Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

lunedì 27 aprile 2009

Non nel giorno della Resistenza

Berlusconi, via la legge su Salò: "Repubblichini e partigiani non sono la stessa cosa". Il premier: “Non sapevamo [plurale maiestatis?] che fosse stato presentato questo disegno di legge. Sarà certamente ritirato".

Ok, meglio tardi che mai. Ma evitiamo frasi tipo "non sapevo", sono prese in giro belle e buone. Primo: un premier deve saperle, queste cose, e se non le sa la colpa è sua (avesse solo questa...). Secondo, se n'e' parlato talmente tanto (il ddl ha scatenato parecchie polemiche) che la bugia è proprio stupida.

Ecco un'illuminante intervento letto oggi su "Lo chef consiglia", di Andrea Camilleri e Saverio Lodato, L'Unità. Esprime davvero bene quel che penso e merita la citazione:

(...) "Per Silvio Berlusconi, Resistenza, 25 aprile, Costituzione, non sono il frutto di un movimento di popolo che ci liberò dal nazifascismo. Ma solo la faccia di una medaglia. L’altra faccia, e lo ha detto ieri dopo aver reso omaggio all’ Altare della Patria, è rappresentata dai repubblichini di Salò: «Coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era persa». Una causa «persa», non una causa «sbagliata». Le parole sono pietre, diceva Carlo Levi.
Berlusconi, con il 25 aprile, ci sta come i cavoli a merenda, ha scritto Michele Serra. E continua a darne prova con la frase da Lei citata, caro Lodato. Combattere per una causa che si sa persa, può anche essere sacrosanto, come ci ha spesso dimostrato la Storia. Combattere per una causa non solo sbagliata, ma che va contro i principi dell’umanità, è comunque disonorante."
(...)

In Italia, come dire, abbiamo la tendenza a dimenticare tutto. Mai sentito parlare di presunta supremazia di una razza, leggi razziali, deportazioni, rastrellamenti, eccidi, ecc.? Quell'ideale era marcio nelle fondamenta, chi lo ha sposato è ben diverso da chi lo ha combattuto a prezzo della vita. Non c'entra nulla la pietà per i morti, col 25 aprile.
Dice bene Beppe Grillo: "La Resistenza e il fascismo sono due cose diverse. Lo sa anche un bambino. La Resistenza è stata fatta CONTRO il fascismo, CONTRO le leggi razziali, CONTRO il nazismo. Celebrare i caduti di entrambi può forse essere un atto umanitario, ma non nel giorno della Resistenza. E' come ricordare i nazisti nel giorno della Shoah insieme ai milioni di ebrei morti nei campi di concentamento."

Riascolta "Auschwit" di Francesco Guccini

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


Nessun commento: