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giovedì 1 gennaio 2009

Un tipico flop all'italiana

Chi ce l'ha ma è vuota e non lo sa: alla cassa non viene accettata con il conseguente imbarazzo e disagio di chi ha già dovuto umiliarsi un pochino esibendola davanti a tutti. Al momento di pagare l'incauto e, possiamo dirlo a ragione, povero malcapitato scopre che il credito sulla carta è pari a zero perchè non ne ha diritto (la carta viene data a tutti, solo dopo vengono fatte le verifiche ed eventualmente viene accreditata la somma stabilita) e nessuno gliel'ha detto; quanto al numero verde predisposto per l'occasione riuscire a parlare con un operatore è come vincere al bingo. O perchè per caricarla sono necessari due giorni in teoria, piu' di due giorni in pratica. Senza contare di chi si lamenta perchè se uno compra alimenti per 40 euro o meno tutto ok, ma se effettua acquisti per più di 40 euro sembra che non gli sia permesso di pagare con la carta i 40 euro e integrare la differenza con i contanti: o paga cash per intero o deve mettersi davanti alla cassiera a scegliere a cosa rinunciare fra quello che ha già messo nel carrello: lascio qui i fagioli o il tonno? E così per le bollette, sembra: se consumi luce per più di 40 euro, sei fritto. Potrei citare altre disfunzioni e altre assurdità ma non lo farò.
Il giudizio sulla social card, che del resto già anticipammo tempo fa (vedi il relativo post del 27/11/2008), resta invariato. Si tratta di un'iniziativa certamente lodevole ma sbagliatissima nei modi e nella forma. Un classico flop all'italiana. Si dice: ma le obiezioni sollevate non sono vere, per pagare con la carta e integrare col denaro devi fare così e cosà (immagino...), puoi chiamare il numero verde per sapere se hai credito o no, la colpa è delle persone che non si informano: come se si potesse chiedere di più a persone anziane che già hanno dovuto riempire moduli astrusi e fare code per ottenere la ridicola elemosina statale: un assurdo campionario di passaggi burocratici, attese, inghippi e umiliazioni assortite.
La social card fa acqua da tutte le parti: era un'idea sbagliata, l'applicazione sul campo ha confermato tutte le critiche preventivamente avanzate dai suoi detrattori. Dai nostri governanti ci aspettiamo qualcosa di meglio, di più efficiente, serio, essenziale. E invece questi qui si trastullano tutto il giorno col federalismo e col presidenzialismo, senza adottare misure concrete contro precarietà, disoccupazione, crisi economica. E il presidente Napolitano osserva tutto dall'alto e di tanto in tanto monita, come per esempio ha fatto ieri sera su un'Italia più giusta.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


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