Leggete qui la lettera (subito pubblicata dal Corriere, http://www.corriere.it/spettacoli/09_giugno_07/piersilvio_4fc648ec-533b-11de-b645-00144f02aabc.shtml) con la quale Pier Silvio Berlusconi risponde oggi a Mike Bongiorno che lo ha indicato come "causa" del suo allontonamento da Mediaset.
Ora, io non voglio dimenticare che stiamo parlando da un lato di un immane colosso quale Mediaset e dall'altro del re dei presentatori che comunque ha guadagnato e guadagna barcate di quattrini, di un grande, instancabile e serissimo professionista che però non ha l'incubo della terza e della quarta settimana, né scordo che c'è gente che lavora 10-12 ore al dì magari rovinandosi la salute o senza contributi e di euro ne tira su 1500 al mese, con due figli a carico.
Fatti questi distinguo pesanti come macigni, e ricordando che comunque Mike ha indubitabilmente "fatto" la tivù commerciale insieme a Berlusconi, ha dato tutto e di più a Canale 5 e alla Fininvest o a Mediaset (per il nome fate voi, io non ci ho mai capito niente con 'ste aziende che controllano aziende che a loro volta sono controllate e partecipate da altre aziende che cambiano nome che sono holding ecc.) e ha compiuto una scelta (quella di lasciare la Rai) che all'epoca appariva come suicida e rammentando pure che Berlusconi (Silvio, questa volta), col quale si è sentito tutti i giorni per decenni, improvvisamente non ha risposto alle sue telefonate per cinque mesi (lo ha detto lo stesso Mike) e rammentando infine la profonda e sincera amarezza con la quale Mike stesso ha raccontato in modo accorato il modo poco carino e riconoscente con il quale è stato messo improvvisamente da parte sia sul piano del lavoro (scelta non del tutto comprensibile ma legittima) che su quello dei rapporti personali (scelta inspiegabile, e difatti lui non se lo spiegava... voglio dire, e qui faccio io il maligno: se c'è una festa di compleanno lui va:-), ma una risposta alle telefonate dell'amico e strettissimo collaboratore di una vita no), una cosa però va detta, dopo tutti questi distinguo, premesse e promemoria. E cioè che la risposta di Pier Silvio Berlusconi non dice mica nulla, a mio (sindacabile) parere.
Nel dettaglio (ma perchè proprio oggi che è domenica vado a fare l'analisi grammaticale della lettera di P. Berlusconi? Mah... mi ha colpito, diciamo così. E dire che stavo per chiudere il pc e andare a pranzo):
"splendido settantenne": superfluo riferimento all'età, bruttino anzi;
"...che ti compensavamo con generosità": lo sappiamo, ribadirlo è fuori luogo, è superfluo e cattivello, tutti in quel mondo sono strapagati con secchiate di soldi, ben oltre i meriti oggettivi, solo in virtù degli standard irreali di un mercato irreale;
"Anche a costo, in assenza di programmi giusti, di essere costretti a tenerti in panchina. Qualche mese fa ci siamo chiesti: ma è giusto? Non sarebbe meglio svincolare Mike, lasciandolo lavorare anche per altri, e per il 2009 negoziare volta per volta singole prestazioni alla sua altezza? Mike merita un programma di prestigio, un programma che faccia ascolti: quando lo troveremo o quando lui ce lo proporrà accendiamo le luci dello studio e si parte.": belle parole ma non vi ricordano quelle che il vostro datore di lavoro vi ha detto poco prima di scaricarvi per strada dall'oggi al domani con una famiglia sulle spalle o quelle che un plastico selezionatore vi ha rivolto due secondi prima di accendersi un cubano col vostro bel curriculum?;
"Tutto questo ti è stato spiegato in modo trasparente.": ok, ne prendiamo atto, evidentemente Mike non ha capito; lui però si lamentava piuttosto dell'aspetto personale, oltre che della mancanza di preavviso;
"Ed ecco perché, caro Mike, nessuno ti ha consegnato targhe ricordo, nessuno ha organizzato tristi cerimonie degli addii con brindisi e regalo": mah... deboluccia come giustificazione, dopo cinque mesi di silenzio che solo un torto grave da parte di Mike avrebbe potuto giustificare (e torto non c'è stato, perchè Mike ha detto che non c'è stato e nessuno ha smentito); se poi le cerimonie sono tristi, aboliamole tutte, no?
"Ora sei un professionista libero, con la tua storia impareggiabile. Potrai lavorare per noi ma potrai anche non farlo se non ti va.": cavolo, proprio come potrei fare io...
"Non hai obblighi. Nemmeno quello della riconoscenza.": Che senso ha dirlo, dopo che proprio Mike ha rivolto lo stesso appunto all'ex datore di lavoro? Non ha nessun senso, appunto.
A mio parere ci facevano più bella figura a scrivere una roba tipo "si tratta di una legittima ma sofferta scelta aziendale che non intacca la nostra profondissima stima e riconoscenza per l'artista, collaboratore e co-fondatore e soprattutto per l'uomo, e ci scusiamo sinceramente se siamo stati poco cortesi o riconoscenti, davvero non volevamo"... questa lettera invece non dice nulla e secondo me peggiora pure le cose, ma io non so, non ho mai conosciuto Mike, nè i Berlusconi.
Sempre fermo restando che non è che approvi tutto quel che Mike ha fatto/detto in questi decenni di notevolissima carriera e sempre puntualizzando che si parla di un lavoratore licenziato ma atipico, non di un metalmeccanico in cassa integrazione o di un precario lasciato improvvisamente a terra a zero euro senza nemmeno la cassa, sia chiaro. Ma certe dinamiche valgono sempre, dopotutto.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
domenica 7 giugno 2009
Pier Silvio Berlusconi risponde a Mike Bongiorno
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