Il tifo acceca, e va bene. Ma Adriano, tesserato dell'Inter, ha sferrato ieri sera, durante la partita con la Sampdoria, un pugno bello secco in pancia a un avversario e con premeditazione, tanto è vero che ha mascherato il colpo (e ci è riuscito così bene che la quaterna arbitrale non ha visto). Le parole di Nicola Berti di ieri sera su Mediaset sono clamorosamente di parte (e passi, il tifo è tifo, anche se sarebbe opportuno non piegare la verità alla passione), vergognose in quanto altamente diseducative, assurde per quanto stravolgono i fatti ("in area succede sempre" (?), "voleva solo liberarsi dalla pressione e dalle trattenute", i difensori bravi non strattonano le punte, il difensore ha esagerato nel cadere molto più in là - a Materazzi con Zidane non facemmo tante storie, curioso vero?). Un pugno nello stomaco è condotta antisportiva e violenta, una vergogna per un uomo di sport, col calcio non c'entra nulla; può accadere, nella tensione agonistica, ma va sanzionato con l'espulsione immediata e ora andrà punito con la prova TV. E va condannato con durezza dagli addetti ai lavori: altre interpretazioni sono inaccettabili, di fronte a immagini tanto chiare. Spero che Berti non insegni calcio ai giovani perché il suo sarebbe un punto di vista davvero curioso. Se l'avesse fatto un mio giocatore, avrebbe il posto riservato in tribuna per la squalifica più un mese. Precisazione valida per l'Italia: non tifo per nessuna squadra che può trarre vantaggio dalla squalifica di Adriano con prova Tv; semplicemente conosco il calcio, il regolamento e i miei occhi ancora ci vedono.
(...)
Leggo ora che Adriano è stato squalificato per 3 giornate grazie alla prova Tv (ieri sera Mosca, sempre su Mediaset, disse: "per me non è da prova TV". Dico io, se sta lì lui, forse posso fare il commentatore anch'io. Quanto alle tre giornate, direi che si tratta della misura minima, quindi c'è stato comunque un occhio di riguardo per l'Inter a mio parere. Complimenti alla quaterna arbitrale: in quattro nessuno ha visto il pugno. Non era facile vederlo, perché Adriano è stato scaltro, ma insomma: otto occhi allenati hanno fallito. Non parliamo poi della direzione complessiva, della distribuzione della ammonizioni, del rigore su Stanke e di quello su Pazzini, etc: certe cose fanno parte del calcio da sempre, è sempre la solita storia, sia pre che post Calciopoli: con certa stampa così spudorata da considerare un pugno "normale", un arbitro ben sa che se sbaglia contro l'Inter o il Milan o la Juve verrà massacrato, se sbaglia contro il Chievo sarà coccolato: come volete che un tale distorto sistema calcistico-politico-mediatico non influenzi la serenità e la capacità (presunte) di un direttore di gara chiamato a decidere in un secondo del match e, a ben vedere e ingiustamente, della sua carriera? Culturalmente siamo lontani anni luce da altri popoli, inglesi su tutti.
(Milano, 21:47, repubblica.it)
"L'Inter ha deciso di fare ricorso d'urgenza contro la squalifica per 3 giornate inflitta ad Adriano dal giudice sportivo, mediante la prova tv, per condotta violenta. I legali della società nerazzurra stanno preparando la documentazione, che sarà depositata domani."
Anche l'Inter dunque fornisce un pessimo esempio: anziché stigmatizzare la condotta violenta di Adriano ed eventualmente punirlo al di là della squalifica inferta dal giudice sportivo, presenta ricorso: forse sosterrà che la pancia di Gastaldello ha inferto un duro colpo al destro di Adriano o chissà che. Se il calcio versa in condizioni disperate, in Italia, è anche per fatti come questo. Se quando la maestra ti dà una nota e tu lo dici alla mamma, questa si imbufalisce con la maestra, pretendi poi di tirar su degli uomini? Quarant'anni fa se portavi una nota a casa ti prendevi un ceffone, giustamente. Un ricorso però si può anche perdere, ora vedremo se sarà fatta giustizia (confermate le tre giornate o aumentate) o no (riduzione): un pugno è un pugno, le immagini sono nette, già far ricorso per me è mancare di rispetto alla Samp, al giudice sportivo, al mondo del calcio, al buon senso.
(27 gennaio 2009, sera)
Confermata la squalifica di tre giornate per Adriano, reo di aver sferrato un pugno in pancia a Gastaldello nel corso di Inter-Samp. Le immagini filmate hanno questo difetto: difficile travisarle, quando sono così chiare...
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Di frinte a simili assurdità, come non buttar giù una cronaca marziana??
Salve a tutti. Oggi durante il match di cartello della serie A Pinter-Lamp, alla mezz'ora di gioco, il forte centravanti del Pinter Adrianoski ha segato in piena area di rigore e con un colpo secco una gamba al suo marcatore Gastaldus usando un Black & Decker a batteria preventivamente messo sottocarica la mattina. L'arbitro, coperto, non ha visto e l'azione è proseguita. Il centravanti non verrà punito con la "prova tv" perché a detta dei più illustri commentatori sportivi della nostra tv commerciale cercava solo di divincolarsi dalla morsa dell'arcigno centrale difensivo, cui è stata riattaccato stasera con il vinavil l'arto a penzoloni. Il calcio non è sport per femminucce, e un bravo difensore non trattiene l'attaccante, non lo pressa, non lo bracca: lo fa giocare e poi gli porta via la palla, se è bravo, si intende: altrimenti si prende quel che viene, che diamine: questi sono stati i toni unanimi della stampa sportiva: giornalisti ed ex calciatori hanno sostenuto queste tesi senza che mai gli scappasse da ridere, quindi deve essere proprio così che stanno le cose! I più acuti hanno ventilato la possibilità che il feroce Gastaldus, non nuovo a perdere arti per il prato, possa essere addirittura squalificato per condotta antisportiva e tenuta di gioco non regolamentare (dopo il fatto, aveva in effetti uno scarpino solo).
Ultimora: i legali del Pinter stanno lavorando al ricorso che la squadra di Adrianoski presenterà avverso la squalifica di tre giornate. Si sosterrà che Adrianoski si è pentito e ha collaborato con gli inquirenti quindi ha diritto ai domiciliari: domenica (prossimo turno interno) il Pinter giocherà nel giardino di casa Adrianoski, in modo da poterlo schierare.
Da TV Marte è tutto, a voi la linea.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
lunedì 26 gennaio 2009
Un pugno era un pugno, fino a ieri
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