A giugno ci aspetta anche un referendum (il 21 del mese), non solo le elezioni europee e amministrative (il 6 e 7); ne parlerò presto, anche perchè non ne parla nessuno: chi lo ha promosso non trova spazio in tivù, chi lo osteggia non ne parla al fine di farlo fallire (mancato raggiungimento del quorum).
Intanto un consiglio: votate. Non trovate scuse banali (non ho tempo, non ho voglia, c'è la coda, fa caldo, non serve a niente, mi sono stufato, al mare c'è un così bel sole, non trovo più la scheda elettorale, le elezioni europee non contano niente, il referendum ancora meno, ecc.): spesso perdete molto più tempo in faccende davvero stupide, date retta.
Non votare vuol dire delegare ad altri. Vuol dire non esercitare un diritto per ottenere il quale in passato molto sangue è stato versato. La nostra è già una democrazia svuotata di significato, un involucro bello a vedersi ma che al suo interno contiene più poco, un calderone in cui trionfa l'ingiusto e soccombe il giusto, in cui il diritto si confonde col carnevale e l'apparenza conta più della sostanza delle cose e delle persone: non peggioriamo le cose. Siamo scontenti, lo so, e sfiduciati; da anni vediamo occupare gli scranni delle due Camere da individui che non ci rappresentano; da anni vediamo sfilare al teatrino dei tg serali perfetti buffoni e delinquenti matricolati; siamo la barzelletta d'Europa e del mondo, siamo compatiti da tutti; siamo passati da una maggioranza così litigiosa e irritante da non riuscire a fare il bene del paese a una così compatta da riuscire bene nell'intento di non volerlo proprio fare; l'epoca attuale è caratterizzata da una scoraggiante decadenza da fine impero: ma non votare non serve a niente, anche perchè la maggior parte voterà e di chi non vota si parlerà per due minuti ("in aumento l'astensione") e poi basta.
Anch'io sarei per non votare, se seguissi quel che dice la pancia (non vicino all'ora di pranzo o di cena però, perchè in quei frangenti i segnali che provengono dalla pancia sono, come dire, non molto affidabili): ma poi interviene la testa, e voto. Non votare può avere un senso solo se il giorno dopo, furenti di rabbia, andate a milioni a Roma e circondate il Parlamento con una fiaccola in mano fino a quando questi indegni deputati (non) eletti da noi sono costretti a uscire e a lasciare il campo a persone elette, incensurate e capaci: perchè non è mai successo nel corso della storia che individui pieni di privilegi sino a scoppiare e generalmente del tutto indifferenti al bene comune abbiano a un certo punto deciso di rinunciarvi spontaneamente in nome di una maggiore giustizia sociale e di una democrazia più piena e trasparente. In quel caso non votare può avere senso, ma sapete bene che non farete niente di tutto questo: preferite "Un posto al sole" e "X-Factor", il gioco dei pacchi e la Champions League a metà settimana su Sky, e sebbene la crisi economica stia dissanguando parecchi di voi, preferite bestemmiare un po' davanti al tg e poi fare un bel finanziamento per l'auto nuova, vi conosco bene. In mancanza di una simile spedizione verso la capitale, non votare non ha alcun senso. Quindi votate, almeno saprete di chi lamentarvi.
Starà poi a voi votare per persone che lo meritino davvero, io fossi in voi escluderei i bugiardi, i pregiudicati, le new entry con evidenza prive di competenze specifiche e i rinviati a giudizio: lo so, resta ben poco, e allora votate quel poco, anche se appartiene a un partito per il quale non avete mai votato; non è più tempo di voti alla cieca, occorre valutare ed emarginare chi non rappresenta nemmeno se stesso, figuarsi se può rappresentare il paese nel mondo. Eliminate col voto i farabutti, a costo di scegliere i "meno peggio": niente è peggio di un farabutto, alla gestione della cosa pubblica. Mi sembra un criterio di carattere generale che possono seguire tutti, indipendentemente dal colore della loro fede politica. Come possiamo scegliere come nostri rappresentanti individui che, prove alla mano, mentono mistificano e millantano? In politica la serietà e l'onestà contano ancora qualcosa? Non scegliete il simbolo o le belle parole sospese sul vuoto della menzogna, scegliete la serietà, la misura, l'equilibrio, il rispetto, la competenza, il disinteresse, la modestia, la pacatezza. Lo so, non è facile, il panorama propone ben pochi articoli di questo tipo, ma sforzatevi. Chiudete la tv e accendete il cervello. Guardatevi in giro e, come prima cosa, verificate un po' se la realtà che vi circonda è uguale o diversa da quella che imponenti megafoni servi e sciocchi vi raccontano giorno dopo giorno. Io il mio consiglio ve l'ho dato, poi, nel segreto dell'urna, ognuno seguirà la sua coscienza.
Non so se riusciremo a risollevarci da questo abisso di invivibile degrado e di sconfortante arretratezza culturale in cui ci dibattiamo (ma neanche poi tanto, piuttosto ci rotoliamo soddisfatti), non so se riusciremo mai a veder di nuovo riaffermati i valori a cui tanto teniamo e che costituiscono la base di ogni desiderabile democrazia compiuta; per conto mio sono pessimista. So però che non votare e poi passare le serate sul divano o a trinciare un po' di quattrini in modo stupido non è la soluzione: è il modo migliore per rendere la vita facile ai parassiti che ci sfiniscono e che beatamente e sguaitamente succhiano il nostro sangue riempiendoci la testa di promesse, di reality e di falso benessere.
Ehi, so bene che i giornali e le tivù dicono tutt'altro, ma quando capirete che mentono e che voi bevete tutto come ubriaconi al bar? Aprite gli occhi, finchè aprirli resterà esentasse. Fate due conti usando il cervello e, forse, vi apparirà chiara la differenza fra chi mente e ruba e chi, invece, è solo un po' incapace (certo che siamo messi bene, comunque, se questa è la scelta). Votate, è gratis! Votate, è fico! Votate e avrete sei mesi gratis di Grande Fratello 24 ore su 24 (forse questo funziona di più). Mamma mia... chiederei l'aiuto di indecifrabili potenze divine, se solo fossi convinto che potrebbe davvero servire a qualcosa.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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