Sono alle Poste, in coda. Saranno le 9 e 30 di un martedì mattina caldo e umido. Ufficio pienotto, impiegati placidi, coda immobile, sensazione di eternità a portata di mano, più che se fossi in chiesa raccolto in preghiera. Devo pagare un bollettino di 20,40 euro (oltre all'incomprensibile tassa di 1,10 euro per il versamento), ma già so che mi costerà molto di più in termini di fatica e tempo.
Davanti a me un tizio ha sottobraccio un quotidiano, titolone: "Bentornata serietà".
Cavolo, penso, sta a vedere che i due magistrati (che fra poche settimane giudicheranno della costituzionalità del lodo Alfano), pizzicati a cena con Berlusconi-Letta-Alfano-Vizzini, hanno deciso di dimettersi per ragioni di opportunità. Oppure che Berlusconi si è dimesso... no, questo è davvero troppo, stiamo coi piedi per terra, ancora ieri sera sparacchiava le solite amenità ad uso del popolino e stamane si dimette? Non è credibile, neppure se la coda alle Poste fosse ancora allo stesso punto di quando sono entrato 10 minuti fa (ed è così) e neppure se continuassero a passarmi avanti (legittimamente ma assurdamente) quelli con il postamat (il che avviene). Sta a vedere che, mamma mia, in un impeto di dignità si sono dimessi tutti i pregiudicati che siedono in Parlamento??? Altre ipotesi, fra quelle che si affacciavano alla mia mente provata dalla coda e dall'afa, riguardavano la decisione di tutti i partitini della sinistra di unirsi finalmente e per davvero in un'unica formazione, anziché dividersi costantemente moltiplicandosi come cellule ninfomani, o la decisione di autostrade e ferrovie di adeguare le tariffe al servizio, riducendo quindi le prime del 50%: come vedete, stavo partendo per la tangente.
Insomma, vagheggiavo di un'Italia pulita, in cui le persone svolgono il loro lavoro con competenza, onestà e serietà, in cui chi sbaglia e viene beccato col naso nel vasetto della marmellata riconosce l'errore e se ne va, in cui chi commette un errore paga e il giusto dorme il sonno dei giusti, in cui finalmente si poteva cominciare a intravedere un senso logico compiuto negli eventi e nelle cose.
La coda alle Poste, specie se è interminabile e se è estate, può avere effetti allucinogeni, non lo dico per scusarmi. Una volta giurerei di aver visto un fantasma aggirarsi accanto allo sportello 4, ma anche quella volta era estate, il 13 di agosto a mezzogiorno...
Poi il tizio sposta il braccio e vedo che il giornale che mi ha fatto volare per un po' sulle ali della fantasia è "Libero". D'un tratto ho capito tutto, è stato come quando sogni di aver vinto il Nobel per la letteratura e poi ti ritrovi con la faccia sul cuscino in un lago di saliva e il libro che stavi leggendo aperto faccia in giù sul pavimento. O un po' come quando leggi l'ultima dichiarazione del premier e ti sembra ancora di sognare mentre invece è già giorno fatto da un pezzo.
E' che io mi informo in rete, generalmente (ecco perché so le cose). Quotidiani ne compro pochi, giusto quello della mia città per sapere la cronaca cittadina.
Se voglio svagarmi, poi, preferisco acquistare Topolino, anziché Libero: sarà per via del formato tascabile, così comodo!
PS: il titolo, ho scoperto dopo, alludeva all'invito di Napolitano circa la necessità di sospendere le polemiche politiche nel periodo del G8, monito che subito la destra ha fatto suo leggendovi quel che le tornava comodo leggervi (stop alle notizie scomode su premier e entourage, un invito al silenzio quindi) e non quello che vi andava letto (stop agli attacchi alla costituzione e alla libertà di informazione, stop alle delegittimazioni e alle polemiche sterili, non certo stop alle notizie).
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
mercoledì 1 luglio 2009
Sogno di una coda di inizio estate
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