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mercoledì 17 giugno 2009

Un saluto da Lecco

17 giugno 2009 - "La Repubblica" mostra oggi un filmato in cui, al termine dell'inno nazionale, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, nel corso di una festa dei Carabinieri svoltasi a Lecco, alza il braccio destro in quello che appare come un saluto romano (o fascista) e che così è stato interpretato da molti. Stessa cosa sembra fare il padre della Brambilla, che si trova poco più in là. La posizione del braccio, della mano e del corpo, come risultano dalla foto, e soprattutto l'esecuzione del gesto così come appare nel filmato, sembrano confermare i sospetti.
Interrogata al riguardo, ieri la Brambilla non ha voluto commentare la notizia. I vertici locali dell'Arma dei carabinieri non hanno voluto commentare il gesto. Le associazioni locali dell'Anpi hanno fatto un sit-in di protesta davanti alla fabbrica del ministro.
Oggi il ministro finalmente parla e dice di essere allibita: non era certo un saluto fascista ma un saluto alla folla, figurarsi se in una cerimonia ufficiale io possa aver mai "fatto o pensato di fare un gesto apologetico del regime fascista verso cui non ho mai mostrato indulgenza e men che meno simpatia".
Il gesto del ministro è stato in ogni caso confermato da molti testimoni. Un episodio simile, scrive Repubblica, si è verificato nel corso di un'altra cerimonia a Varenna.

Domenica, come detto, un gruppo di ex partigiani ha manifestato davanti all'azienda della famiglia del ministro esponendo le gigantografie del saluto romano pubblicate per la prima volta dalla Gazzetta di Lecco. "Già durante la campagna elettorale - ha aggiunto Pessina - a Varenna il ministro ebbe un comportamento simile: noi ci aspetteremmo delle scuse o quanto meno una giustificazione credibile. Un ministro dovrebbe rispettare i valori della Costituzione sulla quale ha giurato".
Del gesto di Varenna non c'è prova documentale, solo alcune testimonianze di presenti.
L'associazione degli ex partigiani di Lecco depositerà in procura un esposto contro il neoministro del Turismo. Assistita dalla penalista Maria Grazia Corti, l'Anpi chiederà dunque alla magistratura se il comportamento del ministro costituisca una violazione della legge Scelba e della successiva legge Mancino che sanzionano l'apologia del fascismo.

Da più parti si è levata la richiesta di dimissioni e di immediati e circostanziati chiarimenti su questo grave episodio.

Io ho visto il fermo immagine e il video, la foto lascia parecchi sospetti, quest'ultimo è invece meno equivocabile. Ma chi siamo noi per dire cosa in quel momento passasse per la testa del ministro? Solo lei può saperlo, nel caso, e nessun altro. Noi abbiamo il video e su quello parliamo, cosa possiamo fare di diverso? Guardando il video a noi sembra chiaramente un saluto fascista, punto e a capo. Prendiamo atto del suo stupore e delle sue affermazioni, è ovvio, e siamo lieti che, sia pure in ritardo, le abbia rilasciate. Ma prendiamo atto anche delle immagini, del video, delle parole di chi era presente (e che ci piacerebbe ascoltare), delle proteste suscitate dal gesto, della mancanza di commenti sia del minsitro che dell'Arma il giorno successivo, del presunto analogo episodio avvenuto a Varenna, del fatto che pure il padre faccia un gesto simile.

Le dichiarazioni della Brambilla possono cercare di negare che dietro il gesto vi sia l'intento di compiere apologia del fascismo, e di questo prendiamo atto; ma non possono negare che il saluto, meccanicamente parlando, ci sia stato, direi che il filmato lo prova. Come sappiamo la legge vieta il saluto fascista ma solo se fatto con intento apologetico, quindi la discussione sarà infinita: certo è che l'intento, che è una cosa che non si tocca con la mano, si può sempre negare.

Quel che è certo è che, al di là dell'analisi che la magistratura sarà probabilmente chiamata a fare, molti potrebbero dire che, intento o no, un simile gesto da parte di un ministro che ha giurato sulla Costituzione, è fuori luogo, inaccettabile e grave: difficilmente potremmo dar loro torto.

--Il video: http://tv.repubblica.it/copertina/il-saluto-romano-della-brambilla/33966?video
--Il commento di Lucia Codurelli (articolo21.info): http://www.articolo21.info/8607/notizia/brambilla-e-il-saluto-romano-a-che-serve-giurare.html
--Il commento di Antonello Caporale: http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/brambilla-ministro/saluto-fascista/saluto-fascista.html

Cos'è il saluto romano
Il saluto romano, così detto perché si ritiene fosse stato in auge in epoca romana, è una forma di saluto utilizzata nel periodo fascista, che prevede il braccio destro teso in avanti-alto con la mano tesa aperta leggermente inclinata in alto rispetto all'intero braccio. La cinematografia e la tradizionale iconografia hanno diffuso altri tipi di gesti di saluto: il saluto detto legionario che consiste nel battere virilmente il pugno o la mano destra tesa sul petto (usato in parte ancora oggi in certe forme di "presentat'arm" militare), ed il saluto detto gladiatorio, consistente nell'affiancare l'avambraccio destro di chi saluta a quello di chi si vuol salutare e scambiarsi una reciproca stretta al di sopra del polso. Quest'ultimo è tutt'ora usanza diffusa in molti ambienti di estrema destra.
Il saluto romano è vietato in Italia dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 ("Legge Scelba"), successivamente modificata con la Legge n. 205 del 25 giugno 1993 ("Legge Mancino"), ma solo se compiuto con intento di "rivolgere la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o a compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista" e può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000.
(www.wikipedia.it)

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


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