Ieri sera Porta a Porta con Berlusconi a pavoneggiarsi per meriti non suoi, a raccontar balle su balle, a minacciare e offendere giornalisti e editori assenti. Una trasmissione costruita ad arte per cercare di fare il pieno di ascolti (modificazione dei palinsesti delle altre reti al fine di non avere concorrenza), un notaio di studio pronto a certificare il fasullo e la patacca.
Oggi la Fnsi (federazione Italiana Editori Giornali) parla di "una delle pagine più vergognose di quello che si fa sempre più fatica a chiamare servizio pubblico".
Paolo Garimberti, presidente della Rai, che evidentemente ieri ha dimenticato di prendere la stessa marca di antistaminico che prende Napolitano, è uscito dal bozzolo di neutrale indifferenza in cui prospera e ha detto: "In tutte le democrazie occidentali le tv pubbliche sovvenzionate dal canone criticano governi, coalizioni, partiti e singoli politici senza che nessuno gridi allo scandalo. Gli uomini pubblici e di governo, che pensano che la Rai debba astenersi dal riportare critiche alla loro parte scambiano il servizio pubblico con le televisioni di Stato che operano in regimi non democratici. Il servizio pubblico, come dice la parola stessa - chiarisce Garimberti - è al servizio di tutti i telespettatori, quali che siano le loro opinioni. Completezza e pluralismo dell'informazione ne sono i principi fondanti - continua - e non possono non essere il metodo di lavoro delle nostre redazioni. Il diritto di critica al nostro operato è legittimo, la delegittimazione sistematica e l'insulto no".
Ezio Mauro, direttore di Repubblica (colpevole di condurre inchieste giornalistiche e di chiedere conto al premier dei suoi comportamenti immorali e probabilmente illegali), afferma in merito alle minacce "mafiose" de Il Giornale nei confronti di Fini (presidente della Camera, terza carica dello Stato):
"Quello che è evidente è che stanno cercando di intimidirlo preventivamente con minacce di dossier a sfondo sessuale. Si cerca di bloccare il pensiero di chi non è conforme al berlusconismo. Per questo mi chiedo si può governare l'Italia a colpi di dossier? Si possono usare servizi segreti per preparare dossier su persone non conformi? Si può sostituire alla politica la minaccia?"
Massimo D'Alema (PD) giudica la trasmissione di Vespa "una sorta di bollettino di regime in cui il presidente del consiglio ha fatto finta di consegnare case che in realtà erano prefabbricati forniti dalla provincia di Trento".
Sappiamo che è così: le case non le ha fatte Berlusconi, le sue sono ancora in alto mare, le ha fatte la provincia di Trento, poi Berlusconi le ha prese e le ha portate a Onna prendendosene il merito esclusivo.
Scrive il quotidiano spagnolo El Mundo: "Il conflitto d'interesse di cui Silvio Berlusconi è protagonista ha vissuto ieri sera uno dei suoi grandi momenti, con l'organizzazione di uno show di autopromozione televisiva senza alcuna concorrenza negli altri canali tivù". Tutte le trasmissioni che potevano togliere audience all'apparizione del premier a "Porta a Porta" per la consegna delle prime case ai terremotati dell'Abruzzo, osserva il Mundo, "sono scomparse dagli schermi come per magia". Per comprendere come ciò sia possibile, il giornale ricorda ai suoi lettori che Berlusconi è proprietario di "tre delle quattro reti private nazionali" e controlla due dei tre canali pubblici della Rai. "Una volta di più", scrive il quotidiano spagnolo, "la televisione italiana ha glorificato Berlusconi e lo ha elevato sugli altari, cancellando otto programmi" per permettergli di avere il massimo ascolto.
Travaglio (Il Fatto quotidiano) infine, e con lui Caporale di Repubblica ci ricorda che in Irpinia nel 1980 si fece molto meglio che a Onna, sicchè le roboanti affermazioni di Berlusconi sulla eccezionalità di quest'impresa sono solo balle e aria fritta. "Lo staff di Giuseppe Zamberletti, democristiano lombardo concreto ed efficiente, che senza essere sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di governo, mise a frutto l’esperienza maturata nel 1976 in Friuli e riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati ieri dal premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento, governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a seppellirli solo tre settimane dopo. Quando avvenne la consegna? Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi & Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione civile sarebbero nient’altro che balle. E i giornali che le registrano senza batter ciglio sarebbero nient’altro che uffici stampa. Bene, tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei superstiti. Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione civile che tutto il mondo ci invidia."
E gli Italiani cosa fanno? Guardano Porta a Porta e poi, il cervello una spugna bella imbevuta di stronzate, vanno a letto. Che ha detto Travaglio??? ma lui è di parte... E Caporale? ma lui è di Repubblica...
Berlusconi però... ci sa fare eh? Si può dire tutto di lui, ma questo governo in Abruzzo ha fatto grandi cose...
Tramonta un altro giorno su questa democrazia malata terminale.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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mercoledì 16 settembre 2009
Bufale in salotto
Etichette:
informazione,
politica
4 commenti:
Pieno di ascolti?
Tutto questo bailamme per un misero 13,47%
E come poteva essere diversamente? Da come ne parlano oggi è stato solo un susseguirsi di fandonie e di insulti!
Ciao:-)
Il commento sopra è mio. Scusa:-)
Fioredicampo
sì, ha fatto flop
ma oggi, al bar, tutti a dire: però questo governo ha fatto per il terremoto, eh?
e io a prendere il caffè zitto e a pensare: sono svegli ma il cervello è rimasto sul cuscino...
13% non è una percentuale di cui vantarsi. E noi dobbiamo essere soddisfatti del rimanente 87% che non l'ha guardato! Forse qualcuno inizia a svegliarsi...
By G.
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