Lo confesso: ancora adesso penso ad una provocazione, ad uno scherzo tirato lì per vedere le reazioni che provoca, come da bambini si buttava il mortaretto e poi via, a gambe levate. Perchè se fosse un testo da prendere sul serio la situazione sarebbe davvero drammatica.
Parlo della "stanza di Mario Cervi" del 15/9: in quella stanza, quel giorno, l'aria era irrespirabile, tanto da sconsigliarne l'entrata a chi si trovava a passare sulla soglia.
Leggete cosa scrive Cervi, leggetelo ancora due volte e solo dopo fate quella smorfia a metà tra lo schifato e il seriamente preoccupato che ho fatto io.
"Non riesco a capacitarmi del fatto che si tolleri con tanta leggerezza il proliferare di giornali nuovi, vedi quello di Marco Travaglio", "Possibile che l’avvocato Ghedini non riesca a trovare un reato plausibile per la chiusura di queste «vipere» che strisciano", "Un giornale che palesemente offende e denigra il capo del governo va subito chiuso", "Io credo che l’unica soluzione a questo continuo stillicidio di calunnie sia quello di rispondere con i sistemi usati (che io non approvo) da Putin nei confronti della Georgia, e della Cina nei confronti dei monaci tibetani: «La forza». Dopo una serie di bastonate inflitte a Franceschini, D’Alema, Travaglio, Santoro e Maurizio Mannoni, si vedrebbero subito i risultati, si vedrebbe il ritorno del rispetto nei confronti di Berlusconi".
(Mario Cervi, Il Giornale, 15.09.2009, trovi il testo completo cliccando su: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382733%29
Faccio notare che mancavano 8 giorni alla nascita del giornale denigrato.
Penso di aver letto di rado, su un quotidiano nazionale (che, ricordiamolo, come tutti si nutre di sovvenzioni pubbliche -tutti ad eccezione del Fatto Quotidiano di Padellaro e Travaglio, si intende), righe così illiberali, antidemocratiche, ottuse, fasciste (ma odio ripetermi). Quasi naif nella loro intollerabile violenza. La chiusa è poi una miscela irripetile di comicità e di violenza.
Un testo che ti fa capire come la libertà di stampa abbia alcune inevitabili controindicazioni (vaneggiamenti siffatti, appunto) ma come sia nonostante tutto un bene (oggi a rischio) davvero irrinunciabile per tenere a freno queste derive tiranniche, autoreferenziali, anticostituzionali, pericolose, vergognose.
Scusatemi tanto ma perchè dovrei spendere un euro e venti per acquistare Il Giornale quando il TG4 è gratis? Piuttosto aiuto un vucumprà, brioche e caffè al bar, come ho fatto ieri: due chiacchere e un sorriso. Io compro i giornali per sapere i fatti, ecco perchè di recente offro spesso colazioni ai nostri amici che, di tanto in tanto, passano dal negozio per vendere qualcosa.
(Un grazie a Giada per la segnalazione)
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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mercoledì 23 settembre 2009
Aria irrespirabile in quella stanza
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