ cosi’ realizzare il gol decisivo); se rispondi all'arbitro rischi di piu'.
Smettiamola di scusare un calciatore colpevole di un pessimo gesto, di offenderne un altro che si e’ preso il pugno, di scherzare su quello che per uno sportivo e’ il punto piu’ basso: picchiare un avversario. Se fossi io il presidente di una societa’ sportiva, ai miei tesserati colpevoli di simili gesti assegnerei come minimo due mesi di stop a priori, senza aspettare il giudice sportivo: ma io penso uno sport diverso, in cui il rispetto delle regole viene ben prima della vittoria a tutti i costi e in cui chi sbaglia paga, senza sconti: cosi' si educa ai valori sportivi chi oggi tira i primi calci al pallone, non minimizzando i cattivi esempi o facendo chiacchere da bar.
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(leggi anche: "Un pugno era un pugno, fino a ieri", 26/01/2009)
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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