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martedì 16 giugno 2009

Oh no! ancora Povia...

Ragazzi, mi tocca riparlare di Povia, davvero speravo di non doverlo fare più dopo lo scorso Festival di Sanremo, speravo si dedicasse ad altri temi sui quali effondere la sua genuina ed altissima ispirazione (che so, l'aborto, lo stupro, l'eutanasia, insomma le solite cose che si tirano fuori dal cassetto quando si vuole fare un po' di baccano su giornali e giornaletti, poco prima di lanciare una nuova canzone); in effetti lui ci si è dedicato pure (ha annunciato una canzone sul caso Englaro -giuro, non sto scherzando!- ed è uscito con un video con scene di sesso un po' spinte, quel tanto che scatena la polemica insomma), ma a riportare agli onori della cronaca l'indimenticabile "Luca era gay" ci ha pensato Mogol (eh sì, proprio lui, Giulio Rapetti in arte Mogol che tante volte ci ha fatto sognare coi suoi testi) con la sua decisione di premiare "Luca era gay" di Povia come miglior canzone dell'anno, col premio che porta il suo nome e che sarà assegnato in Val d'Aosta. Canzone dell'anno... uhm... sarà mica l'anno di Mercurio (su Mercurio un anno dura 88 giorni)???... no, anche così non si spiegherebbe il premio! A volte ritornano, si sa: dopo Sanremo e qualche comparsata qua e là, si era un po' affievolita la bagarre intorno a questo pezzo immortale della musica italiana, per fortuna adesso c'è questo premio che lo riporta a galla. All'inizio pensavo fosse l'ultima di Berlusconi (che proprio ieri ha usato espressioni molto rispettose nei confronti degli omosessuali, sappiamo tutti che si tratta di un uomo garbato e squisito -ha affermato: su di me hanno detto di tutto, ci manca che dicano che sono omosessuale-), poi ho capito che il premio glielo danno davvero, a Povia. Ok, niente da dire, siamo in un paese libero (per quanto?), quindi premiatelo pure. Possiamo anche assegnare il premio "Rispetto della Magistratura e delle Istituzioni 2009" al nostro premier, nessun problema è un paese libero. Ma anch'io sono libero di dire la mia, perlomeno fino a quando la maggioranza di centrodestra non riuscirà nell'intento di mettere il bavaglio anche a Internet, dopo averlo messo a giornalisti e magistrati.

Riportiamo alcuni passi dell'intervista del Corriere della sera a Mogol:
"Come mai quella canzone le è piaciuta tanto?
«Perché racconta un fatto di vita, usando la prima persona. È un testo sincero, senza retorica: una poesia che non nasce dall’ispirazione talentuosa ma dall’esposizione di una verità quotidiana. Povia ha intinto la penna in un inchiostro molto simile al sangue».
Gli omosessuali però si sono sentiti offesi...
«Non capisco perché. Non è un testo universale, non enuncia una legge; racconta una storia. La storia di un ragazzo che cercava il padre e non voleva tradire la madre. Povia parla di una vita, al di là di ogni dogma».
La sua vita? E’ un testo autobiografico?
«Non lo so, e non è importante. È scritto come se lo fosse. Se non lo è, il suo merito è ancora più grande. Perché suona come vero, non come artificio. Non conta quel che è stato, ma quel che è scritto».
Però l’omosessualità è presentata come una sorta di disgrazia da cui si può uscire.
«Io la canzone non l’ho letta così. Assolutamente. Si può essere omosessuali per molti motivi: perché lo si è nati, o perché lo si è diventati per influenze esterne; così come ci sono donne che restano frigide tutta la vita per un trauma infantile. Se un eterosessuale diventa gay, non c’è colpa. Perché dovrebbe esserci se un gay diventa eterosessuale? L’autore non giudica. E poi la sua libertà va difesa. Capitò anche a me: ricorda 'Il tempo di morire'?».
Lei di recente ha denunciato la crisi della canzone italiana.
«Rischiamo di perdere la cultura popolare. L’industria discografica boccheggia, priva com’è di mezzi. Si danno dischi d’oro o di platino per 30 o 40 mila copie. E non c’è meritocrazia. Non si selezionano le cose belle.» (...)
(fonte: corriere.it)

Poichè ci si appella alla libertà (di parola, di pensiero, di canzone, anche di dire boiate) anche noi siamo liberi di dire la nostra. E io ribadisco che, a mio parere, se tralasciamo le implicazioni del testo, e ci concentriamo sulla musica, sull'arrangiamento e sull'interpretazione (buffonata dell'ultima serata del Festival a parte) si tratta di una canzone orecchiabile e complessivamente discreta, ma non certo la migliore dell'anno: nemmeno fra le prime cento. Se invece consideriamo le implicazioni del testo (e francamente come si fa a non considerarle nel giudizio complessivo?) allora parlarne cinque minuti equivarrebbe grosso modo a buttare via cinque minuti. Ribadisco intanto che Povia ha usato il tema trattato per ottenere la luce dei riflettori, ma naturalmente si tratta di una mia opinione (guarda caso oggi Povia ha dichiarato: "Voglio andare a Sanremo con un brano su Eluana"): c'è chi punta sul gossip e sullo scandalo per far emergere la qualità delle sue creazioni, chi invece preferisce affidarsi solo ad esse e pazienza se sono apprezzate da pochi, sono scelte e la vita è fatta di scelte, lo sa bene Povia che affermò di essere stato gay, per sette mesi (non è una battuta, anche se lo sembra, lo ha detto davvero). Penso ancora che il testo sia accattivante ma tremendamente superficiale, in malafede (perchè sostiene cose false spacciandole per spaccato di vita) e che veicoli, di fatto, una teoria ignobile oltre che come detto scientificamente fasulla. Una canzone non è mai solo una canzone, come un'opera d'arte, un libro, un quadro: dietro c'è sempre qualcosa, e qui ci sono idee vergognose, del resto affermate direttamente o indirettamente dallo stesso Povia in più occasioni prima e dopo il Festival di Sanremo: basta leggersi le sue dichiarazioni. Io sono contro la censura, in diversi scritti precedenti (vedi i link a fine post) ho tuttavia spiegato su questo blog perchè sia insensato dare un così grande spazio a simili canzoni in una società che è ben lontana dall'essere civile, libera, laica e giusta, in uno Stato che per legge non tratta tutti i suoi cittadini allo stesso modo ma li discrimina in base all'orientamento sessuale.
Concordo con Mogol solo su una cosa: spesso l'educazione ricevuta si somma al tuo carattere e ti plasma in un modo piuttosto che in un altro: io, per esempio, simili deliranti e antiumane idee non le ho mai avute nemmeno nei sogni più brutti, altri le espellono con la naturalezza di un colpetto di tosse.
Dimenticavo: complimenti al vincitore... (nella foto: una coppa, una delle mie preferite)

Ricordiamo infine certe perle del poviapensiero, in fin dei conti Povia si spiega bene da solo...
--"I gay non devono avere figli in affido" [per carità, e nemmeno dovrebbe essere loro permesso di avvicinarsi più di 50 metri ai figli degli altri, non si sa mai]
--"Non sono contrario a una legge che tuteli le coppie gay, ma gli eterosessuali mettono al mondo figli, forza lavoro per lo Stato che deve loro maggiori diritti" [quindi gli sterili, le donne non più in età fertile, coloro che pur essendo eterosessuali decidono di non avere figli, ecc. sono inferiori agli altri -esattamente come gli (brrr..) "omosessuali"- e devono avere meno diritti degli altri... io invece penso che anche chi spara cazzate debba avere gli stessi diritti degli altri, quindi Povia è salvo]
--"I bambini non hanno solo bisogno d'amore. Se un cretino di politico fa una legge per l'adozione ai gay e un altro cretino gliela approva, restano due cretini". [ho fatto la somma tre volte ma non mi torna il conto dei cretini...]
--"Se "Luca" fosse autobiografica lo direi. Ho detto di aver avuto problemi di droga, ma ora sto bene. Ho anche smesso di fumare" [come dire: l'omosessualità è un vizio/problema/difetto/sciagura che non ho; invece mi drogavo e fumavo e l'ho ammesso, visto come sono onesto?]
--"Un bambino dovrebbe avere una madre e un padre, si sa da secoli" [giusto, altrimenti come fanno a venir su certi campioni come lui? Quel "si sa da secoli" secondo me merita un premio, è troppo bello, adesso chiamo Mogol]
--"Gli omosessuali dicono che piuttosto che lasciare degli orfani in una casa-famiglia e' meglio darli a una coppia gay: allora diamoli alle tante coppie eterosessuali che aspettano di adottare. [il senso dell'uguaglianza tra gli esseri umani è ben radicato in Povia]
--"sbaglia chi crede che gay si nasce" [è anche scienziato, oltre che cantante]
--"i miei si separarono quando ero piccolo. Rimasi solo in un ambiente tutto femminile, giocavo con le bambole" [genitori, se vostro figlio prende in mano una Barbie, portatelo subito da un dottore, meglio prenderle in tempo certe infezioni; e soprattutto non separatevi, altrimenti vostro figlio comincerà a far l'occhiolino all'amichetto]
--"T’innamori di un maschio perché è quello che vorresti essere" [Freud non è degno nemmeno di allacciarti le scarpe, caro Povia]
--"Non può esistere stabilità e fedeltà nel mondo gay" [invece nel mondo normale ce n'è tanta... mi piace, Povia, perchè sembra credere davvero in quel che dice; poi scopertane la valenza scandalistica e gossippara, la cavalca con destrezza al fine di far parlare delle sue canzoni, ma sembra comunque crederci e questo sarebbe davvero un caso interessante da studiare]
--Lo stesso Povia ha dichiarato di essere stato gay ["per sette mesi" ha detto, mi piacciono i tipi precisi], ma di aver poi cambiato strada e di aver pure convinto ["convertito", dice] due amici che si credevano gay e che non lo erano, tanto che poi si sono sposati! [come se questo bastasse a definirti non gay, muaahhh!!!]

Io non sono medico, quindi a differenza di Povia avanzo un'ipotesi e non sbandiero una certezza: per me il ragazzo è sessualmente confuso (lo dimostrano le sue parole e pure il fatto che, nato etero, si è fatto gay per poi guarire dopo meno di un anno); ora, debellata l'omosessualità che lo ha colpito da giovane, è perà affetto da un'altra patologia dalla quale tuttavia, se curato, può guarire, esattamente come guarì da quell'altra.

Per ultimo, mi sento di sconfessare con fermezza quabto affermato da quel pervertito di Luxuria che, non pago di aver issato pochi giorni fa sulla torre di Sant'Andrea a Genova la bandiera dell'imminente Gay Pride, oggi avrebbe detto all'agenzia AdnKronos: "Al di là dell'argomento della canzone di Povia, il testo è brutto, banale, con rime scontate. I testi contenuti nei Baci Perugina sono più elevati." Non sono d'accordo: a volte anche nei Baci ho trovato rime da terza media o boiate spaziali, senza contare che all'avvicinarsi dell'estate soffrono un po' il caldo e ti si appiccicano tutti sulle dita.


I miei post sul caso Povia:
http://mauroarcobaleno.blogspot.com/2009/01/luca-era-gay-poi-arrivata-lei.html
http://mauroarcobaleno.blogspot.com/2009/01/dottor-povia-lo-confesso-anchio-sono.html
http://mauroarcobaleno.blogspot.com/2009/02/pagelle-su-luca-era-gay-repubblicait.html
http://mauroarcobaleno.blogspot.com/2009/02/una-normalizzazione-eterosessuale.html

L'intervista del Corriere a Mogol:
http://www.corriere.it/spettacoli/09_giugno_15/mogol_canzone_povia_ipocrisie_cazzullo_af7ae62a-5986-11de-8980-00144f02aabc.shtml

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


1 commento:

Anna ha detto...

Cosa aggiungere? Hai detto tutto! Per me Povia poteva deporre la chitarra dopo: "I bambini fanno oh" avrebbe fatto una grande scelta. E' semplicemente ridicolo, ipocrita, bigotto e ignorante! Troppo facile parlare quando certe cose non le hai vissute! Quasi lo farei entrare in politica spara altrettante c..ate come qualcuno di nostra conoscenza (un po' meno ovviamente perchè come L'IMPERATORE nessuno, per carità!)