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venerdì 1 aprile 2016

Sputare sul primo maggio

Ventilata apertura del centro commerciale locale il primo maggio: una notizia che innesca una riflessione più ampia. Il mondo va avanti (attenzione: non ho detto che progredisce, ho detto che va avanti), adesso si apre anche la domenica, la notte (acquistare due etti di crudo alle due di notte è un'esperienza formativa impagabile), si tiene aperto il 25 aprile (!).... Aprire il primo maggio non è una scelta, come quella (per quanto mi riguarda irrispettosa) del 25 aprile. E' un'offesa, un calcio nei denti alla storia, al lavoro. Non vi può essere lavoro, e rispetto per il sacro lavoro, se si demolisce lo Statuto, si inventano contratti di merda, si precarizza il futuro delle persone e si paga l'operaio con quattro spiccioli. Non vi può essere lavoro, e rispetto per il sacro lavoro, se non si rispettano le feste, le sacre feste.

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Tramonto di un paese che non era mai decollato

A giudicare dagli scandali recenti e meno recenti, e dalla condotta di chi ci governa noto che, a distanza di anni, prevale ancora un'idea
del governo come di metodo per sistemare persone e cose che rientrano nella propria sfera di conoscenze personali e lavorative, e non come compito gravoso e disinteressato di gestione accurata e coscienziosa della cosa pubblica... Noto poi sempre più arroganza, e qui il mio riferimento è soprattutto all'ultimo governo, pure se paragonato a quello del recentissimo ventennio che abbiamo subito, scarsissimo rispetto per le Istituzioni e per la Carta (che addirittura si riforma profondamente e male a colpi di maggioranza, raccattando voti qua e là nei modi più svariati, nell'ambito di un Parlamento comunque illegittimo), nessuna voglia di ascoltare le ragioni delle minoranze o dell'altro da noi in generale. Scarsissime competenze, conflitti di interesse grandi come palazzi, nomine effettuate per parentela, conoscenza, vicinanza geografica e non per pura meritocrazia, politiche dell'annuncio quasi mai seguito da fatti concreti. Uno scenario squallido su cui si muove una democrazia ormai solo formale, non più sostanziale, nel silenzio complice di chi qualcosa potrebbe dire, e fare.

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domenica 27 marzo 2016

Viaggiare

Dicono che la mia scarsa propensione al viaggio, acuitasi dopo i trentacinque, sia sintomo di invecchiamento: potrebbe essere, anche se conosco settantenni sempre in giro per il mondo. Dicono che sia pigrizia e basta, ma io pigro non sono. Alcuni presumono che magari io abbia già viaggiato troppo, ma non è così: qualche giretto in Italia e all'estero, ma un quindicenne che va a Ibiza già pareggia il mio conto. Né dovrei ribadire l'assoluta verità secondo la quale si viaggia con la mente più che con le gambe, perché ovunque vai i problemi te li porti dietro, mentre leggere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli: tutto sacrosanto, ma già sentito. Certamente conta il fatto che dopo una giornata o una settimana di lavoro, e mettiamoci pure il fatto di avere una famiglia, la sera o la domenica non sogni Praga ma il divano, o un libro, o solo due ore di pace e silenzio, sempre che il sonno non ti freghi. Tuttavia penso ci sia un'altra concausa: il fatto che da piccolo, una volta, quando moriva uno zio o un nonno, e tu chiedevi dove caspita era finito, ti dicevano sempre: è partito per un lungo viaggio.

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sabato 26 marzo 2016

Incrociarsi e dirsi oddio

Se io, uomo, quando ti incrocio per strada apro la bocca che quasi la mascella sfiora il marciapiede, fischio, ululo, emetto versi inumani, vibro e sbando, tremo e fremo o dilato la pupilla come solo un collirio prima di una visita oculistica riesce a fare, o ti punto e ti guardo fisso quasi instupidito o con la bavetta alla bocca fino a quando non esci dal mio campo visivo, o comincio a saltare isterico e a lanciare fuochi d'artificio che nemmeno alla festa di fine estate sul lungomare, tu, donna, non hai motivo di mostrarti infastidita o di offenderti, anche se tirarsela un minimo e fingere di essere irritata e' sempre raccomandabile al fine di non ingenerare nella controparte la fallace impressione che pur di darla via saresti disposta anche a lanciarla tu stessa da un lato all'altro della strada: cosa che generalmente corrisponde al vero ma che mantiene il suo fascino solo se mascherata da una conveniente per quanto ipocrita copertina di rispettabile altezzosità e di chimerica irraggiungibilità.

Non devi offenderti per il semplice motivo che essere guardata, ammirata, concupita, vivisezionata, spogliata e sbranata con gli occhi e' esattamente quel che desideri, il tuo ardente obiettivo, la tua mission aziendale, il fine inconfessato che ti spinge a dedicare come minimo quattro ore su ventiquattro di ogni giornata della tua vita a prepararti, ogni volta che devi uscire, curando ogni minimo dettaglio del tuo corpo e del tuo abbigliamento.
Tu fai la dieta rinunciando piu' volte al giorno a golose delizie del palato che io invece, debole, ingollo a quattro palmenti; ti levighi la pelle che nemmeno il marmo di Carrara mentre io potrei fare come secondo lavoro la cartavetro in falegnameria; ti vesti provando ogni volta da capo tutti gli abiti presenti nel tuo guardaroba e così a lungo che lo specchio suda per lo stress mentre io mi vesto col primo straccio che becco sul cammino che mi separa dalla poltrona alla porta di casa senza passare dal bagno a meno che non debba cambiare l'acqua al merlo; ti abbronzi con cura senza trascurare un solo angoletto (vabbe', forse un angoletto sì) mentre io il primo giormo mi ustiono e poi per il resto della stagione esibisco un'abbronzatura a scacchi da sfigato; ti accessori con maniacale attenzione al dettaglio mentre io non accordo calzini e cravatta nemmeno per errore; e fai tutto questo anche solo per andare a comprare il latte all'esselunga sotto casa, al solo scopo di essere a tuo agio con te stessa, certo, ma soprattutto di piacere: alla mamma, al sole, ai paracarri, al fidanzato, a tutti, vegetali e organismi anaerobi compresi.

Vuoi che tutta la natura, animata ed inanimata, financo i palazzi, le isole spartitraffico, le persiane e i muretti, al tuo passaggio siano investiti da un turbine di sensualita' avvolgente tale da instupidire all'istante anche il più freddo e razionale essere umano nel raggio di 500 metri. Vuoi che al tuo passaggio una scia di profumo invada la città, che i cartelli stradali e gli alberi si pieghino fin quasi a sfiorarti, che i preti abbiano crisi di coscienza e le suore dedideri di rivalsa, che le brutte (esistono ancora?) si distruggano il fegato per la rabbia, che le passatelle si fiondino in farmacia a cercare una lametta per farla finita, che le milf ti guardino con malcelata invidia e le cougar con istinti violenti; ti aspetti che anche il sole si inchini e ti renda il dovuto merito, e poi ti inquieti se un maschio, vedendoti, è già lì che col pensiero tirà giù le lenzuola? Pensa se nessuno ti guardasse mai, se distogliessero lo sguardo non appena incrociano il tuo, se ti evitassero: penseresti di avere qualcosa che non va, la tua autostima subirebbe contraccolpi notevoli, il tuo umore peggiorerebbe all'istante. Invece esci, cammini ondeggiando e spostando le tue curve da un emisfero all'altro ad ogni colpo di tacco e con la coda dell'occhio ti accorgi che al tuo passaggio lasci una lunga scia di vittime: fai la boccuccia altera e disgustata come da contratto, fai il tipico sguardo da donna superiore che compatisce il maschio sbavatore, ma sotto sotto godi come una capra all'alpeggio. Certo, lo ammetto, è dura la vita della donna con la gonna: arriva anche quel giorno in cui sei girata e non ti va nulla per il verso giusto e invece devi recitare lo stesso la tua parte di femmina, ma direi che il gioco vale la candela e anche il candelabro tutto. La colpa, del resto, non è del maschio, almeno non più di quanto è colpa del girasole se, poveraccio, gira sempre la testa in cerca del sole: è la natura, bellezza! Se fossi nata uomo faresti la stessa cosa e rischieresti di slogarti la mascella invece del sedere.

La natura, quella stessa inclinazione naturale, quella stessa predisposizione dell'acido desossiribonucleico che ti ha dotato di due gambe atte a sopportare la tortura medievale di due tacchi vertiginosi senza procurarti danni ortopedici permanenti dopo soli due isolati, che ti ha fornito di un posteriore che anche quando sei ferma ondeggia come un budino poggiato su una lavatrice in centrifuga provocando nel maschio instupidito rari fenomeni di slogatura della cornea, che ti ha omaggiato di due gambe che appena un po' scoperte attirano l'occhio del masculo a chilometri di distanza, anche in presenza di nebbia che nemmeno sulla Cisa, come un barattolo di miele attira gli orsi, che ti ha favorito con due airbag anteriori che anche se di prima misura tu riesci comunque, con artifizi ingegneristico-sartoriali e con una gestione sapiente e ammirevole della respirazione, a rendere sporgenti come un terrazzino ed interessanti come una finale di Champions League, che ti ha reso primitivamente capace di raddrizzare tutto quello che dritto non è... questa stessa natura perfida e maligna è anche quella che ci spinge a raccogliere gli occhi caduti sul marciapiede dopo che nel nostro campo visivo di cacciatori, nel nostro radar di allupati, sul mostro schermo televisivo a soli tre canali sesso-calcio-auto, sei passata tu, catalogo di curve e di promesse varie, depliant erotico a passeggio, hot line da struscio, reclame vivente del weekend a Capri tutto passato in albergo, insegna luminosa ed accecante dei più sfrenati sogni erotici del maschietto perennemente loggato su youporn.

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giovedì 24 marzo 2016

E' meglio essere sottovalutati o sopravvalutati?

Essere sottovalutati è sgradevole ma comunque più comodo e divertente dell'essere sopravvalutati: in quest'ultimo caso infatti puoi essere vittima dell' ansia da prestazione indotta dalle aspettative che si creano sulle tue performance, nel primo invece hai meno rogne a lungo termine e puoi anche comportarti da stupido in alcune occasioni nelle quali non intendi investire particolari risorse, tanto più che non puoi danneggiare una reputazione che già barcolla nell'opinione altrui; hai solo qualche effetto collaterale tipo perdite di tempo o mal di testa flash, ma col tempo riesci sicuramente a gestire anche questi aspetti non desiderabili.
D'altra parte se ti sottovalutano lo capisci solo se vali di più rispetto al livello cui l'interlocutore, in maniera esplicita o indiretta, ti pone, altrimenti non ti potresti accorgere dello spread fra la valutazione espressa da chi ti sta valutando e lo stato reale come da te percepito di una certa tua performance, riguardi essa l'affidabilità, la precisione, o altri aspetti rilevanti, sul lavoro e nella vita, per giudicare il valore di un individuo da un punto di vista prettamente operativo.
Alla lunga, è vero, l'emergere frequente di disagi come questo può essere scocciante e può ingenerare in te il dubbio che gli altri possano avere una qualche ragione, dopotutto. Dubitare di se stessi, del resto, è facoltà solo di chi vale, e non di chi pensa di valere. Tutto questo ti spinge allora, di tanto in tanto, quasi come se si trattasse di ritarare periodicamente gli strumenti di autodiagnosi, ad esaminare alcuni casus belli nel dettaglio, al fine di verificare punto per punto e con accuratezza se puoi ancora considerarti vittima dell'ennesima e sciocca sottovalutazione delle tue sia pur moderate capacità o se per caso tu debba rivedere un po' al ribasso la percezione che hai di esse. Alla fine arrivi quasi sempre alla conclusione che a dover rivedere qualcosa non sei tu, e questo è rassicurante ma anche, francamente, antipatico, tanto più quanto più spesso e con quante più persone la vicenda si ripete.
Sicuramente il fatto di avere un atteggiamento neutro, di mantenere un profilo basso, di viaggiare a luci spente, favorisce l'insorgere di situazioni di questo tipo: chi ha le luci spente può essere facilmente scambiato per uno che non le ha o che le ha guaste... mentre chi gira con due fari potentissimi sempre sparati a mille, ad un occhio grezzo e frettoloso apparirà sicuramente come superiore a chi prefersisce muoversi fra le linee senza seminare arroganza e amor di sé a destra e a manca.
Sottovalutare l'altro da noi è tipico dell'essere umano, che generalmente coordina le sinapsi sugli spartiti dei pregiudizi, dei preconcetti e delle prime impressioni; quando però diventa abitudine e quando ha per oggetto individui che si conoscono da tempo insorge sicuramente una colpa che travalica quella che può essere una innata per quanto deprecabile caratteristica del nostro essere persone.
Sopravvalutiamo l'altro, invece, o quando siamo davvero poco dotati di autostima e tendiamo a "buttarci via", e allora tutti appaiono ai nostri occhi migliori o più fortunati di noi, un po' come agli occhi di un'anoressica il suo corpo smagrito tenderà sempre ad apparire come vittima dell'adipe assassino, o quando mitizziamo qualcuno (un cantante, un attore, uno sportivo) e allora la nostra ipervalutazione è rivolta verso persone specifiche e, sebbene spesso irragionevole, tenuto conto delle reali qualità dell'adorato, di certo più spiegabile e fondata di quella erga omnes che invece, a mio parere, nasconde una patologia.

(M.O., "Lettere a me stesso", 2001)

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mercoledì 23 marzo 2016

Ratti

Prendono in affitto piccoli appartamenti che sono come tane, con dentro acetone, chiodi, esplosivi, viti, acqua ossigenata, detonatori, un computer, un cellulare. Sono come tane e loro sono come ratti, che infestano questo mondo e uccidono a caso persone; sono insulsi agglomerati di pelle, carne e ossa che non possiamo più definire persone perché non hanno nulla dentro questa pelle e questa carne e queste ossa, solo occhi spenti, cuore secco, mente folle che centrifuga sempre le stesse marce e puzzolenti idee. Stanno rintanati, sono sempre braccati come topi, vivono nell'oscurità, comunicano con mezzi di fortuna, hanno paura, sono confusi, scappano sempre, sono furtivi, guardinghi, si muovono come ombre, proprio come topi scivolano negli angoli, si infrattano nei ritagli di buio. Sono fra di noi, magari in fila al super due posti avanti a noi, o nell'appartamento di sopra. Dicono di aderire all'Islam ma non è questo il loro tratto distintivo: nel mondo ogni mese ci sono decine e decine di attentati, e la maggior parte delle vittime sono musulmane. Non c'entra la religione, che comunque è sempre una malattia, di qualunque fede si parli; c'entra l'odio che li ha consumati sino a farne involucri ripugnanti. Non è Islam contro Occidente: è ratti contro uomini, è violenza cieca e folle contro vita e amore. Sono vigliacchi che uccidono bambini, donne, neonati, sparando nel mucchio, facendosi esplodere. Non sono nostri nemici, come non sono nostri nemici i batteri. Sono batteri. Non sono meglio o peggio di noi, sono proprio un'altra cosa, di umano non hanno più nulla.

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martedì 22 marzo 2016

Un vigliacco al giorno

Non hanno paura di morire, forse hanno paura di soffrire però.
Non hanno paura di morire perchè quella malattia detta comunemente religione infetta le loro menti deboli e li trasforma in zombie al servizio di deliri, automi teleguidati da follie disumane, involucri senz'anima. Ma secondo me hanno paura di soffrire. Dice: la tortura è illegale. Spappolare bimbi, donne e uomini innocenti cos'è? E non mi interessa se anche là le bombe intelligenti che poi sono coglione uccidono decine di innocenti: non le mando io le bombe, ma tristi figuri che non ho eletto e che sono al soldo di chi produce armi e si diverte ad usarle. Perchè se i droni ti hanno ucciso gli amici o i parenti vieni a cercare e ad uccidere me? Non lo dice il tuo testo sacro, te lo inventi tu, cara la mia testa gloriosa orfana di neuroni. Ripeto: perché vieni da me? Partono forse dal mio cortile i droni? Sono forse venuto io ad esportare la democrazia nel tuo paese o a gestire finte missioni umanitarie del cacchio? Tu vieni da me, cittadino occidentale tendenzialmente pure laico perchè è pù facile uccidere inermi passeggeri di un aereo o avventori di un bar o spettatori di un concerto piuttosto che prendersela con chi davvero comanda... perché sei un vigliacco. Farsi saltare in aria su un bus è facile, ce la puoi fare anche tu... fare altro, cosa che ti qualificherebbe comunque come sanguinaria bestia assassina, è più difficile... Non hai cuore, non hai una vita, non sei niente e pensi così facendo di andar di là e diventar tutto, l'ennesima illusione della tua triste vita. E i cattolici convinti tacciano, di grazia, ché nei sei secoli passati la nostra bella religione ne ha fatto di ogni.
Anche oggi il vigliacco di turno ha sterminato decine di persone.

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domenica 20 marzo 2016

Quella sensazione fredda e sottile


Sì, la testa che non c'e'... la confusione... la mancanza di compattezza e di sana ferocia sportiva...la giornata storta di alcuni interpreti... qualche errore tattico... la sfortuna nera (pali, salvataggi sulla linea)... gli avversari diretti che il calendario destina su campi di team spacciati... e gli arbitrini che senza strafare applicano due regolamenti paralleli, con te inflessibile con loro giocare giocare... il solito mix di sempre, dai.., a volte mi pare davvero di vivere sempre la stessa giornata, su certi campi.

Fra tutte queste pastigliette avvelenate, l'ultima è sempre quella che digerisco meno e mi lascia meno tranquillo (Ferrero è clamorosamente odiato dall'immondo marciume che bivacca sullo squallido trono del calcio) e meno capisco: un fallo non visto, un rigore giudicato male, un offside per 10 cm, li capisco... possono farmi imbestialire sul momento, certo, ma li capisco perfettamente, ci stanno, non ne ho mai fatto malattia né ragione fondante di invettive o grida di complotti... ma una direzione a due binari paralleli ma non coincidenti, protratta per 95 lunghissimi minuti, come fai a pensarla rientrante nel beato regno della casualità? Nemmeno la fantasia basta, per quanto la realtà spesso si incarichi con successo di superarla......non ho gli strumenti cognitivi per capirla, una cosa così... potrebbe anche trattarsi di un mio limite, non lo nascondo, e non solo e necessariamente la spia di un qualcosa che con lo sport nulla ha a che fare, un rigurgito di quel vomito che ben conosciamo... certo, a volte l'incapacità e la mancanza di serenità del giudicante sono tali da far ingenerare sospetti brutti laddove si dovrebbe solo stendere un velo pietoso e basta, senza far dietrologie ma solo sentiti compatimenti, e questo volendo restare nel tutto lecito tutto sano, si capisce. Di sicuro c'è solo il fatto che certe interpretazioni complessive di una gara non ti impediscono di vincere il giorno in cui sei in stato di grazia ma diventano una coltre fitta e insuperabile in quei giorni in cui già zoppichi di tuo...

Gli errori tattici so di chi sono, la mancanza di concentrazione so bene cos'è e non posso né intendo scusarla, il palo ci sta (la colpa è sempre di chi lo coglie), la sfiga è prevedibile, e poi ci sono anche gli altri 11 che giocano, quelli con le maglie coi colori diversi dai tuoi... ma quella sensazione sottile e strisciante, sinuosa e infingarda, spinosa e un po' gelida che per 95' ti dice sottopelle e a bassa voce ma come questo non me lo passi e quello glielo passi, questo a me vale un giallo e a lui no, questo è alzati non ti ha fatto niente e quello è fallo e giallo, per 95'... una brutta sensazione, un po' freddina, appuntita, che ti mette a disagio, che è infinitamente peggiore e disturbante rispetto a quella al confronto trascurabile di una normalissima e semplice sconfitta di gioco, ché un gioco è. Appunto, un gioco dovrebbe essere.... solo un gioco, ma quando girano centinaia di milioni, per quanti ancora riesce ad essere solo un gioco? Non tutti provano disagio, con quella sensazione, questa è una cosa che sappiamo bene. Che se poi fosse incapacità sarebbe grave ugualmente, a questi livelli... davvero non si sa cosa dire, sarebbe forse altrettanto clamorosa, la cosa, sebbene non parimenti grave.

Concentrarsi sui propri errori, certo. Non accampare scuse tipo sfiga, assodato. Cercare di lavorare e di migliorare: è la nostra filosofia, tranquillo. Fare i complimenti agli avversari che comunque è anni che fanno cose egregie, davvero. Tirare una riga e ripartire... ma a noi quella sensazione disturba proprio, non ce la spieghiamo, non vorremmo sentirla, ce la portiamo dietro per settimane, mentre una sconfitta, sereni come siamo per quei colori che portiamo, noi a livello di malumore sappiamo archiviarla in un quarto d'ora. Grande Chievo, naturalmente. #chievosamp

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lunedì 14 marzo 2016

Le prospettive cambiano

"Chi non ama gli animali non ama le persone"
"Più conoscono gli uomini più amo gli animali"
Cosa hanno in comune queste due frasi?

Sono essenzialmente stupide, o spesso usate in modo stupido.
Il punto infatti, quanto alla prima, non è non amare gli animali: è non privilegiarli rispetto ai nostri simili. Potrei quindi essere anche d'accordo se la interpretiamo nel senso che chi è capace di far male a un animale potrebbe facilmente farlo anche a un essere umano (premesso che tutti siamo capaci di uccidere), ma non condivido l'assunto se il senso è che gli animali sono più importanti di un essere umano.
Sulla seconda che dire? E' vero che noi umani facciamo schifo, ma gli animali sono migliori, spesso, solo in quanto seguono più l'istinto e meno il cervello, cioè agiscono spesso su coordinate semi-prefissate, e comunque agiscono secondo dinamiche molto più basiche delle nostre: un cane che potesse ragionare come un uomo, e potesse vivere come lui, diventerenne come lui, con totale certezza.
E comunque ho seri dubbi che trattare un cane come una persona sia amarlo... non dico tenere un alano in 80 mq, parlo di situazioni normali.

Tutto questo per commentare questa notizia letta oggi, col cappuccino in mano:
"Incinta, si getta nel fiume per salvare il cane"
Non mi interessa il caso specifico, quindi le mie osservazioni non sono rivolte alla protagonista del fatto, non la conosco, non so l'età, non ne ricordo nè il nome né il cognome, nemmeno la località; mi interessa la fattispecie.
1) Nel caso in cui ad essere in difficoltà fosse stata una persona, si sarebbe buttata (nell'acqua gelata fra l'altro e immagino vestita)? Forse no, e comunque avrebbe fatto bene a non buttarsi.
2) Sei incinta... quinto mese per giunta... dal momento in cui lo sai la tua vita cambia... non sei più la persona più importante della tua vita, adesso è lui o lei... quindi fare una cosa del genere è stupido, vuol dire mettere a rischio la vita di tuo figlio. Non posso rischiare di uccidere un bimbo in grembo per salvarne un altro, o un animale. E' mancanza di rispetto per la vita di una persona. Che, IN OGNI CASO, anche se in acqua ci fosse il gatto di Buddha e venti metri più in là, Hitler, è più importante per una persona della vita di qualsiasi animale. E questo non vuol dire non amare gli animali, vuol dire amarli (io li amo) ma non essere fanatici al punto da perdere di vista l'esatta proporzione delle cose.
3) Potrei dire: e poi, per salvare un cane... anche se molti lo pensano, non lo dirò, perchè io potrei decidere di rischiare la mia vita anche per salvare il cane di un estraneo, ma la mia, di vita (e comunque non se ho un figlio!), non quella di mio figlio, che è pure figlio di mio marito o di mia moglie fra l'altro, e non è "mio", ed è pure nipote dei miei genitori, etc, ed è UNA PERSONA che va protetta e la cui vita per vent'anni almeno dipenderà da quanto saremo bravi noi... per me avrebbe sbagliato a buttarsi anche se avesse voluto salvare una persona, al limite anche un altro suo figlio, guarda! ragionando per assurdo, arrivo a dire questo. Come tutti i ragionamenti per assurdo, va preso con le molle, ma il senso è quello giusto.
4) Possibile che nessuno si sia buttato al posto suo? Pare ci fosse gente... non lo hanno fatto perchè era un cane e lo avrebbero fatto se fosse stato un bambino? Non so.
5) Se sei incinta, non porti a spasso da sola un "pitbull di taglia grande". In riva al fiume poi, ma comunque da nessuna parte. Nemmeno se hai un bimbo piccolo. Errore grave, e gli errori spesso presentano il conto. Portare a spasso un cane come quello (o anche un cane e basta) da sola in quelle condizioni è già sbagliare.
6) Era al guinzaglio? Se non lo era, doppio errore grave.

Mi spiace molto per il cane e per l'affetto che la padrona provava per lui, ma in questa storia tante cose mi hanno dato fastidio.



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domenica 13 marzo 2016

Abbiamo eliminato la malvagità

Mi drogo e bevo, poi taglio in 46 piccoli pezzi il portalettere, dopo averlo torturato il giusto.

In quell'istante ero incapace di intendere e di volere (il mix di droga e alcol può avere effetti pazzeschi) quindi me la cavo con poco. Ormai, se ti affidi a un pool di avvocati capaci, hai ottime speranze di farcela.
Come ha detto Crepet a "Otto e mezzo" ieri sera (di rado concordo con lui) ormai o esiste il timorato di Dio o il folle, e l'abbraccio mortale tra psichiatria e giustizia ha reso l'infermità mentale un escamotage; invece, e sono d'accordo, esiste anche il malvagio, la persona che fa il male perché vuole fare il male.
Se tu mi droghi e ubriachi contro la mia volontà è un conto, gli estremi per mitigare la pena ci sarebbero tutti; in caso contrario tu meriti la pena massima non quando uccidi (sia che tu uccida per vedere l'effetto che fa -sic- sia che tu uccida perché con l'auto metti sotto uno) ma quando ti droghi e bevi: è in quell'istante che meriteresti già di salire gli scalini della forca, quel che viene dopo lo hai comunque deciso tu prima.
Il malvagio deve essere condannato con severità estrema, direi quasi con severità feroce.
Oggi non accade, ed è uno dei motivi per cui stiamo scendendo questa china sempre più orrida.

http://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/otto-e-mezzo-13-03-2016-177465

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giovedì 10 marzo 2016

Questa e' TIM

-Testo dell'sms ricevuto-
Cambiano le condizioni economiche del tuo profilo base:a partire dal 10/4,con 49cent/sett in piu' avrai chiamate e SMS illimitati vs un numero TIM. Inoltre potrai richiedere gratis i vantaggi esclusivi x i clienti TIM Prime:ogni settimana biglietti cinema 2x1,assistenza diretta di un operatore TIM al 800.000.916,possibilita' di vincere smartphone con Ricarica+,abilitazione alla velocita' 4G.Puoi recedere senza penali o passare ad altro operatore entro il 9/4.Per info o rinuncia alle novita' e mantenere le attuali condizioni chiama il 409162.Scopri i vantaggi e inserisci il numero amico su www.tim.it/prime

Che bello!!!!! (ma fammi il piacere, piuttosto mettete persone a rispondere al telefono -pagandole bene- ché non si riesce mai a parlare con nessuno)

-Analisi del testo dell'sms ricevuto-
Cambiano le condizioni economiche del tuo profilo base:a partire dal 10/4,con 49cent/sett in piu' (praticamente 25 EURO ALL'ANNO) avrai chiamate e SMS illimitati vs un numero TIM (inutile, nell'era dei piani tariffari da 600 o 1000 minuti e di Whatsapp). Inoltre potrai richiedere gratis i vantaggi esclusivi x i clienti TIM Prime: ogni settimana biglietti cinema 2x1 (ma per favore),assistenza diretta di un operatore TIM al 800.000.916 (sarebbe superflua se gli operatori rispondessero, diventa appetibile solo perchè nessuno risponde mai tanto che quando hai un probelam urgente devi cliccare su "furto e smarrimento" perchè qualcuno si degni di rispondere),possibilita' di vincere smartphone con Ricarica+ (sai che roba),abilitazione alla velocita' 4G (si vabbè).
Puoi recedere senza penali (vorrei vedere) o passare ad altro operatore entro il 9/4 (ma chi vuole passare ad altro operatore??? From padella to brace, e poi i disagi del passaggio, quasi come cambiare sesso). Per info o rinuncia alle novita' e mantenere le attuali condizioni (l'opzione più logica la mettono in fondo) chiama il 409162. Scopri i vantaggi e inserisci il numero amico su www.tim.it/prime (adesso ci vado eh)

-Osservazioni ulteriori-
1) Che ca**o di sistema è quello per cui tu, operatore, ti svegli la mattina e imponi una variazione ("prime") e io ti devo chiamare se non la voglio? Tu me la proponi (e già così potenzialmente mi disturbi, comunque) e io semmai ti chiamo se la voglio, questo avverrebbe in un paese civile la cui legislazione non tiene bordone a simili giochetti squallidi. Questo è un sistema truffaldino che la legge pero' non considera truffa, perchè molti nemmeno lo leggeranno il messaggio (anziani, per esempio) o non sapranno come fare o si ingarbuglieranno e alla fine, non facendo nulla o facendo male, si troveranno senza operatore dalla sera alla mattina oppure pagheranno 25 euro in piu' l'anno.
2) La possibilità di recedere è indicata in fondo a tutto il papiro: malafede.
3) Addirittura è proposta per prima l'ipotesi di recedere da TIM così la gente si prende paura e accetta il "prime" pur di non perdere l'attuale contratto o pur di non avere noie o rischiare di far danni con premi il tasto 1, premi il tasto 5 e premiti un po' quel che sai.
4) Chiamo per rifiutare 'sta roba. E già perdo 5 minuti della mia vita, che potrebbe finire fra 6. Solita pappardella, poi elencazione delle possibilità... premi 1 se ti va bene, premi 2 se te ne vuoi andare e restare per strada, premi 3 non mi ricordo francamente, premi 4 se vuoi rinunciare a questa opportunità e restare col tuo contratto attuale. Tu premi 4 e una voce ti dice: premi 1 se vuoi restare col contratto attuale. Ma non l'ho gia' scelto???? Devi ribadirlo. Cosa volete, la sigla col sangue?

Questi sono comportamenti scorretti, maleducati, fastidiosi, ingannevoli, davvero brutti. da parte di operatori che già realizzano utili mostruosi offrendo servizi base. Saranno legali, ma fanno schifo.
E attenzione, non mi pare che gli altri operatori siano diversi.
Perchè secondo voi in Italia ci sono leggi che tutelano davvero i consumatori? E c'e' vera concorrenza?
Muauauauauauauaua.

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martedì 8 marzo 2016

Dagli al Ferrero, il nuovo sport nazionale


Come prevedibile, si invocano le dimissioni di Ferrero, per la condanna patteggiata per episodi extra calcio e ante calcio, applicando ottusamente una regoletta nel paese in cui nessuna regola viene mai applicata. Aspettavo questa mossa da quasi due mesi, certe mosse sono prevedibili dopotutto. Vorrà dire che Ferrero farà come un certo premier quando cedette il giornale al fratello, no?...
Chiedere l'applicazione di una regola contro X, quando le evidenze suggerirebbero di interpretarla nel senso più favorevole, e far passare invece sotto silenzio i casi scandalosi di Y, Z e W è il miglior modo, fra quelli conosciuti, per bastonare uno applicando però un regolamento e facendosi belli di tanta correttezza. La regola, ogni regola si può interpretare, se in un caso la applichi e in altri no, o non ne applichi di peggiori, in entrambi i casi sei formalmente a posto, perchè potrai sempre dire di aver interpretato caso per caso, nei fatti hai premiato chi volevi e punito chi dovevi. Ci sono in giro presidenti che hanno comprato partite (sentenze definitive), ribadisco: comprato partite e ancora presiedono... e altri che mai hanno sconfessato i predecessori che lo hanno fatto, e tanti altri bei casi di persone che hanno commesso violazioni vergognose per un uomo di sport. Curioso, vero? Fallo di mano tuo? Volontario. Suo? Non ci vedo l'intenzione... Mi offendi? Rosso! Mi offendi? Ho preferito stemperare, un arbitro deve saper mediare, a volte estrarre il cartellino peggiora le cose. Il solito giochetto.
Sono curioso di vedere come finirà.
Il fatto è solo uno. Ferrero, che ha mille difetti, forse anche mille e uno, nel calcio rompe le balle, perchè è nuovo del giro e dice sempre quel che pensa, e in un ambiente così marcio, corrotto e paludato questa è una colpa gravissima. E scherza sempre, su tutti, e qualche presidente suscettibile se la lega al dito. Tutto qua.
Tanto per dire, e cambiando argomento, Tavecchio, presidente FIGC, sulle cui disavventure giudiziarie non dico nulla non avendo i dettagli sottomano (vedi comunque Wikipedia) ha pronunciato in diverse occasioni frasi di inaudità gravità, ma io non ho saputo di squalifiche in Italia (in Europa e nel mondo è stato punito con 6 mesi di squalifica per le stesse frasi giudicate poca cosa in Italia).
D'altra parte Ferrero, dopo i primi due mesi di simpatia, è da mesi e mesi oggetto di una campagna di stampa negativa davvero bizzarra (ha debiti, fallisce, vende la società, etc etc, che continua imperterrita nonostante le smentite al solo scopo di destabilizzare e delegittimare). Stessa cosa a maggio scorso: due mesi di fango per impedirgli di andare in Uefa. E la squalifica di tre mesi (!) per aver dato del filippino a un presidente indonesiano, poi annullati per sopraggiunta vergogna, quando per frasi omofobe c'e' gente a cui è stato fatto un buffetto?
Si prospettano giorni interessanti.
Io non difendo Ferrero, lo conosco poco. E sarei il primo a chiedere la sua testa se colpevole di reati sportivi. Accuso queste manovrine ipocrite messe in atto da un ambiente di gente tale per cui il più pulito ha la rogna mentre Ferrero, per ora, rimandendo al discorso calcio, è intonso, oltre che un bell'elemento di novità e una ventata d'aria fresca.


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Ennesimo otto marzo


Oggi su Facebook e social assortiti il solito diluvio di post sull'8 marzo.
Donne ringalluzzite che chiedono fatti e non mimose, uomini che non sanno se fare gli auguri (ipocrita!) o far finta di nulla (stronz*!), regalare mimosa (banale!) o non regalarla (tirchio!).
Come tutte le feste di questo tipo (della mamma, della nonna, del babbo, degli innamorati, etc) è una festa commerciale il cui senso originario è ormai perso, molti nemmeno l'hanno mai saputo, e dopotutto che senso potrà mai avere festeggiare in un locale di spogliarellisti una festa come questa non saprei dire. Alcuni pensano ancora che l'origine di questa festa sia il sacrificio di quelle fantomatiche operaie...
Evitiamo dunque di caricarla troppo di senso e se proprio dobbiamo festeggiare questi eventi, festeggiamo pure questa, e che sarà mai. Direi che per festeggiare la donna non serve un motivo, dopotutto.
Sui locali che stasera traboccheranno di donne con gli ormoni impazziti non dico nulla di più.
Sul fatto dei diritti, assodato che uomo e donna devono godere degli stessi diritti (cosa che ancora oggi non è, neppure nel nostro paese), così come dovrebbero godere degli stessi diritti bianchi e neri, etero e omo e via discorrendo, inviterei però a non confondere l'uguaglianza dei diritti con l'uguaglianza dei soggetti, perchè uomo e donna sono diversissimi fra loro, penso che ci siano più punti di contatto tra un elefante e un bullone. Sono diversi e non c'e' nulla di male che sia così.
Un pensiero va a quell'85% di medici obiettori che si rifiutano di applicare una legge dello Stato (la 194): avete sbagliato mestiere, vi invito a cambiarlo. Non avete compreso il significato della vostra missione, un vostro problema (grave) non può diventare un nostro problema.
Ecco, donne, se proprio volete combattere, non prendetevela con noi maschi inadeguati che vi regaliamo la mimosa mentre Dempsey vi mostra la tartaruga o Di Caprio il suo bel faccino; fatevi sentire contro queste vergognose storture, o ribellatevi senza indugio quando qualcuno vi prospetta l'idea di poter trarre indebito vantaggio dalla vostra avvenenza.
Per il resto, buona festa delle donne, anche a quelle cattive e a quelle così simili agli uomini, purtroppo per loro...

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domenica 28 febbraio 2016

A fare schifo, ragazzi, siete voi

Se in Italia l'adozione di bimbi orfani o comunque altrimenti destinati a una vita infelice fosse consentita con procedure normali e veloci a tutti (single, etero, omo) purché in possesso di determinati requisiti base, ovviamente uguali per tutti, Vendola e Testa non avrebbero fatto la scelta che hanno fatto, a mio parere.

Ma siccome l'Italia ha una legislazione medievale e gli Italiani, in maggioranza, una forma mentis retrograda e omofoba, Vendola ha effettuato questa scelta, perfettamente legale in Canada (che mi pare un paese civile e democratico) e che, data la situazione nostrana, capisco perfettamente. Una volta in Italia, il Tribunale a cui si rivolgerà non potrà che dichiarare genitori entrambi, sulla base delle leggi vigenti: avranno solo il fastidio di doversi rivolgersi a un giudice, cosa che non sarebbe stata necessaria se fosse stata approvata la stepchild adoption.

Quanto alle centinaia di commenti che in queste ore stanno ammorbando il web e che, nei casi più gentili, manifestano schifo o denunciano l'egoismo o l'innaturalezza di questa scelta, penso siano lo specchio fedele della grande quantità di omofobi mononeuronici che popolano questo paese.

L'argomentazione secondo cui tutto ciò sarebbe contro natura è ormai, spero, da anni, sbugiardata per quel che è: stupida. Anche una protesi è contro natura, o un trapianto di cuore. Di certo non lo è l'omosessualità, proprio l'opposto. E dire che dare un figlio a chi mai potrebbe generarlo altrimenti sia innaturale pone il quesito di cosa si debba fare allora con chi è sterile.

Il punto è sempre quello: tu, se sposi una certa confessione religiosa, sei libero di uniformare ad essa la tua vita, non la mia. Lo Stato deve essere laico.

Contro natura sono i commenti idioti che leggo da ore: a fare schifo siete voi, ragazzi, non Vendola. Siete il prodotto di educazioni orribili, siete un concentrato di pestilenziali pregiudizi, avete il cervello (se l'avete) ingabbiato nelle soffocanti maglie di una presunta e raffazzonata convinzione religiosa. I vostri commenti sono a tutti gli effetti crimini contro l'umanità. Non meritare rispetto perchè non esprimete un'idea, ma discriminate persone, usate violenza contro di loro, solo per assecondare quei germi che pasteggiano quotidianamente coi pochi neuroni che si aggirano nelle vostre cavità cerebrali.

Per allevare un bambino serve capacità di amare e di prendersi cura di un'altra persona, sia per quanto riguarda le esigenze materiale che quelle educative. Io non affiderei mai un bambino a voi, per manifesta incapacità: ho detto all'inizio che chi adotta deve comunque possedere certi requisiti base, e l'omofobia, il razzismo. l'aridità non sono esattamente fra questi.

Adesso andate a dormire e dateci un taglio: anche oggi vi siete mostrati al mondo per quelle merde che siete, domani è un altro giorno. L'umanità non ha bisogno delle vostre idee, la cui destinazione naturale e inevitabile è il buon vecchio cesso.

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giovedì 25 febbraio 2016

Mi fate pena

Care merde omofobe, retrive, razziste, cattoliche, integraliste di ogni integralismo che giocate con le vite degli altri, che negate i vostri diritti agli altri, che sputate sulla felicità degli altri e sul futuro dei loro bambini,

che dopo aver decretato che Ruby era la nipote di Mubarak, aver salvato dal carcere decine di vostri compari marci, aver brindato a mortadella e spumante fra i banchi di un'istituzione che non siete degni nemmeno di pronunciare per dar vita alla quale migliaia di persone hanno versato il loro sangue, aver cambiato casacca mille volte in cambio di soldi o poltrone, la storia vi sommergerà, butterà le vostre idee di merda e quelle di quegli Italiani che vi votano, sostengono e condividono nell'unico posto in cui meritano di finire: il cesso. Un tizio che ha piu' processi che capelli e uno che ha due elettori in tutto e di secondo nome fa Lodo hanno prevalso grazie a Renzi sulla maggioranza dei senatori che avrebbe votato facilmente la legge per intero. La legge approvata non è meglio di niente: è uno schifo, un'elemosina. Quando verrà il giorno, perchè verrà, eccome se verrà, care merdacce che ora sorridete con espressione idiota, cambierete idea come banderuole negando di aver mai detto, pensato, votato certe ignominie. Non meritate rispetto, né voi né le vostre idee puzzolenti, perchè voi non esprimete un'idea, voi discriminate, voi siete complici di un crimine contro l'umanità. Merita rispetto chi ha un'idea diversa dalla tua, non chi discrimina le persone e gioca con la loro vita in nome di un Dio che qualcuno si è inventato e di dogmi farlocchi come monete da tre euro. Vi consiglio di affittare un cervello che funzioni, magari qualcuno ne è rimasto sul mercato degli affitti, proprio accanto agli uteri.

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Siamo in guerra ma non si dice

Fra un petaloso e l'altro pare che siamo in guerra. La guerra è quella cosa che secondo la Costituzione noi ripudiamo, e poi facciamo regolarmente (cosa ci siamo andati a fare in Afghanistan? - E Iraq, Libia, Serbia, Kosovo)

A quel che ricordo, in una democrazia il popolo dovrebbe saperlo, se siamo in guerra. E magari il Parlamento approvare la decisione. Anzi, dovremmo ripudiarla. Anche se da decenni applichiamo la seconda parte dell'art. 11 nel senso che possiamo entrare in guerra se solo lo decidono cinque o sei ambasciatori. Partono i droni da Sigonella e nessuno ci ha detto nulla. Siamo in guerra con l'Isis e nessuno ci dice niente. Stiamo bombardando l'Isis che si sta espandendo davanti alle nostre coste senza che nessuno ci informi perlomeno sul come.
Ma che democrazia e'? La democrazia renziana, secondo una felice espressione non mia.
Che sia di nuovo una missione di... pace?


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mercoledì 24 febbraio 2016

Il fiore petaloso, "errore bello"

Questa faccenda del fiore petaloso è bella, francamente.

Soprattutto o forse solo perchè l'ha tirata fuori un bambino e si sa che i bimbi sono i più genuini, i più freschi e spontanei, i meno indirizzati: più facile dunque che da loro escano fuori parole o modi di dire nuovi o bizzarre visioni delle cose, che poi bizzarre non sono: sono punti di vista diversi da quelli o quello che noi per abitudine privilegiamo meccanicamente perdendoci un sacco di sfumature o visioni alternative.
Tuttavia il web, come sempre, odora una cosa, la insegue, la afferra, la mangia e in breve ne fa una cosa mostruosa: non ci sono limiti.
Questa cosa del petaloso, con pure il premier di mezzo, sta sfuggendo di mano a tutti.
Purtroppo il web (che gli dei del cielo lo proteggano) non ha il senso della misura.
Il web, dopotutto, siamo noi, forse il peggio di noi, non so, forse noi come massa: e si sa che presi come massa formiamo un qualcosa molto diverso dalla somma di noi come singoli, un qualcosa da cui spesso non ne viene nulla di buono.
Dalla mente fresca di un bel bambino, invece, sì.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/02/24/foto/ecco_come_e_nato_petaloso_il_quaderno_di_matteo_alunno_di_copparo-134139766/1/?ref=HRESS-1#1

http://video.repubblica.it/edizione/bologna/ferrara-la-maestra-di-petaloso-credete-nelle-vostre-idee/229935/229312


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venerdì 19 febbraio 2016

I deputati e i senatori sono fuori-legge

Il punto è sempre quello: questo parlamento che ha stuprato la Costituzione (fra l'altro con un pessimo italiano), che sta decidendo da settimane se tutti gli uomini sono uguali (ddl Cirinnà),

che butta dalla finestra 300 milioni per non fare l'election day al chiaro fine di far fallire il referendum sulle trivelle (a meno che non si pensi che il fine sia quello di bruciare il nostro denaro per niente), che demolisce lo Statuto dei lavoratori, che occupa la Rai, che vende fumo e non ha mai fatto vedere nemmeno un pezzo di arrosto, che ha l'appoggio servile del 90% dei media, è illegale.
E' stato eletto con una legge che la Corte Costituzionale ha definito incostituzionale. Quindi avrebbe dovuto gestire l'ordinaria amministrazione per andare poi a nuove elezioni. Invece si è abbarbicato come un koala sull'albero di eucalipto, non gestisce l'ordinaria amministrazione ma addirittura riscrive la Costituzione (la demolisce orrendamente) e per giunta a colpi di maggioranza, cosa che è già di per sé un vergognoso insulto alla democrazia.
Sono illegali, hanno un'autorevolezza pari a zero, e questo ben prima di andare ad esaminarli ad uno ad uno in termini di competenze, fedina penale, condotta, risultati ottenuti. E sono pure voltagabbana.
E il premier non è stato mai eletto da nessuno, ed è il terzo premier di fila che viene messo lì senza elezioni: questa non è più una democrazia sostanziale, ma solo formale, e neppure tanto.
C'e' un modo di violare le leggi senza violarle, ed è questo.
Con il beneplacito del Colle silente.
Tanto lo so che a voi va bene così, dopotutto. Siamo troppo vecchi per scendere in piazza, e ai giovani non frega una mazza della Costituzione (parlo per generalizzazioni, ovvio, ma la maggioranza fa il numero, se scendi in piazza in tre tanto vale che vai a farti una girata in centro), e anche se ci sono tanti ridotti alla fame, ce ne sono anche tanti pieni di soldi e tanti che fra pensioni dei genitori e dei nonni il pane in bocca lo mettono.
L'italiano, poi, è stupidotto, si fa infinocchiare dal salvatore di turno con estrema facilità e ha la memoria di un pesce.
Quindi dopotutto abbiamo quel che meritiamo: uno schifo. Si sta meglio qui che in una dittatura conclamata o in un paese in guerra, questo sì. Ma è tutto.
Se non sei disoccupato, omosessuale, nero e non ti metti contro i poteri forti e non hai una botta di sfiga, etc ti va anche benino, in questo paese incivile a forma di stivale. Altrimenti sei fottuto.

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martedì 16 febbraio 2016

Ha venduto un derby e gioca ancora

Domenica, nelle fila dell'Atalanta che ha giocato contro di noi, c'era Andrea Masiello.
Chi è?

Colui che, segnando APPOSTA e PER DENARO (pare 50.000 o 300.000 euro) un autogol contro la propria squadra, in Bari-Lecce del 15 maggio 2011, decretò la salvezza del Lecce e in pratica spedì in serie B la Samp che stava lottando disperatamente per salvarsi.
Ha un'intera collezione di condanne.
Ammise lui stesso il fatto.
Uno così non dovrebbe nemmeno poter più vedere un pallone in tv, invece gioca. Colpa delle regole di merda che lo consentono, chiaro.
Uno che vende una partita cosa ha a che fare con lo sport? Uno che resta coinvolto in numerosi episodi spregevoli di questo tipo può ancora giocare?
Massimo disprezzo personale.
In Italia uno che ha fatto questo, dopo appena 4 anni e mezzo gioca di nuovo, e titolare in A.
E poi vogliamo uno sport pulito? Se chi sbaglia (e pesantemente e ripetutamente) dopo due dì è lì...
Che gesto infame vendere una partita, un derby per giunta...
Da REPUBBLICA del 2 aprile 2012:
CON IL DERBY FALSATA LA SERIE A - "Quel derby Bari-Lecce ha segnato la fine dello scorso campionato di Serie A, e quindi la sua falsificazione sportiva". La riflessione, condotta nelle prime ore di questa mattina da uno degli investigatori di Bari, è la sintesi perfetta dell'ultimo salto di qualità fatto dall'indagine sul Calcioscommesse. Dopo mesi di indagine, infatti, la procura pugliese guidata da Antonio Laudati e i carabinieri del reparto operativo hanno infatti ricostruito nel dettaglio la "compravendita" del derby Bari-Lecce "operata da Andrea Masiello" al tempo difensore biancorosso (che per quella gara intascò 300mila euro) in complicità con alcuni esponenti della dirigenza del Lecce oltre che di molti importanti scommettitori locali.
Al di là dell'importanza simbolica e del clamore suscitato dall'idea che un calciatore possa vendersi proprio il derby, cioè la partita più importante della stagione per ogni tifoso, quella gara ha anche una fondamentale rilevanza sul piano investigativo. Perché fu proprio con quei tre punti comprati dal più acerrimo rivale che il Lecce riuscì a conquistare la salvezza, falsificando dunque l'intera lotta per rimanere in serie A. Lotta che vide alla fine soccombere una squadra di primo piano come la Sampdoria.


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lunedì 15 febbraio 2016

La tua banca non è tua madre

Una banca ha come obiettivo quello che hanno tutti quelli che lavorano nel mondo degli affari: farli. Cioè vuole generare profitto.
Che poi godano di profitti scandalosi offrendo servizi a volte indecenti e perseguendo pratiche illegali e comunque più confacenti agli squali è un altro discorso.

Tornando a due righe fa, non ci si deve dunque meravigliare se quando interagisci con un banca, essa cerca di guadagnare: è il suo scopo. Come il macellaio che ti vende la carne: non te la vende perché ti vuole bene, ma perchè deve pur mangiare anche lui, no?
Quindi tu cerchi il pezzo di carne che meglio si adatta ai tuoi bisogni e al prezzo che ritieni equo o comunque per te praticabile, lui cerca di vendertelo guadagnandoci (si spera il giusto).
Ma se ti vende un pezzo di carne coi vermi non ci siamo, e se magari illustrandotene le caratteristiche non fa cenno ai vermi anzi magnifica il prodotto.
Il riferimento ai titoli spazzatura mi pare chiaro.
Io da una banca non mi aspetto che faccia il mio interesse a costo di rimetterci, ma che svolga il suo lavoro (curare i miei interessi nel miglior modo possibile, comportarsi onestamente e professionalmente) guadagandoci (il giusto).
Oggi questo molto spesso non accade: devi stare attento perché vogliono imbrogliarti, e questo è un po' diverso dal fare i miei interessi con giusta mercede.
Questa premessa (importante) per dire quel che segue (meno importante):
un bonifico può impiegare più di 3 giorni per arrivare sul mio conto? Fatto venerdì mattina, ancora non c'e'. Obiezione del saggio: sabato e domenica non contanto. Non sono d'accordo, caro saggio: nel 2016 un bonifico non può essere inoltrato automaticamente in una manciata di ore, specie se proveniente da mittente noto, e deve invece aspettare l'avallo manuale? Assurdo. Il servizio è scadente. Se mi fanno un bonifico alle 11 di venerdì, io me lo aspetto al massimo per le 11 di sabato (e sono già tempi inaccettabili dato lo stato della tecnica).
Siamo andati sulla luna, abbiamo cpu immensamente performanti, il progresso corre veloce e ancora ci vogliono tre giorni per trasferire (sulla carta) un migliaio di euro? E ancora me ne chiedi 5 o 7 per bonicarne 300 allo sportello e non dal pannello online?
Ripeto: procedure assurde, costi fuori misura, tempi inaccettabili, servizi scadenti quando non truffe vere e proprie (vedi sopra), ma profitti infiniti.
Brecht disse: cos'e' rapinare una banca, a paragone del fondare una banca? Molto spesso dobbiamo riconoscere che aveva ragione.
Non vi sono controlli, v'è connivenza: gli squali possono sguazzare nel mare e fare i loro porci comodi, i pesci piccoli devono solo cercare di pararsi il cul@. Chi dovrebbe, per nostro conto, sorvegliare, punire, intervenire, regolare, dorme o chiude gli occhi compiacente.

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domenica 14 febbraio 2016

Adolescenza

Al bar, quattro tavolini più in là, sento le voci di tre o quattro ragazzi, un maschio e due o tre femmine. Ovviamente a tutto smartphone. Non li vedo, sono coperti dal muro. Ma, come detto, li sento, non posso farne a meno. Adolescenti. Che età scema. Io non l'ho vissuta in pieno. L'ho scansata in buona parte. Non faceva per me. Ci devi nascere, per l'adolescenza. Non esiste età in cui i neuroni sono meno utili. È come avere un motore da 170 cavalli e al volante un bambino: ecco l'adolescenza. Una miscela instabile, insensata, pericolosa. Dicono serva per crescere. Non sono del tutto d'accordo: io sono cresciuto lo stesso. Indubbiamente sbagliando s'impara. Ma dipende dal tipo di errore averne la possibilità... Se penso a mia figlia? Certo. Da almeno vent'anni con costanza, benché non ne abbia ancora tre.

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venerdì 12 febbraio 2016

Non ha nemmeno il coraggio delle sue idee di merd@

"Se avessi un figlio omosessuale, lo brucerei nel forno": avrebbe detto in faccia ai rappresentanti dell'associazione Agedo, Associazione dei genitori degli omosessuali, il consigliere De Paoli al termine di un incontro in Regione Liguria.

Come si giustifica il De Paoli? 1) Non l'ho detto, anzi ho detto l'opposto: se avessi un figlio gay, NON lo brucerei. 2) "Io non chiedo scusa a nessuno, io non parlavo di loro, parlavo di cose mie, di cosa avrei fatto io, parlavo della mia posizione. E la commissione era finita". Boh.
E aggiunge: "Cosa farei se avessi un figlio omosessuale? Se fosse una malattia lo curerei, ma invece penso sia un vizio e non ci sarebbe nulla per guarirlo." Per chiudere: "Sono viziati, viziosi, e mi fanno solo pubblicità".
Uno che non sia omofobo secondo voi al genitore di un figlio omosessuale dice: se io avessi un figlio omosessuale non lo brucerei?
Frase omofoba, non dovrebbe solo dimettersi, ma trasferirsi su Marte. La scusa è puerile e non credibile: una balla. Quattro persone hanno sentito tutto e confermano. Il resto sono farneticazioni razziste. Che infinita pena mi fa, il vero malato è lui: infettato irrimediabilmente da idee che al confronto una merd@ di cavallo è un dolcetto per buongustai.
La scusa 1 mi pare quella di quel genio che settimane fa, accusato di stupro, disse di essere scivolato.

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lunedì 8 febbraio 2016

Repressi, razzisti, omofobi: idee da immondizia

Chi, parlando del ddl Cirinnà, o chi, parlando di educazione sessuale nelle scuole, tira fuori le parole "utero in affitto" o, nel secondo caso, "gender", o non ha capito nulla o e' in perfetta malafede. E' un sistema infallibile per capire chi hai davanti.
Oppure è pieno di pregiudizi da fare schifo, ma questa ipotesi direi che racchiude le prime due.
Non è necessario essere cattolici o comunque aderenti a un credo religioso fra quelli che van per la maggiore per essere tutto ciò, anche se, francamente, l'esperienza dimostra che aiuta.
Io non discrimino, sia chiaro: se uno ha i neuroni ostaggio di una confessione religiosa, può benissimo iscrivere suo figlio alla scuola che preferisce e può impartirgli i dogmi farlocchi che qualche clero si è inventato di sana pianta secoli fa spacciandoli per parola del salvatore di turno. Io combatterò sempre chi cerca di obbligarmi a uniformare la mia vita di cittadino laico alle sue idee represse, retrive e schifose del meng@.
Siamo tutti uguali (generalmente abbastanza stupidi, ma siamo esseri umani, più di tanto non possiamo dare) e abbiamo tutti gli stessi diritti. L'amore è uno.

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sabato 6 febbraio 2016

Non fate finta di saperla lunga, tanto ce l'avete corto (il cervello)

Mi piacciono i fanatici della natura. Quelli che se non c'e' in natura allora no, oppure quelli che la natura non sbaglia mai.
Dice: due uomini non devono poter adottare un figlio, se non possono farlo un motivo c'e', la natura non sbaglia. Allora se tu perdi una gamba io non ti salvo la vita con una protesi, ti lascio senza gamba tutta la vita. E se stai per morire non ti tengo in vita artificialmente... E non faccio produrre uova alle galline di notte coi neon sempre accesi 24 ore...
Il matrimonio è per procreare, come fanno due donne senza poter mai avvalersi delle facoltà di un pipino? E allora gli sterili, o chi è in menopausa, o chi non vuole figli, come mai possono sposarsi? Ma per crescere bene un bimbo ci vogliono figura paterna e figura materna. Ma, in tema di figure, pensate alle figure di merda che la famiglia "tradizionale" colleziona a iosa... e poi scusate, leviamo i figli, specie se piccoli, ai vedovi, divorziati, ragazze madri, ragazzi padre? Dateci un taglio, è meglio. L'amore omosessuale è contro natura, dice il genio. Contro natura sei tu, che usi i neuroni in modo non naturale: li hai messi sul gelato come mirtilli e adesso non ne hai più nella scatola cranica. In natura l'omosessualità abbonda addirittura. Trovate altri argomenti... non datevela da scienziati. Molto meglio un sano e deficiente "non possono adottare perché son fr@ci e io non voglio", che queste minchi@te pseudocolte: tanto la vostra stupidaggine, il vostro egoismo e la vostra omofobia emergono in ogni caso.

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Poste, sempre la solita storia

Vai sul sito delle poste italiane e trovi: servizi finanziari / assicurativi / postali. Basterebbe già questo dettaglio (i servizi postali messi in fondo) per cominciare ad alzare le difese e indietreggiare con cautela sino all'uscita e senza mai dare le spalle.
Ma è un fatto che conosciamo: spedire costa sempre di più, i tempi di consegna sono generalmente non buoni o penosi, il criterio di evasione della coda negli uffici postali quantomeno crticabile, etc. Negli ultimi anni sanno vendere prodotti di investimento, assicurativi, misti, libri, cartoleria, aspirapolveri e tv ma un po' meno fare quel che dovrebbe essere la loro mission: recapitare un plico integro e in tempi ragionevoli e a prezzi consoni.
Al di là di questo, di recente ho notato che sul sito poste.it si è consumata una trasformazione inspiegabile che ditemi voi quale scopo può avere se non quella di confondere l'ignaro cliente (e se non è uno scopo, è comunque l'effetto criticabile di una scelta errata).
La posta prioritaria nacque in questo modo: vuoi spedire una busta ma desideri che arrivi in 1-2 giorni anzichè 3-4 giorni o 6 decenni? Ok, spedisci prioritaria e non normale, paghi 10 o 20 centesimi in più et voilà. Si trattava, come da subito dubitammo, di un aumento mascherato: chiunque avrebbe scelto la prioritaria, pur di non rischiare tempi di attesa biblici. Nel tempo poi anche la consegna della prioritaria è diventata una burletta, ma tant'e'.
Adesso la prioritaria, quella che costava 0,80 non molto tempo fa e da ottobre te l'hanno schiaffata a 0,95 (a fronte di nessuna variazione apprezzabile nella qualità del servizio, ca va sans dire) non si chiama piu' prioritaria e anzi, ecco il colpo di scena, col nome di prioritaria (per la precisione "Posta1 - prioritaria") è stata battezzata una nuova nata del tutto diversa, che costa molto di più. Tu chiedi prioritaria e ce l'hai prioritariamente in quel posto. Quella che era prioritaria viene adesso descritta come ordinaria (a 0,95! per spedire anche un foglio A4 a 10 km di distanza) e il suo bel nometto è Posta4. Ragazzi, potevamo arrivarci, no? Posta4, suvvia, è così intuitivo!
Ho capito male? attendo correzioni da Poste Italiane. Ma se così fosse, avete sbagliato a scrivere, perché quel che ho scritto qui ho letto là.


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Maestre d'asilo che usano le mani e leggi scritte coi piedi

Ancora sul caso dell'asilo di Pisa. Leggendo la trascrizione delle intercettazioni ambientali e le testimonianze emerge chiaro il quadro di una persona che ha problemi, non so se definitivi o temporanei, comunque gravi,

non di una persona che reagisce in maniera folle a comportamenti sbagliati dei bimbi, ma che agisce in maniera folle coi bimbi e basta. E pare non fosse la sola, notizia di stamane.
Mi chiedo chi decida se una persona è adatta a trattare con bimbi, a educarli etc. Al di là dei pezzi di carta. Se ci siano esami psicologici approfonditi e appropriati all'inizio e a cadenze regolari, controlli, etc. E perché nessuna delle colleghe o altri abbiano mai detto nulla. Non è obbligatorio essere adatti a rapportarsi con i bambini, premesso che usare violenza fisica e psicologica dovrebbe essere escluso anche se sei uno che non ci sa fare (ma uno che non ci sa fare coi bimbi può fare la maestra d'asilo? Allora io mi candido per la scalata del K2). Un quadro davvero sconfortante, fatto di pressapochismo in salsa italiana, stalla chiusa quando i buoi già sono lontani, menefreghismo condito con omertà, cavolocrazia anziché meritocrazia.
Sì, certo, ancora deve esserci un rinvio a giudizio, e poi primo grado, secondo grado, cassazione, corte europea dei diritti dell'uomo, corte della Via Lattea, ricorso al Tribunale dell'Universo, appigli e cavilli, ricusazioni e giochetti. Ma le immagini e gli audio sono evidenze incontrovertibili che nessuna sentenza potrà cancellare.
Chi ha permesso tutto questo (magari non vigilando, o peggio) dovrebbe essere punito con durezza; chi ha chiuso gli occhi meriterebbe una lezione indimenticabile; chi lo ha commesso (se verra' provato, chiaro....sic) merita di essere punito con ferocia, sempre nel rispetto della legge, si intende, di questa legge fatta coi piedi che se ti beccano senza ombra di dubbio a torturare ripetutamente bimbi di 2-3 anni ti danno i domiciliari, ma se hai in tasca un po' d'erba o hai la sola colpa di essere "clandestino" (termine assurdo quasi quanto i fatti descritti sopra) vedi il sole a quadretti.


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giovedì 4 febbraio 2016

Samp, nuovo obiettivo

Ad inizio stagione i giornalisti che se la danno da sapientoni ma che non sanno nulla e che adesso con allegra stoltezza ci massacrano parlavano di una squadra forte, certo più forte dell'anno prima.

Io stesso ero convinto potessimo stazionare nella parte sinistra della classifica, tentando pure un approccio alla qualificazione in Europa League. I giudizi che contano sono quelli fatti a bocce ferme, non dopo: dopo son tutti bravi.
Dopo 23 giornate si deve prendere atto del fatto che i valori tecnici indubbi in qualche caso non erano così indubbi e comunque non sono bastati a creare una squadra forte come quella che pareva possibile: carenze psicologiche, errori di vario tipo ai vari livelli (presidente, ds, allenatori, giocatori), un po' di sfortuna e un po' di fattori esterni hanno determinato la situazione attuale: 24 punti.
Quindi è bene cambiare obiettivo, esattamente come, nel loro contesto, hanno dovuto fare Inter, Fiorentina e Roma: fino a due mesi fa in lotta per il titolo, adesso quasi definitivamente fuori. Occorre prendere atto della realtà e della discrepanza tra legittime attese e andamento effettivo.
Adesso l'obiettivo è fare 40-42 punti, che dovrebbero garantire il mantenimento della categoria (spesso ne sono bastati anche 37 o 38, ma insomma). E non sarà facile. Potrebbero bastare 3 vittorie di fila, per dare un colpo di reni decisivo, ma ora come ora riusciamo a farci sfuggire di mano una partita già vinta in un modo che non lascia presagire giorni facili e filotti di vittorie. Quindi, per quanto incredibile possa sembrare, la corsa è su Carpi, Frosinone e Verona, e questo penso che al momento valga anche per Palermo, Udinese, Genoa, Atalanta; forse per Chievo, Torino, Bologna. Dico incredibile perchè tecnicamente a mio parere non dovremmo aver problemi a mettere almeno 8 squadre dopo di noi; ma la tecnica non è tutto, anzi.
Quindi stasera male perchè dopo il punto perso a Bologna per un rigore fantasia oggi abbiamo buttato nel cesso a 5 secondi dalla fine due punti d'oro: sarebbe bastato tener palla 20 secondi. Ma durante la partita, pur avendo fatto due gol, abbiamo combinato anche diversi pasticci. Tuttavia il Carpi (che al momento ha un gioco migliore del nostro) ha perso, quindi +1 e saldo attuale a +5. Pochi, d'accordo, ma lavoriamoci.
La cosa più difficile in questi casi è la fiducia in se stessi: se l'avessimo, faremmo punti; non facendoli, è sempre più difficile averla. Una dinamica nota.
Per noi lottare per restare in A o per vincere una coppa non fa differenza, concettualmente; non è certo un problema, siamo da bosco e da riviera; per i giocatori che ci rappresentano, le cose sono un po' diverse.
Speriamo che i fattori esterni non ci complichino troppo la vita (sfortuna, infortuni -stasera ben due in difesa!, arbitri che vedono l'impossibile e a volte ignorano il gigantesco); poi starà a noi correggere gli errori nostri, che sono parecchi. A volte, specie quando hai cambiato tanto in corsa come noi, darsi un gioco richiede tempo, proprio quando il tempo scarseggia.
Chi vivrà vedrà. Ne ho viste troppe , nel bene e nel male, per agitarmi più del dovuto.
E poi quei magici colori, francamente, danno allegria, sempre. Anche un'ora dopo essersi suicidati in un modo che ha non tanto dell'incredibile, quanto dell'inspiegabile, direi quasi volontariamente.

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