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giovedì 15 gennaio 2009

Perché si può dire che Dio esiste e non il contrario?

L'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) ha regolarmente acquistato gli spazi pubblicitari su due autobus di Genova. Il messaggio che vi dovrebbe comparire a breve, e per un mese, è "La cattiva notizia è che Dio non esiste, quella buona è che non ne hai bisogno". Islamici ed ebrei, sentita la notizia, non hanno fatto una piega o quasi (anche loro credono in un Dio, ci avete mai pensato?), al più hanno parlato di "folklore". A Londra fu fatta un'analoga iniziativa, i bus coinvolti furono 800 (non 2...), non vi fu nessun problema. In Italia, come era prevedibile, è scoppiato un casino immane, punteggiato dal solito ridicolo carnevale di dichiarazioni prive di senso, a tratti esilaranti. Tanto che alla fine vedrete che il contratto verrà stracciato, con buona pace della libertà di espressione.
Ma perché privarci di dichiarazioni così divertenti?

-"Ennesima offesa ai credenti" (PDL; pensassero ai veri problemi...)

-"Non sapevamo nulla, ma niente censura" (Amt di Genova; vedrete che con qualche scusa si rimangeranno la parola)

-"Far viaggiare sotto gli occhi di tutti, bambini compresi, uno spot pubblicitario che nega l´esistenza di Dio e invita a farne senza è una pubblicità ingannevole e quindi può essere bloccata" (Giorgio Bornacin, senatore e coordinatore regionale di An; quindi Bornacin ha le prove dell'esistenza di Dio, le renda pubbliche per favore e vedrete che anche l'Uaar chiederà scusa...)

-"Il motivo dichiarato è quello di colpire il cardinale Bagnasco, reo di essere presidente dei vescovi italiani e attraverso di lui la Chiesa, rea di esistere" (Sir, agenzia di stampa religiosa; almeno Bagnasco esiste di certo...)

-"Se avesse ragione lo spot, il 90% del mondo sarebbe in errore perché crede" (Azione cattolica; fenomenale)

-"Dio esiste", nome del gruppo lanciato su Facebook dal teologo Antonio Frungi

-si invita a "non pagare il biglietto" (Edoardo Rixi, leghista, invita i cattolici a boicottare l´Amt e il Comune; boicotti il Comune quindi te stesso, molto lungimirante...)

-si tratta di "un gesto folkloristico non rilevante"; inoltre non si crede possibile che "una persona che abbia una sua maturità di pensiero si faccia influenzare da una scritta su di un bus" (Giuseppe Momigliano, rabbino capo della Comunità ebraica di Genova; un po' di equilibrio, finalmente)

-è un gesto "eclatante", "folkloristico", del quale "non si sentiva il bisogno" e che "lascia qualche perplessità" (Yunus Distefano, portavoce della Comunità Religiosa Islamica Italiana; è un'opinione, dopotutto)

-"...il sindacato darà tutela agli autisti che non saliranno su quei bus" (Andrea Gatto, segretario nazionale del sindacato Faisa-Cisal; ecco dunque la nuova figura dell'autista-obiettore di coscienza, alla pari del farmacista che ti nega il condom: li troveremo due autisti atei??)

-"...pretendo che in Italia sia rispettata la religione cattolica, per la quale Dio esiste" (sempre Andrea Gatto; quindi d'ora in poi non facciamo salire sui bus le donne che usano la pillola)

-"...poiché le scritte mettono in discussione valori alla base della convivenza civile e dei rapporti tra gli uomini, non può rientrare nella pubblicità ingannevole?" (Giorgio Bornacin e Gianni Plinio; quindi gli atei sono incivili)

-si tratta di "sterilità intellettuale" (Aldo Praticò, capogruppo An in consiglio comunale: in effetti l'idea è carina ma abusata, ci voleva più fantasia)

Chiudiamo con le sagge parole di Silvano Vergoli (responsabile genovese di Uaar): "Per la Carta Costituzionale, l'Italia è uno stato laico. Possibile che 800 bus a Londra non creino problemi e a Genova e' scoppiato il solito putiferio?" Mi sembra che racchiudano tutto quanto si può dire in merito a questa burletta. Il problema in fondo è sempre lo stesso, sia che si parli di uno spot ateo su un paio di autobus sia che si affrontino questioni un po' più rilevanti come l'educazione sessuale, la contraccezione, l'inseminazione artificiale, i diritti civili per le coppie non eterosessuali e per quelle di fatto, ecc.: i cattolici vogliono decidere come tutti devono vivere e fanno di tutto per ottenere questo scopo, a volte riuscendoci a volte no, ma già il tentare in questo caso è un atteggiamento prevaricatore e scorretto.

Rispondo a Vergoli che si chiedeva se tutto ciò è possibile. E' possibile, Vergoli. Io l'avevo previsto, appena letto il lancio di agenzia: ma la realtà supera sempre la fantasia. Uno legge queste cose e si vergogna di essere italiano. Siamo ridicoli, provincialotti, stupidi, schiavi di gabbie mentali e di pregiudizi, illiberali, pronti ad infervorarci su questioni di nessun rilievo e a tralasciare le vere emergenze. Quanto abbiamo da imparare, quanta strada abbiamo da fare! Ci crediamo cattolici e siamo solo bigotti, ci crediamo religiosi e siamo solo ipocriti.

"La linea del Comune di Genova è difendere democrazia e laicità in una città con una forte presenza della Chiesa e di personalità intelligenti come il cardinale Bagnasco; non il laicismo. La pubblicità degli atei è senza dubbio una provocazione, ma non è riferita a nessuna religione particolare, né Cristo, né Buddha, né Allah. Perciò è importante difendere la libertà di espressione; noi lo facciamo ospitando il Papa e dicendo sì anche al Gay Pride come alla costruzione della moschea" (Marta Vincenzi, sindaco di Genova; parole bellissime, le aspettiamo però al varco dei fatti)

"." (Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di An; non riporto le sue dichiarazioni perché faccio obiezione di coscienza anch'io... dico solo che ha definito "persona scadente" la Vincenzi e ha avuto altre espressioni fuori luogo, fuori tema, offensive e basta. Non ci ha stupito, insomma.

Il bello è che se io, privato, acquisto uno spazio pubblicitario e scrivo sui bus "Dio esiste", nessuno mi accuserà di fare pubblicità ingannevole e non troverò un laico (o semplicemente un non cattolico) che mi dirà che così facendo rischio di influenzare negativamente suo figlio.
Il punto è sempre quello: i cattolici vorrebbero che tutti si comportassero secondo i loro dettami, mentre chi è laico (e magari più religioso di alcuni cattolici) non ha nulla in contrario a che un cattolico uniformi l'intera sua vita privata alle credenze che ritiene più opportune, e altrettanto vorrebbe poter fare lui. La maggioranza poi di coloro che si indignano per questi messaggi non ci pensa un minuto a farsi un bell'esame di coscienza perché bestemmia, tradisce la moglie, insulta un extracomunitario, trascura la famiglia, mantiene un'amante, si risposa tre volte: tutte attività, guarda caso, non proprio in linea con gli insegnamenti della Chiesa. L'ipocrisia regna sovrana a braccetto con la stupidità, in un trionfo senza precedenti di idiozia bipartisan.

Pagate il biglietto, piuttosto, voi cittadini atei e credenti. E voi, soloni che ci (mal) governate, fate sì che i bus arrivino puntuali, quel che c'e' scritto sopra lo leggeremo a tempo debito. Dio (se esisti, beninteso:-), perdona la stupidità, l'unica cosa umana alla quale non vi è limite. O poni un limite ad essa.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


1 commento:

Anonimo ha detto...

il mio commento di poco fa si e' perso nello spazio... dicevo che ci hai preso, giallolampeggiante! Notizia di poche ore fa: hanno deciso di rimangiarsi la parola, non concederanno gli spazi sui bus all'UAAR!!! Vive la liberte'!