L'altra notte, all'una o giù di lì, è andata finalmente in onda l'intervista di Vauro e di Beatrice Borromeo all'"Era glaciale", tagliata integralmente nella puntata dell'8 maggio da Rai2 diretta da Antonio Marano (annotatevi il nome) e dalla conduttrice Daria Bignardi. Non andò in onda perchè CENSURATA, è inutile menare il can per l'aia, come hanno fatto la Bignardi e suo marito Sofri junior parlando di tempi, di elezioni, di opportunità, di par condicio. E non parliamo delle incredibili offese di Marano alla Borromeo alla fine della registrazione ("cretina", "tu non ti devi permettere di dire che io ho censurato", "vedrete che voi non andrete in onda", "vaffanculo", ecc., secondo quanto riferisce la stessa Borromeo) e della impassibilità della Bignardi di fronte alla mutilazione del suo programma, giustificata tirando in ballo la par condicio quando invece l'intervista al ministro Zaia (quello che a Vinitaly ha teorizzato il ciucco al volante, leggi qui), pure quella senza contraddittorio, sarebbe poi andata in onda regolarmente.
Si sa, era periodo di elezioni e la verità, gia' bandita ogni giorno da Rai e Mediaset in tempi normali, viene addirittura trattata come lebbra in campagna elettorale: il cittadino non va informato mai, figuriamoci poi quando c'è da imbambolarlo con fregnacce ed omissioni prima che si rechi alle urne.
La mia personalissima opinione su Daria Bignardi intervistatrice e opinionista politica, già pessima e maturata nel corso degli anni (una perla, ma mica male, su tutte: ospita Dell'Utri e precisa che lo intervisterà come bibliofilo, quindi niente domande scomode su mafia, sue condanne, ecc) stasera è ulteriormente peggiorata, quando sembrava impossibile che potesse farlo. Ascoltate l'intervista e vedrete che, oltre a venire a conoscenza di qualche fatterello noto a molti ma non a tutti e comunque non a Fede (TG4) e a Minzolini (TG1), avrete modo di capire perchè chi oggi in Italia parla di democrazia in pericolo può essere accusato di schiamazzi ma non di eccessivo allarmismo.
Lo ammetto, un po' è sempre stata antipatia a pelle con la Bignardi, ma del resto non c'è nulla di male in questo. In buona parte, tuttavia, si tratta di antipatia ragionata per il suo lavoro e il modo in cui lo svolge.
Certo, i due ospiti non fanno sconti al premier, ma è la Bignardi stessa a porre le prime domande sul tema incriminato, e a insistere. Ed è stata la Bignardi ad invitarli. Se prestate attenzione vedrete che Vauro e Borromeo, benchè a tratti siano spietati, non dicono una sola cosa inesatta (e questo è il dramma dell'Italia), e che la Bignardi, allarmata e sulle spine, si arrampica sugli specchi. E' chiaro, vuole pareggiare la barca che pende dalla parte di Vauro e Borromeo che parlano male di Berlusconi, e fin qui si potrebbe parlare di lodevole intenzione di integerrima professionista che media e fa sintesi. Ma se lo fai coi fatti, tanto di cappello, se invece lo fai approfittando della totale disinformazione in cui il TG1, TG2, TG4, TG5 e in parte il TG3 stanno tenendo gli Italiani allora la manovra è scorretta e, agli occhi di chi sa le cose, davvero puerile. Bignardi più volte nega i fatti (inchieste, foto, testimonianze, nastri, ammissioni degli stessi personaggi coinvolti, spiegazioni non fornite dal premier o fornite in modo contradditorio e dunque falso, ecc.) o li trasforma in semplice gossip e pettegolezzo da bar, banalizzandoli e realizzando in questo modo un'operazione davvero esecrabile ma troppo furba per essere estemporanea. Quando è alla frutta, poi, pronuncia la magica e squallida frase "però l'hanno votato", dimenticando che il voto non monda dai reati penali nè dalle porcherie non penalmente rilevanti nè dalle menzogne, anzi costituisce un'aggravante; e che, diciamolo, chi lo ha votato non sapeva tutto, semplicemente perchè tutto, i TG, non dicono, guarda un po'! Bignardi quasi si burla di chi crede a quelle che lei definisce dicerie, quasi scredita chi riporta queste notizie scomode. Oppure rimprovera a Vauro di offendere chi ha votato Berlusconi semplicemente perchè Vauro ricorda quel che il premier ha fatto e detto.
Davvero inguardabile la Bignardi di questa puntata. Come scrittrice ha esordito alla grande, ho sentito; non lo metto in dubbio, non ho letto il libro. Come intervistatrice il mio pollice è verso, senza esitazioni. Quando la ascolto ho sempre fortissima l'impressione che Bignardi cerchi di fare le cose per bene, da giornalista americana di grande livello, ma che poi immancabilmente in lei fra la voglia di servire la verità, anche se scomoda per il potere, e la voglia di non subire censure, rimproveri, pressioni o licenziamenti, prevalga sempre, impercettibilmente ma indubitabilmente, la seconda. E il modo in cui conduce, a mio parere, lo dimostra sempre, quando la situazione è spinosa.
C'è chi mi fa notare che la Bignardi non è serva del potere, solo tiene un po' troppo a carriera e reputazione, è solo rimasta impigliata nei fili delle altre marionette. Può essere, come no. Ma questo non è giornalismo, ok? Chiamatelo come volete, ma non giornalismo. Non intendo offendere Biagi, Montanelli, Travaglio, ecc.
Quanto alla Borromeo, dimostra talento, da affinare. Vauro lo conosciamo: molto pungente, quando è in forma.
La trasmissione fu censurata, ora è stata trasmessa, ma all'una di notte.Povera Italia, povera democrazia. Lento sarà il declino, penoso sarà assistervi, divertente è e sarà vedere come in politica e nella società in generale ci sia gente che si autocensura per vocazione o spegne il cervello per istinto di sopravvivenza o, comunque (i più orgogliosi), fa equilibrismi da cineteca pur di non cadere a terra.
PS. se vuoi ascoltare l'intervista:
parte 1,
parte 2,
parte 3,
parte 4
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
venerdì 17 luglio 2009
Daria Bignardi sugli specchi
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informazione
2 commenti:
Ho avuto le tue stesse impressioni sulla Bignardi che intervistava Vauro e Beatrice.Aggiungerei che le si leggeva negli occhi qualche lampo d'invidia per la bellezza della Borromeo.
Ciao,complimenti scrivi molto bene e spero che la redazione di Chiarelettere si accorga di te !!
:o)
Cinzia
Grazie, Cinzia
a presto
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