Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

giovedì 6 ottobre 2016

Il posto al cinema

Sicuramente chi anni fa ha deciso di introdurre l'assegnazione obbligatoria dei posti al cinema avrà le sue ragioni, che potrebbero anche essere una legge italiana o europea: non lo so e non mi interessa. Trovo la cosa comunque stupida. C'e' chi è un po' sordo e vuole stare qualche fila più avanti; chi soffre gli alti volumi delle sale e vuole stare in fondo; chi preferisce una sedia laterale, chi centrale, etc. Dato che un film costa caro, spesso le sale sono sporche a causa della maleducazione degli spettatori e siamo pure costretti a sorbirci diversi minuti di pubblicità prima della proiezione, direi che farci scegliere il posto mi sembrerebbe il minimo. Non vedo davvero cosa ci sia di sbagliato, inadeguato, antico o pericoloso nel vecchio sistema, quello che è nato con l'uomo: chi prima arriva meglio alloggia, magari senza il vizio di occupare 10 posti con borse e maglie in attesa di fantomatici amici o parenti in ritardo, è ovvio. Se uno vuole un posto particolare, arriva 20 minuti prima; se non gli importa, arriva a filo: semplice, no?
Alle Poste o in situazioni simili il numerino per l'attesa ha un senso eccome: evita bisticci, tanto per dirne una (poco importa poi che il software che gestisce le precedenze segua una logica ingiusta e cretina). Al cinema la cosa del biglietto con fila e sedia non ha senso.
Ripeto: non vedo controindicazioni o effetti collaterali negativi nel vecchio sistema, ce è anche il più giusto: premia chi si muove prima, chi impegna tempo; punisce, si fa per dire, chi arriva sempre in ritardo.
Oggi in una sala di 100 posti capita spesso che le 7 persone presenti debbano stare appiccicate, senza poter scegliere il posto preferito e senza poter appoggiare sulla sedia accanto borsa, cappotto, e altro. Se la sala fosse piena capirei, ma così è assurdo. Senza contare che se ti capita davanti il capellone alto due metri e tu sei alto 1,50 puoi spostarti, col vecchio sistema... Basterebbe vendere i biglietti in numero pari alle sedie libere, per evitare problemi, tanto più che mentre anni fa potevi vedere il film tre volte, ora il biglietto vale per uno spettacolo e basta, quindi se venisse indicato sul biglietto non potrebbero esserci più persone che poltrone e in prima fila a dover stare col collo storto ci finirebbe chi lo merita cioè chi arriva per ultimo.
Purtroppo una delle peculiarità dell'essere umano, oltre a quella di complicare le cose semplici, è quella di modificare (generalmente male) le cose che funzionano, invece di concentrarsi su quel che va a rotoli. Ecco perché siamo messi come siamo.

-
(img: www punto torino-news24 punto it)

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


Nessun commento: