Leggo su La Stampa di oggi 8 febbraio 2009 (Posta e risposta) un illuminante intervento di un lettore che riporto:
«Meglio la morte che una vita amara»
Meno male che qualche voce si leva anche dalla Chiesa (arcivescovo Giuseppe Casale). Si legge nel libro dell’Ecclesiastico (o Siracide) che fa parte della Bibbia, al passo n. 30 versetto 17: «È meglio la morte che una vita amara, e il riposo eterno che un’infermità persistente». Non credo ci sia altro da aggiungere.
Elvia Fornasari
Inoltre, spigolando qua e là (è domenica mattina e io spigolo) scopro questo blog: http://blog.libero.it/parolenondette/.
Ho dato un'occhiata. Poco per darne un giudizio fondato e complessivo, ma avrò tempo. Abbastanza per dire che mi piace parecchio. Quanto alle parole di Mons. Casale e a Siracide passo 30 versetto 17, come non condividere?
Qui c'e' un intervista a Mons. Casale, val la pena leggerla.
Chiudiamo con una ventata di frizzante aria fresca:
"Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione." (Art. 2 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - 1948)
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali." (Art. 3 della Costituzione Italiana - 1948)*
*sì, la nostra Costituzione, proprio quella, quella filo-sovietica (parole del nostro amato premier).
1 commento:
Ti ringrazio Mauro per avermi citato sul tuo Blog. Con questo Articolo, ho voluto sottolineare come anche all'interno della stessa Chiesa Cattolica ci siano altre voci che si discostato dal pensiero comune, o forse ormai solitario di Papa Ratzinger... come quello di monsignor Giuseppe Casale. E' importante far sentire la voce di altre personalità che vanno contro corrente, perchè spesso proprio queste sono le più vicine al vissuto di chi soffre ogni giorno. Perchè spesso, sono proprio loro a sporcarsi le mani in questo mondo, a mettersi in gioco, a mettere la propria vita al servizio delle persone. E non chi ogni domenica si limita ad affacciarsi ad una finestra per parlare di cose astratte guardando l'umanità dall'alto verso il basso... (ogni riferimento è puramente casuale...?!)
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