Washington, 15 luglio 2009 - Forte imbarazzo alla Casa Bianca ha provocato l'incredibile caduta di stile in cui è incorso ieri il ministro dell'economia USA durante una conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli delle recenti manovre fiscali varate dal Congresso. Alla presenza di decine di giornalisti americani e stranieri, in compagnia del ministro di Obama per la Semplificazione, il ministro dell'Economia ha illustrato la manovra, poi ha dato il via alle domande della stampa accreditata.
Quando il giornalista del quotidiano italiano "La Corriera del Pomeriggio" ha chiesto al ministro dell'Economia USA quanto possa ritenersi coerente lo scudo fiscale appena voluto da Obama e approvato dal Congresso sui capitali illecitamente esportati all'estero con l'enfasi sull'etica nella finanza posta più volte dalla stessa amministrazione Obama, il ministro, visibilmente infastidito, ha sorprendentemente risposto: "Questo tipo di domanda la deve rivolgere al presidente del Consiglio italiano Berlusconi. Quando lo avrà fatto firmerò la risposta che le darà il presidente Berlusconi." Il cronista italiano a questo punto ha chiesto, fra l'imbarazzo dei presenti, perché il ministro abbia deciso di fare una nuova sanatoria dopo aver definito chiusa la stagione dei condoni. La risposta del ministro è arrivata subito: "Le dico che lo scudo fiscale per i capitali illegali che sono all'estero si accorda perfettamente all'azione di contrasto ai paradisi fiscali del G20. Lei è a favore dei paradisi e io no. Nella sua domanda è implicita l'approvazione dei paradisi fiscali", ha continuato il ministro di Obama, spiegando che l'azione del governo statunitense "concorda perfettamente con la politica fatta in Italia". A questo punto il ministro, sempre contrariato e inspiegabilmente nervoso, ha sollecitato un'altra domanda e parlando sottovoce, ha detto due volte, riferendosi al giornalista straniero: "Che testa di cazzo", cercando conferma con lo sguardo anche dal suo collega che gli sedeva a fianco. Si attende nelle prossime ore una dichiarazione di Obama in merito allo sconcertante episodio, per il quale il ministro ha già chiesto pubblicamente scusa.
Ebbene, quello che avete letto è vero, ma non è avvenuto in America, ho solo lavorato di fantasia immaginando cosa sarebbe successo se fosse accaduto davvero oltre oceano. I fatti però sono quelli. E' avvenuto in Italia, ieri. Il ministro che sedeva accanto in silenzio è Calderoli, il ministro che ha risposto in maniera così arrogante e poco urbana è Tremonti, ed è Tremonti che ha detto sottovoce a Calderoli "che testa di cazzo" riferendosi con tutta evidenza al giornalista americano che gli aveva appena posto due domande forse fastidiose ma assolutamente legittime e corrette. Lo scudo fiscale è la manovra approvata dal governo che di fatto istituisce una sanatoria a prezzi scontati per chi riporta in Italia i soldi che erano stati portati illegalmente all'estero negli anni scorsi, venendo così a pagare solo il 5% e quindi molto meno di tutti quei contribuenti onesti che hanno sempre dichiarato tutto, per scelta o perchè costretti. Da notare che il governo aveva espressamente negato di pensare a una manovra del genere fino a poche ore dalla sua approvazione. Il giornalista in questione è il cronista americano Steve Scherer di Bloomberg. Il suo errore? Essersi permesso di far notare a Tremonti che quello appena approvato è un condono mentre lo stesso Tremonti aveva promesso che non ci sarebbero più stati altri condoni fiscali e quello di aver chiesto se non vi fosse contrasto (che con evidenza c'è) tra questa sanatoria dei capitali portati illegalmente all'estero e il richiamo all'etica nella finanza strombazzato più volte da Berlusconi & C.
Questi qui (intendo quelli che ci governano e più in generale quelli che occupano, per nomina e non per elezione, gli scranni delle due camere) sono personaggi che in un paese veramente democratico, con un'informazione libera e non in mano al capo del governo, sarebbero fatti a fettine in un quarto d'ora, quindi vanno capiti, poverini: non sono abituati a essere contraddetti, non sopportano che si facciano loro domande non concordate o che si mettano in evidenza gli errori e le contraddizioni del loro operato. E non hanno chiaro che se occupano quel posto è perchè devono fare i nostri interessi e non i loro, e fra i nostri interessi, oltre a quello di non ripulire con candeggina di stato i soldi degli evasori e della criminalità organizzata, c'e' anche quello di rispondere alle domande della stampa e dei cittadini in maniera chiara, esauriente, sincera e corretta. Vero, signor Berlusconi?
Un'ultima cosa: non si attende affatto nelle prossime ore una dichiarazione di Berlusconi in merito al fine di giustificare l'accaduto (e quando mai? probabilmente Scherer è un comunista). E Tremonti non ha chiesto scusa. E, francamente, chiederla avrebbe senso solo se a seguire vi fossero le dimissioni.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
giovedì 16 luglio 2009
Tremonti ovvero dello stile
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politica
2 commenti:
Ho visto il video.
Davvero incredibile!
Ma che cosa ci si può aspettare con un capo come SilvioPedoPornoMafioPiduista?
Ottimo Blog!!!
Dammi l'autorizzazione a linkare le tue recensioni.
Grazie m_bosrsotti.
Certo che puoi linkare, le regole sono scritte nel "regolamento della casa".
A presto
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