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domenica 29 maggio 2016

Investimenti affettivi e bilanci periodici

Il valore nominale dei vostri investimenti monetari è una bella cosa, ma, se dovete disinvestire oggi per una qualche impellente necessità, vi sarà utile come un catino bucato. Quel che conta è il valore attuale. O meglio: se potete privilegiare un'ottica di lungo periodo, e avete una buona saldezza di nervi oltre che patrimoniale e immobiliare, potete anche disinteressarvi del valore attuale, ma se vi trovate a dover affrontare un problema urgente questi discorsi avranno su di voi la stessa presa di un libro su un analfabeta. In ogni caso, è comunque consigliabile dare ogni tanto un'occhiata a quanto oggi vengono valutati i vostri investimenti, fosse anche solo per complicarvi la digestione.
Lo stesso vale per le amicizie, che potremmo definire investimenti sentimentali, includendo fra essi anche le ali più estreme, cioè gli amori e le buone conoscenze: ogni tanto andrebbero riviste con lo stesso spirito con cui si pulisce quel cassetto di maglie poco usate che per anni apriamo una volta ogni due o tre mesi, quando serve, e poi, ogni tot anni, decidiamo che comunque un'occhiata più a fondo la merita. Anche per vedere se c'e' qualcosa da buttare: ecco il punto.

Se infatti passiamo in rassegna con mente lucida e cuore sgombro i nostri rapporti interpersonali, ci accorgiamo ben presto che il valore nominale sovrastima in molti casi la situazione reale e occupa quindi una casella che più non lo rappresenta, di fatto usurpandola. Se per qualche persona il valore può dirsi accresciuto, per altre ci accorgiamo che la flessione è stata pesante, e per altre ancora ci chiediamo che cosa diavolo ci facciano ancora nel nostro portafogli emotivo, e perché non ce ne siamo liberati quando ancora avevano un sia pur moderato valore di mercato.
Scopriremo quasi sicuramente uno o due titoli fantasma: amici che nella nostra vita ci sono solo quando trovano gradevole o comodo o profittevole esserci, e che spariscono quando sarebbe gradevole o utile la loro presenza; persone che, ad un esame un filo più profondo di un'occhiata superficiale, ci stupiamo di essere riusciti a considerare amici in una qualche fase della nostra vita; esseri che hanno preso e quasi mai dato, se non incidentalmente o involontariamente.
Sebbene il mio parallelismo tra amicizia e titolo di investimento sia solo didattico, e non implichi assolutamente l'idea secondo la quale l'amore o l'amicizia debbano essere valutati in termini di resa economica o di banale do ut des, è tuttavia indubbio che anche se il bene si fa per fare il bene senza aspettarsi nulla, alla lunga chi nulla ti dà e nulla ti vuole e ti può dare e lo stesso prende, non è un amico o una persona che ti vuole bene, ma un opportunista.
(Spread e crisi affettiva, L. Hertsher, Il Melino, 2015, pagg. 87-88).

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