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giovedì 5 febbraio 2009

Caccia al clandestino !

L’aula del Senato ha approvato oggi l’emendamento della Lega al ddl sicurezza che elimina il divieto di denuncia da parte dei medici degli immigrati che vengono assistiti dal servizio sanitario nazionale e dà loro la facoltà di effettuare la denuncia stessa. La maggioranza ha votato a favore, con 156 voti, l’opposizione ha votato contro con 132 voti, un astenuto. Viene così soppresso il comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico di disciplina dell’immigrazione), che dice "L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano". Tolto questo, la denuncia del malato clandestino diviene automatica e obbligatoria. L'articolo 39 del ddl sicurezza - che include anche la norma sui medici - prevede inoltre il carcere fino a quattro anni per i clandestini che restano in Italia nonostante l'espulsione e fissa tra gli 80 e i 200 euro la tassa sul permesso di soggiorno.

Prime reazioni:

L'emendamento rappresenta il degrado culturale, valoriale e politico che attraversa la maggioranza di centrodestra sul tema dell'immigrazione. Rappresenta, inoltre, una grave lesione del principio di universalità del diritto alla salute. (Carlo Podda, segretario generale Funzione pubblica Cgil)

Questa norma riduce i medici al ruolo di delatori e spingerà i clandestini a non farsi curare per la paura di essere denunciati. (varie voci dell'opposizione)

"E' stato valicato il passo che distingue il rigore della legge dalla persecuzione." (Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd)

"(...) siamo alla barbarie." (Gianpiero D'Alia, presidente dei senatori dell'Udc)

"È una cosa molto grave perché un conto è denunciare un criminale, un conto un clandestino. Mi auguro che i medici non ricorrano a questa possibilità." (Vincenzo Saraceni, presidente dell'Associazione medici cattolici italiani)

"Quella che si sta vivendo in queste ore al Senato è una delle pagine più vergognose della storia della Repubblica italiana. Spero che i medici, cui viene chiesto di denunciare gli immigrati clandestini, rifiutino questa delazione" (Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci)

Quattro punti per fare il punto:
1) Si tratta di una decisione persecutoria e vergognosa.
2) Si tratta di una decisione razzista in contrasto con la Costituzione (se ancora qualcuno sa cos'è, a Roma): articolo 3, "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge"
3) Si tratta di una decisione disumana, perchè "spingerà verso l'invisibilità una fetta di popolazione straniera, che in tal modo sfuggirà ad ogni tutela sanitaria, incentiverà la nascita e la diffusione di percorsi sanitari ed organizzazioni sanitarie "parallele", al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica (gravidanze non tutelate, rischio di aborti clandestini, minori non assistiti), creerà condizioni di salute particolarmente gravi poiché gli stranieri non accederanno ai servizi se non in situazioni di urgenza indifferibile (dall'appello di Medici Senza Frontiere (MSF), Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG), ecc.)
4) Si tratta di una decisione STUPIDA e autolesionista, perchè "avrà ripercussione sulla salute collettiva con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili, a causa dei ritardi negli interventi e della probabile irreperibilità dei destinatari di interventi di prevenzione".

La mia più totale disapprovazione nei confronti di quei 156 parlamentari (da noi non eletti, ricordiamolo) che hanno approvato questa ignominia; spero abbiano a pentirsi in futuro di questa scelta. Oggi abbiamo fatto un altro gradino lungo la scala che ci sta allontanando dai paesi civili e democratici.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


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