Ieri ero a Pisa, ho assistito al dibattito sullo stato dell'Informazione in Italia (un funerale, quindi) che si è tenuto nel pomeriggio al Palazzetto dello Sport e al quale hanno preso parte Antonio Padellaro e Marco Travaglio. Non è la prima volta che ascolto Travaglio dal vivo; ieri il pubblico era abbastanza numeroso e, come sempre, attento e disciplinato, più desideroso di sapere che di divertirsi, ben sapendo però che, grazie all'assurdità della realtà che ci circonda e all'abilità di raccontarla di queste due grandi penne, è possibile fare entrambre le cose. Due ore e mezza dense e interessanti; come sempre alla fine pensi che ne sia valsa la pena eccome di sciropparti un bel po' di chilometri. Ero con Moi e Giada.
Un Padellaro in grande forma ha affiancato il solito Travaglio: lucido, preciso, brillante, utile (mi sembra il complimento migliore che si possa fare a un giornalista). Davvero il prototipo del giornalista: al servizio della verità per quanto scomoda possa risultare e al servizio dei lettori che chiedono solo di essere informati su quel che accade in Italia. Vuoi ascoltarlo perchè sei curioso, perchè vuoi sapere, perchè non ne puoi più delle mistificazioni che ogni giorno ti assediano dagli schermi delle tv e dalle pagine dei principali quotidiani. Perchè non riesci a rassegnarti all'idea che quasi la metà dei tuoi connazionali non verranno mai a sapere gran parte delle cose che ieri ci siamo detti e, anche per questo motivo, continueranno a scegliere come leader le persone meno indicate. Perchè sai che la situazione della nostra democrazia è seria e continua a peggiorare e, come la storia insegna, ritrovarsi nel baratro è questione di attimi.
I principali argomenti trattati sono stati: il significato e le implicazioni della sentenza Mills; il caso Noemi; le recenti nomine Rai; lo stato pietoso in cui versa l'informazione nel nostro paese; la prossima uscita di un nuovo giornale, "Il Fatto" che è prevista per settembre e che, a differenza delle altre pubblicazioni che oggi affollano le edicole, cercherà di guadagnarsi la pagnotta non attingendo ai fondi pubblici o ai contributi di partito ma guadagnandosi la fiducia dei lettori che decideranno di acquistarlo: quel che dovrebbero fare tutti i giornali, a ben vedere! A questo proposito diciamo che chi volesse manifestare la propria intenzione di abbonarsi a "Il Fatto" potrà farlo scrivendo a dettofatto@ilfatto.info -considerate che il progetto partirà solo se a manifestare questa intenzione saranno in 10-15 mila almeno: mi sembra serio l'atteggiamento di chi si propone sul mercato e afferma che offrirà qualcosa solo se vi sarà una significativa domanda di quel qualcosa, e al prezzo di quel qualcosa, senza ricorrere ad aiuti assistenzialistici e, ahimè, pubblici quindi pagati da tutti noi, come invece fanno tutti gli altri giornali.
Consiglio a tutti di prendere la buona abitudine di seguire il lavoro di Travaglio, non è mai troppo tardi per decidere di infrangere la cappa di menzogne in cui viviamo, boicottare i telegiornali e i giornali al servizio di un padrone e cominciare a nutrirsi di fatti: è in persone come Travaglio, e Beha, Massimo Fini, Padellaro, Gomez, ecc. che sono riposte gran parte delle speranze di chi non si rassegna a questa squallida attualità che non meritiamo. Non sono eroi o superuomini: sono persone oneste che fanno bene il loro lavoro, quello di giornalista, tutto qua. E' poco, dopotutto, ma per come siamo messi oggi è tutto.
foto: Travaglio autografa i suoi libri; parte degli spalti gremiti; Travaglio e Padellaro entrano nel Palazzetto; il dibattito; l'omaggio finale.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
sabato 23 maggio 2009
Travaglio e Padellaro a Pisa, 22/05/2009
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1 commento:
Salve,
sono contenta di aver ascoltato Travaglio per quasi 2 ore! E' bello ogni tanto sentire la verità ( anche se fa male) invece di balle continue dei Tg!!
Se riesco carico i video fatti. Anche le foto che uhm..sono di 4 mega l'una..ci proverò!!!
Buona continuazione :-)
.Giada.
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