Per Enrico Mentana, che ha ribadito di non voler recitare il ruolo del martire [per il fatto di essersi dimesso da direttore editoriale di Canale 5 e per essere stato successivamente licenziato], "è evidente che quando la tua parte politica governa, meno informazione c'è e meglio è, meno fastidi ci sono meglio è, meno voci ci sono e meglio è. Se poi si abbina questo - ha continuato - alla progressiva fidelizzazione di Mediaset all'avventura politica di Berlusconi, allora non c'è dubbio che l'informazione deve essere tranquilla e che l'approfondimento è meglio farlo scivolare oltre la mezzanotte" (corriere.it).
Se è cosi "evidente", Mentana, cosa ci hai fatto lì per anni?
In modo piu' articolato: noi ci siamo accorti da anni che i telegiornali e i programmi di attualità non fanno informazione ma propaganda a servizio del padrone o del governo (quando poi coincidono, tutto diviene ancora più facile per i manipolatori). Ecco perché andiamo a caccia di notizie e di verità su Internet, tanto per fare un esempio, o comunque lungo tutta una serie di circuiti alternativi di fatto impraticabili dalla maggioranza dell'opinione pubblica schiava, volente o nolente, di matrigna Tv; ecco perché ascoltiamo Travaglio, Grillo, Fini, Bocca, Biagi (quando ancora era fra noi), Beha, Luttazzi, Guzzanti e quei pochi giornalisti che ancora possono definirsi tali perché sono al servizio della verità e di nessun altro: lo facciamo per sapere. Ed ecco perché i governi (anche quello di centrosinistra ci provò) cercano piano piano di imbavagliare la Rete, per tenere al guinzaglio un popolo del resto già mansueto e catatonico di suo.
Mentana, ti rivelo un segreto: l"'informazione tranquilla" NON E' informazione.
martedì 24 febbraio 2009
L'"informazione tranquilla"
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