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giovedì 25 marzo 2010

Anche se è il Papa, possiamo pretendere che si assuma le sue responsabilità?

In Italia chi osa criticare il Papa se la vede brutta. Non si risponde mai nel merito, quando si deve replicare a chi critica il Papa: ci si scaglia a testa bassa contro chi ha osato tanto, ci si accanisce bava alla bocca contro chi avanza critiche siano esse fondate o no accusandolo delle peggiori infamie e di lesa maestà, emarginadolo, bandendolo, distruggendolo. E' solo uno dei nefandi effetti negativi derivanti dal fatto di avere da secoli il Vaticano piazzato proprio lì, a Roma: altri effetti sono la discriminazione nei confronti di chi non è eterosessuale (non importa se adultero o pedofilo), la demonizzazione dell'aborto e delle ricerche sulle cellule staminali, il rifiuto di riconoscere a ciascun individuo il diritto di scegliere di morire dopo vent'anni di coma irreversibile, la demonizzazione di preservativi e pillole del giorno dopo, l'assenza di una seria educazione sessuale nelle scuole, la sessuofobia, la complicità con il potere di qualunque colore esso sia (copro qualsiasi nefandezza in cambio dell'ultima parola su determinate questioni), l'enorme flusso di denaro che ogni anno, in varie forme, lascia le casse dello Stato per giungere in quelle vaticane. E ne ho citati solo alcuni.

Proviamoci lo stesso, a criticare Jospeh Ratzinger Benedetto XVI dopo aver analizzato il suo operato. Oggi non voglio soffermarmi sul fatto che, in quanto capo della Chiesa, è responsabile assoluto di tutte le atrocità e nefandezze compiute nei secoli dalla stessa, in nome di Dio. Nè sul fatto che, prima di diventare Papa, Ratzinger si era già segnalato molte volte per la sua mancanza assoluta di modernità e di elasticità e quindi non è che potessimo aspettarci un Obama con la papalina. E nemmeno sulle ombre della sua gioventù, ai tempi del nazismo, o sul fatto che la Chiesa ebbe un ruolo primario nel, diciamo così, non ostacolare i piani di follia e poi quelli di fuga di alcune bestie use a indossare divise ornate di svastiche.
Oggi parliamo di pedofilia.

In Italia siamo abilissimi nello scandalizzarci per fatti noti da decenni: quando finalmente escono fuori, cioè se ne parla per la prima volta senza maschere e infingimenti, nonostante siano noti ai più da tempo immemorabile, ecco saltar su le anime bianche, le verginelle, i baciapile a scandalizzarsi e a lanciare urletti striduli di ipocrita stupore.
Scrive oggi Repubblica, e toni analoghi sono su più media:
"Roma - I vertici del Vaticano, tra cui il futuro Papa Benedetto XVI, occultarono gli abusi di un prete americano, sospettato di aver violentato circa 200 bambini sordi di una scuola del Wisconsin. Lo scrive il New York Times, sulla base di alcuni documenti ecclesiastici di cui è venuto in possesso. La corrispondenza interna tra vescovi del Wisconsin e l'allora cardinale Joseph Ratzinger, scrive il New York Times, mostra che la priorità era, a quel tempo, quella di proteggere la chiesa dallo scandalo."

Davvero è la prima volta che veniamo a conoscenza del fatto che per secoli la Chiesa ha protetto i preti pedofili o sospettati di pedofilia? Che anzichè denunciarli alla magistratura e sospenderli sino a sentenza definitiva li ha sempre occultati e protetti, al massimo trasferiti (di modo che potessero inquinare altre parrocchie)? Lo sappiamo da sempre. Ci sono fatti, testimonianze, processi, cause di risarcimento, scandali enormi (es: quello americano) che negli ultimi anni hanno in parte squarciato il velo. Ma il marcio che ancora non è saltato fuori è tantissimo, non si fa fatica a capirlo, a patto di non essere usi a ragionar coi paraocchi, sport del resto molto in voga fra gli umani.

Se è vero che all'epoca non si procedette contro quel prete (perchè malato, perchè anziano, perchè lo abbiamo saputo solo anni dopo: tutte scuse ignobili), come può chi di ciò fu responsabile o corresponsabile restare al suo posto come nulla fosse? Ora direte: questo qui non contento di chiedere le dimissioni dell'Unto del Signore chiede pure quelle del Papa. Fate un po' voi e ditemi come può avere l'autorità morale che si attribuisce una persona che, poniamo, e limitandoci ai casi accertati, ha coperto un prete sospettato di aver violentato 200 bambini sordi. Aspetto che qualcuno provi a convincermi. Evitate di tirare in ballo l'infallibilità del Papa per favore sia perchè non rientra tra gli argomenti che si posso definire decenti in una conversazione logica sia perchè all'epoca, quando Ratzinger venne informato ma, stando agli atti e ai fatti, nulla fece, non era Papa...

Questa Chiesa, oltre a nascondere segreti inconfessabili e intere collezioni di scheletri nei suoi augusti e capaci armadi, è anche quanto di più lontano si possa immaginare dal Vangelo a cui dice di ispirarsi.

Uomini di Chiesa, state perdendo credibilità. Tornate al Vangelo, alla povertà, a quel che conta davvero. all'Uomo. Lasciate da parte politica e affari. Rispettate la legge. Rifuggete il denaro e i beni materiali e smettete di esercitare la vostra influenza sui tremebondi e ricattabilissimi politici di uno Stato ormai allo sbando ma pur sempre, almeno di facciata, laico. Insomma, concentratevi sulla vostra missione e non su tutto quello che oggi vi impegna così tanto e che non c'entra nulla con la veste che indossate e col credo a cui dite di ispirarvi.

Possiamo pretendere che il Papa sia trasparente, che sia coerente, che si assuma la responsabilità delle sue azioni passate e ne tragga le dovute conseguenze o, siccome "è il Papa", non se ne fa nulla? Se siete uomini laici e soprattutto uomini liberi e giusti, sapete già la risposta.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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