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lunedì 12 ottobre 2009

Calcio: due regolette necessarie

Il calcio ha le sue regole e ho sempre pensato che meno si cambiano meglio è. Per dirne una: non ho ancora digerito i 3 punti a vittoria; sebbene sia per il gioco offensivo e mi piacciano le squadre che cercano costantemente di fare la partita, sia fra le mura amiche che fuori, trovo che un pareggio non valga un terzo di una vittoria e sarei il primo a frimare per tornare ai 2 punti (o, se volete, per dare 1 punto e mezzo a chi fa pari). Tuttavia mi sembra che ci siano due situazioni che si verificano spesso sui campi da gioco e che andrebbero disciplinate diversamente al fine di evitare il ridicolo o l'irritante.

La prima è quella che si verifica subito dopo la realizzazione di una rete: il giocatore che ha segnato il punto esulta, corre, si sbraccia, è felice, ma se si toglie la maglietta sa che verrà ammonito, esattamente come uno che poco prima ha quasi segato in due l'avversario con un intervento assassino a metà campo e, già ammonito in precedenza, è stato graziato dall'arbitro che non se l'è sentita di lasciare in dieci una squadra già a inizio match. Quello che mi chiedo è: perchè ammonirlo? Mi sembra una scelta stupida. Stabiliamo piuttosto che, subito dopo la realizzazione di un gol, i giocatori della squadra che ha segnato possano esultare come meglio credono (senza eccessi, ovvio) per 60 secondi, durante i quali i giocatori della squadra che ha subito la rete potranno, se vogliono, ricevere disposizioni dal loro allenatore: una specie di time-out che darebbe il giusto peso alle legittime esultanze di chi un gol l'ha fatto. Perchè deprimere la gioia? Certo, non si potrebbe rimanere nudi, o spaccare l'asta della bandierina, ma insomma, lasciateli gioire per un attimo!

La seconda situazione che ogni volta mi fa infuriare è quella che si ha quasi sempre subito dopo la realizzazione di un calcio di rigore: portiere e attaccante si buttano a pesce sulla palla finita nel sacco, il primo stizzito per aver preso gol al fine di rallentare la ripresa del gioco, il secondo, felice per averlo fatto, per accelerare la stessa e magari proseguire la rimonta o assestare il colpo decisivo dopo aver raggiunto un faticoso pari. A volte ne nascono spinte, litigi, ecc. Cosa ci vuole a stabilire che, dopo il rigore, la palla spetta a uno dei due di diritto e morta lì?

Non sono molto fiducioso, anche se Collina, resosi conto che tanto gli allenatori spesso passano la partita in piedi a dar disposizioni, ha da quest'anno consentito loro di farlo, purchè non oltrepassino i limiti dell'area tecnica (fino all'anno scorso avevano l'obbligo di risedersi subito...). Spero tuttavia in un prossimo futuro di non vedere più un arbitro che ammonisce un gocatore solo perchè esultando si è tolto per un attimo la maglietta, magari mostrando a tutti la canotta con su scritto "dedicato a mio figlio Luca" e di non assistere più alle zuffe post rigore. Se poi un giocatore mostra al mondo un messaggio tipo "abbasso i neri", bè, al di là del fatto che si rivelerebbe un idiota senza pari, saremo sempre in tempo a squalificarlo per un cinque-sei mesi, no?

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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