Chi è impelagato in diversi processi per corruzione e reati finanziari e di altro tipo, chi ha già sulle spalle condanne penali o civili in primo o ultimo grado e prescrizioni e assoluzioni assortite spesso determinate da modifiche legislative fatte ad hoc, chi ha cercato con il Lodo Alfano di evitare la condanna nel processo Mills e nonostante la bocciatura del Lodo è comunque riuscito, grazie allo slittamento dei tempi, nel suo intento e chi ora (notizia di ieri) sta vergognosamente tramando per cercare di reintrodurre l'immunità parlamentare abolita nel'93, chi ha comportamenti pubblici e privati assolutamente censurabili e inopportuni, chi confonde pubblico e privato con assoluta leggerezza non può continuare a ricoprire cariche pubbliche e a gestire beni e denaro di tutti noi, non può continuare a rappresentarci nel mondo e a decidere dei nostri destini. Non ne ha più i requisiti. In qualsiasi paese democratico, ma anche in un'assemblea di condominio o in una associazione sportiva, una persona in tali condizioni non potrebbe far altro che dimettersi e sottoporsi ai processi per dimostrare la sua innocenza, senza legiferare per salvare sè e i suoi amici (17 leggi ad personam finora).
Come cittadino, come persona, io ho diritto ad essere governato da una persona onesta, retta, equilibrata e sulla quale non gravino indagini, processi, condanne, ombre. Una persona che faccia i miei interessi e non i suoi. Il voto che ha premiato Berlusconi, usato da molti per giustificare ogni nefandezza, non è in nessun modo una delega in bianco (chi lo pensa ha studiato qualcos'altro, ma non democrazia e libertà), perde valore non appena chi ne è stato beneficiato commette azioni indegne della carica che ricopre.
E invece lui non si dimette, non sente l'esigenza morale di fare un passo indietro nonostante gli osservatori, la stampa e buona parte dell'opinione pubblica di tutto il mondo glielo chiedano a gran voce da mesi; in Italia, paese nel quale le notizie che nel resto del mondo sono cosa nota sono patrimonio di pochi congiurati che non si informano con i TG, nessuno chiede che si dimetta, tranne l'IDV, unico partito che fa opposizione e non è connivente.
Questo è un golpe, non è la sacrosanta decisione della Consulta ad esserlo, come sostiene il premier.
Afferma di voler farsi processare ma tenta in tutti i modi di sfuggire al giudizio: ci prende in giro. Giurà che sarà assolto, sappiamo tutti che grazie ai suoi giochetti la prescrizione lo salverà.
Siamo ostaggi di un uomo che continua per la sua strada, che continua ad occuparsi dei casi suoi, che vuole distruggere quel poco che resta dell'indipendenza dei poteri, cardine fondante di ogni democrazia.
Ogni giorno il pericolo che corriamo, come cittadini, aumenta sempre più.
A chi fa finta di niente, animato da cieca faziosità, dico solo che il cervello andrebbe collegato a fondo, la mattina, e che dopo non si potrà piangere sul latte versato o sulla libertà perduta.
Stiamo correndo un pericolo incredibile per la nostra democrazia, per la nostra libertà, ma, distratti da Amici e dalla Champions League e imbottiti di balle dai tg di regime, molti non se ne rendono conto: forse lo capiranno troppo tardi.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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