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mercoledì 2 settembre 2009

Lippi e Cassano

Cominciamo con una indispensabile premessa: il commissario tecnico della nazionale italiana di calcio (attualmente: Marcello Lippi) ha tutto il diritto di scegliere chi convocare e chi no fra i giocatori italiani che militano nei nostri campionati e non perchè ha vinto un Mondiale che meritava di vincere la Francia nè perchè lo ha vinto giocando comunque maluccio, ma perchè quelle sono le prerogative del suo ruolo. Ma noi, semplici appassionati, piccole pedine senza le quali il calcio sarebbe importante quanto "freccette", nel mondo, abbiamo tutto il diritto di valutare le sue scelte, le sue dichiarazioni, l'assetto tattico, la formazione e il gioco espresso dalla nazionale di calcio.

Ecco perchè dico che di Lippi non mi piace l'arroganza. Quella che sempre manifesta durante i colloqui con la stampa, a volte in maniera esplicita, a volte sottotraccia. Lo faceva anche quando allenava la Juve, sia chiaro. Quel senso di superiorità che probabilmente gli fa pensare (o dà a noi l'impressione che lui pensi) di non dover spiegare le sue scelte, o di poter fare qualsiasi scelta, anche la più stupida, senza che nessuno possa permettersi di dissentire. Non che sia un autoritario che impedisce agli altri di esprimere opinioni, questo no, ma l'atteggiamento è sempre quello di chi pensa "dite pure quel che vi pare tanto ho ragione sempre e solo io e comando io". Se pensate che Lippi è stato, da giocatore, la bandiera della Sampdoria per dieci anni e ha iniziato proprio nelle giovanili blucerchiate la sua carriera di allenatore, capite subito che non guardo in faccia a nessuno.

Cassano, Antonio: andiamo subito al nocciolo. Testa matta, lo ammette da sempre pure lui, perchè il ragazzo è matto ma genuino, vero, non costruito: un matto artigianale, insomma. Fino a tre anni fa giocatore non facilmente gestibile, indisciplinato, con scarso senso del gruppo, sangue caldo, grilli per la testa, talento sprecato e inconcludente, eterno ragazzo disperante, una mina vagante in qualsiasi spogliatoio, l'incubo di molti allenatori: un immenso talento calcistico buttato via nel cestino di un comportamento da bambino viziato. Nessuno è riuscito a convivere con lui a lungo, tutti hanno avuto problemi, Bari, Roma, Real Madrid. Poi è arrivata la Sampdoria, Riccardo Garrone, Beppe Marotta, una città e una tifoseria calda e amica ma non invadente, una squadra di amici, un gruppo affiatato e nel quale certi valori ancora un peso ce l'hanno. E Cassano, complice anche il mare e l'amore per Carolina, è cambiato. E' sempre testa matta (non puoi cambiarla, quella) ma ora è disciplinato, più maturo, responsabile. Sa controllarsi molto meglio, sente amore e rispetto intorno a lui, quelli che da subito Genova blucerchiata gli ha dato incondizionatamente, e ricambia felice con altreattanto amore e rispetto. E' coccolato, e coccola i suoi tifosi con giocate che levati! E, in questa nuova fase della sua vita, quella in cui Cassano è un ragazzo un po' mattarello, guascone, con sempre addosso la voglia di scherzare e con a volte la tendenza ad esagerare, il suo straordinario talento calcistico è emerso in maniera clamorosa e molto più continua che in passato. Di lui si è sempre parlato male e lui non ha mai fatto quasi nulla per smentire le voci maligne che lo perseguitavano, ma nessuno ha mai sottolineato il fatto che in 200 partite è stato espulso appena 2 volte, nella sua carriera, e che l'anno scorso è risultato essere il calciatore di serie A che ha subito più falli di gioco.
Cosa vogliamo dire con questo? Che non è del tutto "a stampa", e lo sa pure lui, perchè uno dei suoi pregi, al di là di due piedi fatati, è proprio la sincerità, e la generosità, la simpatia, la disponibilità. E, cosa rarissima oggi come oggi, la capacità di ammettere gli errori e di chiedere scusa quando sbaglia. E lo dice uno che all'epoca era contrario a che la Sampdoria lo acquistasse. Ma vogliamo anche dire che adesso è molto più affidabile di tanti altri e, da sempre, molto più corretto, sportivamente parlando, di gente che in Nazionale ci ha passato la vita e che durante la carriera si è macchiata di magari isolati ma gravi gesti antisportivi e violenti.

Detto questo, e non essendo certo discutibili la sua cifra tecnica e tattica (immense, e chissà dove potrebbe arrivare se solo fosse più continuo nei 90 minuti), ci permettiamo di dire che la scelta di Lippi di non convocarlo in nazionale è irragionevole, sbagliata, stupida in quanto autolesionista, oltre che espressa sempre in forma odiosa, vagamente ironica e sprezzante. Lippi ha il diritto di fare scelte irragionevoli, solo dovrebbe ricordarsi di essere un po' più garbato quando si trova a doverle giustificare o esporre (perchè l'uomo ritiene di non avere il dovere di giustificare le sue scelte).Totti ormai è fuori, all'orizzonte non vediamo campioni in quel ruolo, la fantasia in avanti è proprio quel che manca a questa nazionale: Cassano è oggi l'attaccante più talentuoso d'Italia, l'unico in grado di cambiare una partita per davvero. Lasciarlo a casa e andare ai Mondiali senza di lui sarebbe davvero una grande stupidata, un danno per l'Italia e un'offesa per Cassano: perchè è, semplicemente, il migliore e non convocarlo per "criteri tecnici e psicologici", come ama dire Lippi, è una enorme boiata indegna di un ct.

Perchè dunque Lippi non lo convoca? Non lo so. In passato Roberto Mancini, talento assoluto anch'egli, ha avuto vita difficile coi ct della nazionale: si sa che giocare nella Juve o nella Samp non è proprio la stessa cosa, quanto a lettera di presentazione, per ct che pressati da stampa e poteri forti sanno che se perdono schierando il numero 10 di una big saranno criticati ma se perdono schierando il numero 10 di una outsider saranno massacrati.

Io ho tuttavia una mia teoria. Walter Mazzarri, allenatore dei blucerchiati fino a pochi mesi fa, è riuscito ad avere un rapporto ottimo con Cassano, fin da subito. Perchè è un bravo allenatore, la spiegazione è semplice. Un allenatore è bravo non solo se sa di calcio, ma anche se è bravo psicologo, se sa gestire un gruppo, se sa farsi rispettare senza farsi temere, farsi obbedire senza farsi odiare, se dialoga coi calciatori, li sa motivare, sa tirare fuori il meglio da ciascuno, sa essere loro amico senza però farsi mettere sotto, ecc. La trasformazione che è avvenuta in Cassano va naturalmente a merito anche di Cassano stesso, che ha voluto cambiare. Mazzarri ha dimostrato che non è impossibile avere Cassano in uno spogliatoio e Cassano lo ha ripagato con un comportamento quasi esemplare (è diventato addirittura capitano) e con giocate al limite del paradisiaco. Gran parte del merito va anche a Garrone, a Marotta (che ha puntato su di lui a costo quasi zero quando nessuno al mondo lo voleva più e il Real era disposta a svenarsi pur di disfarsene, tanto è vero che il primo anno buona parte del suo stipendio alla Samp l'ha pagata il Real!) e all'ambiente Samp. Walter Mazzarri ci è riuscito, Luigi Delneri ci sta riuscendo. E Lippi?

Lippi, con questa scelta insensata, ci sta dicendo sotto sotto che non si sente in grado o non è in grado di gestire Cassano. Al punto di rinunciare a lui e a quello che può dargli, pur di non avere rogne. Donadoni, l'ex allenatore della nazionale, silurato troppo in fretta, non la pensava così e difatti Cassano agli Europei giocò ottime partite ed ebbe un comportamento esemplare.
Insomma, non vuole o non sa prendersi questa gatta da pelare, che poi gatta da pelare non è o non è più, perchè non si sente capace o non è capace di gestire l'uomo Cassano. E, per un allenatore, il limite non è irrilevante.

Questa secondo me è l'unica spiegazione possibile. Perchè, vedete, se io devo decidere chi sono i 10 calciatori mondiali più bravi che siano mai esistiti, potrò anche escludere Falcao (scelta assurda, ma dovendone scegliere trenta...) ma non potrò in nessun modo, qualsiasi siano i miei gusti sportivi, escludere Maradona o Pelè. In quel caso non farei una scelta opinabile, ma una cavolata incomprensibile e sospetta.

Certo, la prossima volta che Cassano si farà espellere o avrà i suoi cinque minuti saranno di nuovo tutti lì a dargli addosso, dimenticando che anche a lui deve essere permesso ogni tanto di sbroccare, visto che a tutti gli altri è permesso di farlo spesso: ma questo è il prezzo che deve pagare a una stampa ottusa e a un'opinione pubblica poco attenta chi per anni ha fatto il matto e ora invece fa il buono un po' giocherellone e ha tutto il diritto, a volte, di avercela su col mondo o di provare rabbia per un'ingiustizia (il giovane odia le ingiustizie e fatica a controllarsi quando ne vive una) o, perchè no, di sbagliare. Come fanno e hanno fatto molti di quelli che oggi e ieri hanno vestito la casacca azzurra, senza che questo abbia mai nuociuto loro più di tanto.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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6 commenti:

amilcare ha detto...

Mancini, grandissimo giocatore, tra i miei preferiti, non ha mai (o quasi) fatto partite decenti con la nazionale, al contrario di un grande Vialli che pure giocava nella Samp.
Quanto a Lippi sarà pure antipatico, arrogante finora i risultati sono stati dalla sua parte, certo Cassano lo convocherei anch'io ma se si da retta a tutti in Nazionale si dovrebbe giocare in 44

mauroarcobaleno ha detto...

certo, io ci farei giocare pure me stesso (ala destra). ma cassano è attualmente l'italiano con più talento in quel ruolo (così come anche altri giocatori meriterebbero di più, senza inseguire oriundi che nemmeno hanno avuto parole gentili per il nostro paese tipo amauri) sicchè non convocare il numero 1 non è una scelta, assomiglia di più a un pregiudizio; quanto a mancini, è difficile giocar bene se sei sempre sotto esame e se dopo un errore sei già fuori, quando altri invece hanno fiducia incondizionata e dunque possono rendere al massimo; solo Vicini gli diede fiducia e lui lo ripagò con un ottimo europeo 88. fidati, se mancini fosse stato al milan o alla juve, non l'avresti mai tolto di lì.

mauroarcobaleno ha detto...

se riteniamo che i migliori debbano esserci, cassano deve esserci (nazionale = selezione dei più forti per ruolo); se riteniamo che in nazionale debbano andare quelli che vanno a genio al ct anche a costo di lasciare a casa uno dei migliori o il migliore, allora ok!

Amilcare ha detto...

Penso anch'io che i migliori ci devono essere. ma penso pure che i migliori oggi ci sono, perché li ha scelti il Ct della Nazionale non un Pinco Pallino qualunque.

mauroarcobaleno ha detto...

un ct sceglie, ma le sue scelte sono perfette per definizione? se così fosse non sbaglierebbe mai quindi sarebbe Dio o cosa?
ripeto: i giocatori di talento assoluto vanno convocati, senza tirar fuori menate tipo parametri psicologici. se lasci a casa piastrellini, fai una scelta, se lasci a casa platini o falcao o cassano non fai una scelta, dimostri di avere pregiudizi e preferenze a-calcistiche che un uomo di sport non dovrebbe avere, perchè una nazionale, un campione, lo convoca e basta. se poi lo convochi e gioca da maiale, lo lasci a casa, semplice no? ma siccome gioca da dio da due anni, non chiamarlo è una persecuzione, del resto lippi ragiona così da sempre, ha i suoi tabu'. Questo vale per quanto è successo in passato a mancini, rivera, baggio, ecc. se in Italia avessimo cinque giocatori in quel ruolo di livello assoluto, certo dovrebbe lasciarne a casa tre, ma ce n'e' uno, in quel ruolo, che sta molto sopra gli altri, quindi ce n'e' uno, e a noi pure manca uno in quel ruolo.

mauroarcobaleno ha detto...

cioè: o mi dici che per te cassano non è da nazionale oppure che lo è, ma dirmi che lippi sceglie sicuramente bene che vuol dire?
per me lo è alla stragrande, sicchè lippi sbaglia, e ho anche avanzato un'ipotesi, ciao