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sabato 4 luglio 2009

Calciopoli e le teste bacate

Ci sono in giro teste bacate che parlano di Calciopoli come di un bluff. Come se non fosse mai esistito, insomma, come se si fossero inventato tutto gli anti-juventini al fine di togliere due scudetti alla Vecchia Signora e spedirla un annetto fra i cadetti. Io rispetto tutti, anche le teste bacate. Questi narratori del demenziale sono lontanissimi parenti dei negazionisti che affermano che ebrei nei campi di concentramento non ne morirono milioni, ma solo qualche decina e per semplici incidenti o fatalità; quando poi ne prendi uno per le orecchie e lo porti a forza a Dachau, o ad Auschwitz, lo vedi impallidire e la mandibola cascargli all'altezza delle ginocchia. Il paragone è forzato (calcio contro olocausto), lo so bene: ma l'ignoranza e la malafede sono le stesse.

Miei cari giocolieri, purtroppo per voi di Calciopoli esistono un bel po' di intercettazioni, con su le voci di tanti bei personaggini del calcio di ieri e di oggi: Moggi, Lotito, Della Valle, Bergamo, Mazzini e una bella manciatina di arbitri. Io le ho ascoltate, proprio tutte, sono proprio loro a parlare, e purtroppo non si può negare una prova così evidente. Si può solo sparare falsità a mezzo stampa sperando che la gente, distratta e rimbecillita dalle tv del premier, ci caschi, immemore di quel che fu, ma informatissima sull'ultimo nominato al Grande Fratello.

Ho sentito con le mie orecchie l'arbitro Dondarini parlare di quel che avrebbe dovuto cercare di fare il giorno dopo in Sampdoria-Juve; ho ascoltato io presidenti insospettabili chiamare i vertici del calcio per chiedere un trattamento di favore in questa o quella partita o lamentarsi furiosamente per non averlo ricevuto.
Per anni questi qui, marci fin nel midollo, hanno aggiustato partite, corrotto o influenzato designatori, arbitri e perfino giornalisti e moviolisti sportivi, manovrato con minacce il calciomercato, inquinato tutto il sistema, dalla radice più profonda sino alle fronde più alte. E gli onesti (o gli scemi) ne hanno fatto le spese. Per anni siamo andati allo stadio a farci prendere per il culo. Il giorno dopo, al bar, si discuteva di quel rigore o di quella direzione di gara apparsa davvero un po' troppo persecutoria e dopo un po' si lasciava stare perchè non si voleva far la figura di quello che non sa perdere; poi abbiamo scoperto che avevamo ragione noi, era tutto combinato, anche i nomi degli arbitri di certe amichevoli! Senza parlare di quello che Moggi e certi arbitri si dicevano sulle sim estere che sono state scoperte.

L'unico rammarico è che la giustizia sportiva, dapprima severa, è stata poi annacquata e molti colpevoli si sono visti affibbiare pene irrisorie, in assoluto e in rapporto a quel che avevano combinato. Ma il marcio rimane. D'altra parte in Italia spesso il canovaccio è questo: scandalo vergognoso, fango che cola in ogni dove ma colpevoli che la fanno franca e poco dopo, riabilitati dalle teste bacate di cui sopra, graziati dal potente di turno e ripuliti da abili campagne mediatiche al soldo di qualche anima nera, ricominciano a spargere merda dappertutto.

Vi consiglio di dare un'occhiata a questa trascrizione, tanto per gradire. Come questa ne ho ascoltato parecchie.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/2009/07/02/papi_il_giudice_e_lucky_lucian.html

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


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