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domenica 21 giugno 2009

Occhi in cerca della libertà

Non so quanto il leader dell'opposizione Mir Hossein Mousavi possa davvero incarnare la speranza di un futuro migliore, per i giovani iraniani. Ma so per certo che il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad non porterà a nulla di buono, mai. Me lo dicono i suoi occhi, me lo dice la follia delle sue parole. E, come dire, mi son fatto l'idea che le recenti elezioni iraniane siano state una farsa. Ora Teheran è sull'orlo di una guerra civile, il popolo scende in piazza, chiede che le schede siano ricontate, chiede nuove e regolari elezioni. C'e' voglia di libertà, c'è voglia di giustizia. Anche di democrazia, forse. I regimi sono tutti uguali, qualunque sia il colore della scorza con la quale rivestono la loro polpa di atroce disumanità. L'inferno più orribile attende gli autori di così efferati delitti.

E una ragazza che scende in strada per dire al mondo che vuole poter sognare ancora può morire così, uccisa dai luridi cani da guardia del regime, sull'asfalto di una via di Teheran. Guardate i suoi occhi, prima che il sangue affoghi il suo viso. Ci diranno che era una pericolosa terrorista, che era armata, che era al soldo di inglesi o americani. A me sembra solo una ragazza uccisa dalla polizia iraniana come nemmeno un animale andrebbe ucciso. Morta per la libertà.

(NB: se non è ancora stato censurato dagli amici di quei cani, ecco il video: http://www.youtube.com/watch?v=d70PtbSrLkY.
Oppure lo trovi qui: http://video.unita.it/?video=1134
Se siete impressionabili, lasciate perdere).

Aggiornamento: la ragazza si chiamava Neda. E' stata uccisa in quella che e' stata subito ribattezzata Neda Street. Vi ricorda qualcosa? Eh già, il G8 a Genova, la macelleria della Diaz e di Bolzaneto (la notte in cui fu sospesa la democrazia), il ragazzo ucciso in Piazza Alimonda (Piazza Carlo Giuliani), gli abusi, le violenze e le atrocità indegne di uno stato democratico e per le quali nessun rappresentante dello Stato ha pagato.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


8 commenti:

PensieroLiberale ha detto...

Giovanotto.
Generalmente mi irrito quando le persone entrano nel mio blog dandomi dell'imbecille.
E mi irrito ancora di più quando fanno ciò in maniera velata, magari ricorrendo a metafore come quella del dito e la luna.
Tuttavia leggendo questo post devo dire che nel tuo caso devo fare un'eccezione.
Infatti essere catalogato imbecille da uno che non capisce la differenza tra la storia di Neda e quella di Carlo Giuliani e li mette sullo stesso piano, personalmente lo considero un complimento.
Per concludere ti dò una nota storica.
Quando gli Ahiatollah presero il potere in Iran il giornale fondato da Gramsci, titolò..."Il popolo fa vinto".
Insomma quando i comunisti erano persone serie una come Neda l'avrebbero etichettata come controrivoluzionaria al soldo dello Scià e dell'imperialismo occidentale.
Dunque tieniti Giuliani e lascia in pace la povera Neda.
Il partito considera la rivoluzione degli Aihatollah come la rivoluzione del popolo.
Se poi nel frattempo avete cambiato idea, fatti vostri.
Evidentemente la coerenza non è il vostro forte.
Ma in quel caso evidentemente siete voi i primi a faticare nel distinguere il dito dalla luna.
Alla prossima.

mauroarcobaleno ha detto...

Se l'appellativo "giovanotto" (a me che sono 40enne) è usato per affermare un qualche senso di superiorità, la cosa fa ridere. Se invece è un complimento, cedo voluttuosamente alla carezzevole lusinga... Ringrazio poi col cuore in mano per l'eccezione che ti senti di fare nel mio caso.

Io ho avuto da ridire sul tuo post, se pensi che lo abbia definito stupido per via di metafora può anche essere, ma non parlavo di te, nemmeno ti conosco. Ora, dopo che mi hai dato dell'imbecille gratuitamente (e non al mio post, proprio a me) ti conosco un filino di più. Piacere, Mauro. Cioè, non mi dai proprio dell'imbecille, sia chiaro, mica siamo a questi infimi livelli, usi metafore e iperboli pure tu, ma insomma il senso è quello, ca va sans dire, e parli di me, mica delle boiate che scrivo! (differenza non da poco)

Davvero sorprendente poi come tu ti sia reso conto che sono imbecille o giù di lì leggendo (dici) solo un mio post: di solito la gente ne deve leggere almeno 4 o 5 per darmi dell'imbecille a ragion veduta o per idolatrarmi alla follia (si sa, la moderazione non va di moda oggi come oggi).

La tua nota storica... che dire, mi ha precipitato in profondissimi abissi di godimento. Non capisco cosa c'entri io con Gramsci (chapeau, comunque: ce ne fossero), i giornali da lui fondati e lo Scià. Ah, adesso capisco: per via del fatto che io muovo rilievi (fondati) sulle sicure nefandezze (e possibili reati) del premier e della sua corte divengo ai tuoi occhi, per via di un meccanismo tanto semplice quanto automatico, il più perfido stalinista. Ok, ho afferrato.
(E’ possibile leggere qui il post che mi ha spinto a scrivere sul tuo blog e i vari commenti: http://pensieroliberale.ilcannocchiale.it/2009/06/19/il_veggente.html)
Quel "se nel frattempo avete cambiato idea, sono fatti vostri" è poi assolutamente spassoso: voi chi, scusa?? Di questo trito equivoco in cui cadi parlo nella risposta che ho poco fa postato su Pensiero Liberale.

(continua)

mauroarcobaleno ha detto...

(segue)
Ora entriamo nel merito, come piace a me. Devo dire per onestà che non sei l'unica persona ad aver criticato il mio presunto paragone: lo ha fatto anche una ragazza che conosco, anche se lei (che conosco e so che quando dice una cosa ci ha pensato su per bene, ecco perchè accetto i suoi rilievi) ha usato modi garbati e civili e mi ha motivato un po' di più il suo dissenso, senza peraltro offendermi. Penso comunque che forse devo spiegarmi meglio, perchè se non sono stato capito è anche colpa mia, non c'è dubbio.

Analizziamo quel che ho detto, a conclusione di un post in cui parlavo della povera Neda, vittima della libertà (anche se ci diranno che timbrava il cartellino alla Cia). Ecco cosa ho scritto:


"Aggiornamento: la ragazza si chiamava Neda. E' stata uccisa in quella che e' stata subito ribattezzata Neda Street. Vi ricorda qualcosa? Eh già, il G8 a Genova, la macelleria della Diaz e di Bolzaneto (la notte in cui fu sospesa la democrazia), il ragazzo ucciso in Piazza Alimonda (Piazza Carlo Giuliani), gli abusi, le violenze e le atrocità indegne di uno stato democratico e per le quali nessun rappresentante dello Stato ha pagato."


Appare evidente come a far richiamare alla memoria Giuliani sia stato, in prima battuta, il fatto della strada subito ribattezzata col nome dell'ucciso/a: anche molti commentatori hanno rilevato l'analogia, che è superficiale ma c'è, diciamo che è simbolica e ci caviamo d'impaccio.
Un'altra analogia che rilevo è tra le pazzesche atrocità commesse dalla polizia del regime iraniano e le incredibili violenze gratuite compiute dalle forze dell'ordine italiane in occasione del G8: le mie affermazioni (leggi per esempio qui: http://mauroarcobaleno.blogspot.com/2009/01/vi-abbiamo-massacrato-ma-come-se-non-lo.html) sono ahimé fondate su prove documentali: filmati, fotografie, testimonianze estremamente coincidenti di manifestanti, giornalisti, passanti delle più diverse nazionalità, atti del processo, parziali ammissioni degli stessi imputati, ecc. I fatti non si contestano.
Terza analogia che ho rilevato: entrambi giovani, entrambi in piazza per un'ideale giusto, entrambi morti. E a Genova c'è pure un terzo ragazzo che possiamo considerare anche vittima degli eventi: Placanica, mandato in giovane età allo sbaraglio, senza criterio, senza preparazione, da forze dell'ordine di cui i fatti hanno poi evidenziato non solo le atrocità commesse ma anche i clamorosi errori organizzativi e strategici compiuti nella gestione dell'evento.
Infine, la sospensione della democrazia e dello stato di diritto che si è avuta a Genova in quei giorni, a Bolzaneto, alla Diaz e per le vie del centro (Amnesty International ha definito la vicenda di Bolzaneto come "la più grave sospensione dei diritti umani avvenuta in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale"), creazione di prove fasulle (ammessa e dimostrata) per giustificare gli arresti inclusa, è assolutamente paragonabile purtroppo a quanto sta avvenendo in Iran, con la differenza che qui stiamo parlando di una nazione che si definisce civile, democratica, che aderisce alla convenzione di Ginevra e che fa parte del G8, quindi le colpe di cui si è macchiata sono ancora più inattese, sorprendenti, gravi e ingiustificabili, senza considerare che a pagare sono stati, come sempre, e in misura risibile, gli esecutori e non i mandanti, generalmente promossi.
(continua)

mauroarcobaleno ha detto...

(segue) Queste quattro analogie giustificano ampiamente, secondo me, le righe che ho scritto sull'onda dell'emozione del momento. Adesso le ho spiegate meglio, l'unica differenza è questa. Le ribadisco, dunque.

Naturalmente vi sono differenze non trascurabili, in alcuni casi decisive, ma non ho mai detto che siamo di fronte ad episodi coincidenti, ho solo detto che certi aspetti dell'uno ricordano molto certi aspetti dell'altro, ed è vero. Gli ideali dei due giovani non sono di certo del tutto sovrapponibili; Giuliani, a differenza di quel che fa Neda, a quanto si sa al momento, va a cercarsi i guai eccome (anche se nulla giustifica la sua morte né le decine e decine di innocenti seviziati e picchiati a sangue, per le strade, alla Diaz e in caserma, senza alcuna ragione come poi è stato dimostrato in sede giudiziaria); Placanica spara anche perchè impaurito e lasciato solo da una gestione dell'evento assolutamente inadeguata; ecc.

Il punto centrale (particolarità della strada battezzata subito col nome della vittima, forze dell'ordine che in un caso uccidono come cani ragazze disarmate che chiedono libertà e democrazia e, nell'altro, si macchiano di violenze ingiustificabili in assoluto figurarsi se a commetterle è un uomo in divisa, dal quale io mi aspetto sempre il rispetto della legge, al contrario di quel che invece potrei aspettarmi da un manifestante -fra i manifestanti ci sono spesso anche delinquenti, come a Genova c'erano i Black Block, ecc.), il punto centrale, dicevamo, giustifica ampiamente secondo me il paragone, nei termini in cui l'ho fatto. Penso di aver motivato il mio punto di vista.

Come dici tu, alla prossima. Se poi non ci offendiamo, è meglio. Io preferisco i fatti alle offese.

mauroarcobaleno

Anonimo ha detto...

2 casi TOTALMENTE diversi:

Carlo Giuliani = teppista di strada
Neda = martire per la libertà

Essere prolissi spesso e' inutile...

ps. Neda non aveva ne passamontagna ne estintore

mauroarcobaleno ha detto...

...ma essere sintetici spesso e' fuorviante.

Io in realta' sintetico lo ero stato, nel post, se hai fatto caso, però alcuni hanno equivocato. E' quando ho dovuto chiarire che mi sono dilungato. Potrei anch'io essere sintetico: forze dell'ordine al G8 = macellai, ma sarei troppo vago (mica si può fare di ogni erba un fascio); ho preferito spiegare, spero non si vorrà contestare anche la mia libertà di spiegare diffusamente un raffronto veloce che, anche per mia colpa, non è stato colto nel senso giusto. Se uno ha fretta non mi legge, e lo dico senza la minima animosità. Non tutto si può spiegare con un'equazione di mezza riga, quel che conta è essere onesti, diretti e chiari, se poi si è abbastanza sintetici è pure meglio.

La mia analogia, spiegata, si basa su tre o quattro elementi oggettivi. Si può dire che non sono sufficienti (ma secondo me sono più che sufficienti per -attenzione- il tipo di raffronto che ho impostato nel post), ma non si può dire che sono falsi o opinioni. Le tue affermazioni, che contestano tale analogia, sono legittime, è ovvio, me le aspettavo dopo le prime critiche, ma si basano su valutazioni in cui anche vi e' del soggettivo, sia su Neda ma, soprattutto, su Carlo. Niente di male, ma occorre dirlo. Come sono un po' soggetivo io quando dico che Neda voleva solo libertà e democrazia.

Io non ho mai detto nè che Neda fosse una santa né che Carlo fosse un teppista: non lo so. Di certo un teppista non lo si uccide, al limite lo si gambizza, se proprio vuoi sparare. Non consideri poi il fatto che le forze dell'ordine si erano scagliate con violenza inaudita su manifestanti pacifici, quel giorno 8anche anziani, donne con bimbi, ecc) senza toccare i pericolosissimi black block: questi sono fatti acclarati, non tenerne conto e parlare direttamente di estintori, senza esaminare cosa ha portato a quello, è parziale. E non mi interessa affatto rifare il processo che è stato fatto, nel mio post parlavo di ben altro.

Dal mio punto di vista, sapendo di aver fatto un raffronto en passant su alcuni dati di fatto analoghi e non di aver enunciato un'equivalenza assoluta, ritengo di aver fatto bene. Diverso sarebbe se avessi detto che sono due casi speculari. Tu ci metti valutazioni non totalmente oggettive sicchè non concordi con me, ci sta.

Se io dico che certi tramonti di Versailles mi ricordano incredibilmente quelli del Bosforo, e uno mi risponde che sbaglio perchè in Turchia non c'è la Torre Eiffel, io posso anche concordare, ma il mio post diceva altro e, per quanto poneva un'analogia, secondo me la poneva correttamente.

Ciao (potevi firmarti)

Anonimo ha detto...

tre sassi (nello stagno.....)

.....Tra questi, Carlo Giuliani, con il volto coperto da un passamontagna, che raccoglie e solleva un estintore, già precedentemente scagliato contro il mezzo da un altro manifestante e poi caduto a terra, manifestando l'intenzione di lanciarlo a propria volta contro il veicolo dei carabinieri

...da parte dei carabinieri della compagnia CCIR "Echo" - 12° btg carabinieri "Sicilia" (la cui utilità, numero di uomini impegnati e valutazione di fattibilità saranno oggetto successivamente di pareri e testimonianze contrastanti da parte degli ufficiali responsabili del reparto, uno dei quali riconoscerà durante la visione dei filmati nel processo sui fatti del 20 luglio che il reparto lanciò dei sassi in direzione dei manifestanti)

Il 13 marzo 2007 la Corte Europea dei diritti dell'uomo dichiara "ricevibile" il ricorso della famiglia Giuliani presentato il 18 giugno del 2002 dove si sosteneva che la morte di Carlo Giuliani era dovuta ad "un uso eccessivo della forza" in violazione dell'articolo 2 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

Da una divisa io mi aspetto legalità, organizzazione, efficienza, rispetto.

,Luca

mauroarcobaleno ha detto...

Cito una bella spruzzata di satira firmata Michele Comelli:
Frattini: I militari italiani già collaborano con l'Iran: adesso aspettiamo solo che i manifestanti si chiudano in una scuola