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domenica 4 gennaio 2009

Vi abbiamo massacrato ma è come se non lo avessimo fatto

Finalmente sono state rese pubbliche qualche settimana fa le motivazioni della sentenza su quanto avvenne a Bolzaneto in occasione del G8 del 2001. Più di 400 pagine che aspettavamo da quest'estate, da quando cioè dopo nove ore di camera di consiglio furono comminate pene lievi a 15 "servitori dello Stato" per gli incredibili e gravissimi fatti accaduti nella caserma genovese (altri 30 imputati furono inaspettatamente prosciolti). Fatti indegni di una democrazia quale ancora osa definirsi con superbia questo paese.
Ricordiamo a chi ci legge che "a Bolzaneto ci fu tortura da parte di secondini e carcerieri in divisa ai danni di inermi prigionieri. Pratiche di sadismo, violenza fisica e psicologica, minacce di stupro per le donne e feroci umiliazioni di carattere sessuale per gli uomini" (fonte: ccsnews). Inoltre "quella notte, nella caserma di Bolzaneto, ci furono "espressioni di carattere politico, già di per sé intollerabili, sulla bocca di appartenenti a Forze di polizia di uno Stato democratico, che pone il ripudio del nazifascismo tra i valori della propria Costituzione (…) Quelle espressioni sono risultate nella situazione specifica, tanto più ripugnanti e vessatorie in quanto dirette contro persone tutte appartenenti sia pure con sfumature e posizioni differenti tra loro a un’area politico-sociale che si ricollega ai principi del pacifismo, dell’antifascismo e dell’antirazzismo... (fonte: le motivazioni della sentenza). Leggere questo documento (e in particolare la descrizione dettagliata dei comportamenti tenuti da poliziotti e personale sanitario) è quanto mai illuminante.
Si tratta di una pagina nerissima della nostra storia, una vergogna incancellabile che avrebbe richiesto pene durissime e che invece rimarrà sostanzialmente impunita. Per non parlare della mancata individuazione di colpe e di responsabili fra i vertici delle Forze dell'ordine. Una soluzione all'italiana, insomma: i piatti nostrani sono sempre i più apprezzati.

I giudici, nel motivare la sentenza, esprimono amarezza per l'omertà e affermano che i fatti accaduti e provati "hanno inferto un colpo gravissimo non solo alle vittime, ma anche alla dignità della Polizia". Amnesty International ha definito la vicenda di Bolzaneto come "la più grave sospensione dei diritti umani avvenuta in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale": mi sembra che siano parole sufficienti a chiarire che questi servitori dello Stato si sono in realtà comportati da perfetti criminali; aguzzini che si sono comportati non come poliziotti ma come delinquenti e che l'hanno fatta franca solo perché nel nostro sistema penale non è previsto il reato di tortura e dunque, come scrivono gli stessi giudici, questo vuoto legislativo "ha costretto l'ufficio del pm a circoscrivere le condotte inumane e degradanti (che avrebbero potuto senza dubbio ricomprendersi nella nozione di tortura adottata nelle convenzioni internazionali)".

La sentenza di quest'estate fu scandalosa, come quella di pochi giorni fa relativa alla Diaz. Ora conosciamo le motivazioni e possiamo dire che a Bolzaneto ci fu tortura, ma il nostro codice non prevede la tortura, quindi come non detto, scusate per il disturbo; a Bolzaneto agirono sadici torturatori in divisa che l'hanno fatta franca, quindi come dire: vi abbiamo massacrato, ma è come se non lo avessimo fatto. E nessuno ci ha ordinato di farlo, abbiamo deciso tutto noi, senza l'avallo di un qualsivoglia superiore, anzi disobbedendo alle direttive e alle volontà degli insondabili e impalpabili vertici. Insomma, noi poliziotti di solito, se ancora non s'è capito, agiamo di nostra iniziativa, gli ordini non ci toccano.

Chi vuole crederci, si accomodi, noi usciamo dalla sala perché già non c'è più un posto a sedere...

Ogni poliziotto onesto sente sulla coscienza il peso di questo macigno. E da quel giorno ogni cittadino onesto non ha più la stessa incondizionata fiducia nella Polizia.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


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