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martedì 23 giugno 2009

Minzolini mi fa da padre

Augusto Minzolini e' il direttore del TG1, fresco di nomina. Il TG1 e' il telegiornale della rete pubblica che ogni giorno entra nelle case di 17 milioni di Italiani. Nei giorni scorsi, a detta di molti, il TG1 ha completamente ignorato in alcuni giorni, e presentato in maniera incompleta, confusa e marginale in altri, una notizia di un certo rilievo: l'inchiesta in corso a Bari su tangenti e sanità, nel corso della quale sono emerse intercettazioni, nastri registrati, testimonianze di diverse persone e foto che chiamano pesantemenente in causa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in merito a un giro di ragazze pagate per partecipare ad alcune feste a Palazzo Grazioli (e per fermarsi la notte). Ogni giorno ne viene fuori una: feste a cui partecipavano cani e porci senza alcun controllo all'entrata, telefonate in cui si parla pure di droga, una escort che ha nastri con su registrata la voce del premier in atteggiamenti non proprio istituzionali, ecc., senza parlare delle presunte corruzioni nelle forniture sanitarie dalle quali poi tutto è partito. Questo è quel che emerge grazie a frammenti ormai sperduti di stampa libera, a schegge impazzite di giornalisti veri.

Naturalmente l'inchiesta e' in corso, quindi non si puo' condannare nessuno: quello è il compito dei magistrati, nel caso. Ma se ne può (se ne deve) parlare, anche se la legge che stanno discutendo in Senato vorrebbe metterci il bavaglio e negare pure il sacrosanto diritto dei cittadini a sapere cosa succede. Nessuno vuole anticipare l'esito delle indagini, né ritenere Berlusconi colpevole dei crimini peggiori (i cittadini in verità nemmeno vorrebbero che fosse condannato, vorrebbero solo che fosse processato quando ve ne sono gli estremi, anzichè salvato da lodi e prescrizioni), ma queste testimonianze, queste foto, questi nastri e la stessa esistenza di un'inchiesta della magistratura, benchè ancora non siano state individuate ipotesi di reato a carico del premier e anche qualora non lo fossero mai, costituiscono eccome una notizia, e una notizia di notevole importanza e gravità, e difatti la (rara) stampa libera del nostro paese e la quasi totalità di quella estera hanno dato all'evento amplissimo risalto, e non parliamo di "Chi" o di "Novella 2000", parliamo di quotidiani prestigiosi. Il TG1 no, e Minzolini ieri ha provato a spiegare il perchè. Dei TG di proprietà diretta o indiretta del premier non parliamo, sarebbe inutile; per il Tg2 siamo lì, il Tg3 ha sprazzi di giornalismo d.o.c. ma si tratta sempre di sfoghi timidi e momentanei. Che bella prospettiva di essere informato bene ha il cittadino italiano medio che (Fonte: Censis) ricava le notizie sul mondo che lo circonda (e di conseguenza forma la sua opinione politica) da telegiornali e giornali di tale cristallina professionalità, eh?

Dopo essere stato convocato dal presidente della Rai, Paolo Garimberti, per parlare di "completezza e trasparenza dell'informazione" (un pò come se io convocassi il cuoco del mio ristorante per parlare di pulizia delle pentole e di freschezza del cibo utilizzato: non dovrebbero essere parametri imprescindibili e scontati?), Minzolini ha detto in diretta la sua, verso le 20.30 (citiamo da repubblica.it): ha spiegato che la scelta di tenere «bassa» la vicenda delle feste con ragazze nella residenza del premier è una scelta di prudenza non essendovi reati o imputazioni a carico di Silvio Berlusconi e non essendovi a suo dire «alcuna notizia certa. «Di fronte a quanto sta accadendo nel mondo, dal piano economico di Obama alle vicende dell'Iran - ha sottolineato sostanzialmente il direttore - sarebbe stata una scelta incomprensibile privilegiare polemiche basate sul gossip». Così ha detto.

Traduco: Minzolini definisce "tenere bassa" la vicenda delle feste il non parlarne proprio o, in alcune sere, il parlarne in modo vago, volutamente incompleto e confuso, senza citare quasi mai Berlusconi.

Per aiutarvi, Minzolini è lo stesso Minzolini che intervistato da Repubblica nel 1994 (a firma DP) affermava queste chicche:

1
Questa ondata di smentite che arriva alla stampa italiana non si ritorce contro la credibilità dei giornali?
"Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. Il rinnovamento del Parlamento italiano è un fenomeno anche sociologico di cui la stampa deve dare conto: io non dimentico mai che il mio referente è il lettore e non il politico e che il mio compito è quello di rappresentarlo come è senza mediazioni".

2
Rappresentarlo anche nei suoi aspetti privati? E' giusto frugare nella vita intima di chi ci governa, è utile?
"Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico"


Dunque, vediamo... "...io non dimentico mai che il mio referente è il lettore e non il politico e che il mio compito è quello di rappresentarlo come è senza mediazioni... un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico... penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli..."
Curioso come si possa cambiare diametralmente idea nel giro di una quindicina d'anni eh?

Ma oltre a sbugiardarlo con le sue stesse parole, vogliamo fare di più, e cioè dire perchè Minzolini sbaglia (anche se lui lo sa). L'inchiesta in corso a Bari è una notizia e il fatto che si indaghi su festicciole con ragazze a pagamento nella residenza romana di Palazzo Grazioli, in cui di giorno si hanno incontri istituzionali e di notte, pare, incontri di ben altro tipo, è una notizia anch'essa. Comunicarla agli ascoltatori non è una scelta, è il dovere di un giornalista.
Se poi si vuole evitare di porre l'accento sugli aspetti pruriginosi (che ci sono eccome, tipo la voce del premier che -stando a quel che riferisce chi ha ascoltato il nastro- invita la escort ad aspettarlo nel "letto grande" -per una discussione politica, si presume) e se si vuole evitare di trarre conclusioni affrettate a inchiesta in corso, ok, questo è legittimo e anzi auspicabile, è scorretto calpestare la presunzione di innocenza o rimescolare la spazzatura (che però c'è, a quanto pare): ma non dare la notizia o darla in modo bulgaro (ci scusino i bulgari), decidere a priori cosa va detto agli Italiani e cosa no, non è giornalismo ma servilismo, o almeno verrebbe definito come tale in tutti il mondo civile.
Minzolini dimostra col suo comportamento che non sa cos'è il giornalismo. Se poi a qualcuno, di indole maligna, viene il sospetto che la sua condotta sia finalizzata a coprire notizie scomode per chi in definitiva lì lo ha voluto, come possiamo stupirci?

Minzolini si comporta come faceva mio padre quand'ero piccolo e imberbe: non mi dice le notizie brutte brutte, sceglie lui cosa dirmi e cosa no, cosa è notizia e cosa no, cosa è infondato e cosa è fondato (poi pero' la Rai trasmette sangue e sesso a go-go e spesso gratuito in prima serata facendolo precedere dall'avviso che fra poco ci sarà sangue e sesso a go-go e spesso gratuito quindi genitori sedete accanto ai vostri bambini così potetre spiegare loro che quello che stanno vedendo è sangue e sesso a go-go e spesso gratuito). Minzolini, in pratica, e' una nuova figura di giornalista-educatore-magistrato-giudice-censore: legge, conclude che non è vero e comunque non è importante, non ce lo dice o ce lo dice en passant (e a fine mese si prende i nostri soldi però).

Intanto verrebbe da dire: quando un'accusa è fondata? Dopo la condanna di primo grado? Non sembra, visto che di Mills al TG1 hanno sentito il nome in pochi (ricordiamo che Mills è l'avvocato inglese condannato in primo grado per essere stato corrotto da -non si può dire da chi, altrimenti Alfano si arrabbia) . Alla condanna o assoluzione in terzo grado? Ok, ma allora se un maestro d'asilo è accusato di pedofilia, e magari ci sono pure nastri in cui emergono particolari inquietanti, io devo restare all'oscuro del fatto (e continuare a mandare mio figlio a quell'asilo per anni) perchè si tratta solo di un'inchiesta, e devo sapere cosa è successo solo dopo anni a sentenza di terzo grado emessa? Sono ragionamenti aberranti. Non si chiede a Minzolini di definire Berlusconi colpevole (sia perchè gli chiederemmo una cosa contronatura sia e soprattutto perchè per i fatti citati ancora non lo è), nè rinviato a giudizio (per i fatti citati ancora non lo è), nè gli si chiede di rimestare nel torbido o di citarci i colloqui tra lui e la ragazza da 2000 euro a botta, ma nemmeno per sogno (anche se, qualora non fossero o quando non saranno coperti da segreto, potrebbe pure farlo no?). Gli si chiede di dare le notizie, che sarebbe poi il mestiere per il quale viene pagato da noi. Il giornalista non sceglie se comunicare una notizia, ma, qualora vi sia una notizia, la comunica nel modo più neutro possibile, e qui la notizia c'è: più persone, foto e nastri che parlano di un Berlusconi che organizza feste in residenze che potremmo definire di fatto istituzionali e alle quali partecipano, non si sa per merito di chi, ragazze pagate per il disturbo: e siamo solo all'inizio.
Quando, pochi giorni fa, si disse che D'Alema sapeva dell'inchiesta di Bari prima ancora che venisse alla luce perchè il giorno prima su RaiTre aveva parlato di "scosse" in arrivo, e D'Alema si arrabbio' minacciando querele, tutti riportarono il sospetto, senza fare ragionamenti del tipo non diciamolo perchè si tratta dell'illazione di alcuni e non vi sono prove certe nè tantomento ipotesi di reato... E di casi come questo potrei citarne centinaia. Ma Minzolini ha scoperto oggi che un'inchiesta in corso e nastri, foto e testimoni non sono una notizia e che quel che diceva con enfasi nel '94 erano panzane.

Ahi, Minzolini... il canovaccio lo conosciamo bene, lascia stare le spiegazioni, non sono convincenti. Possono bastare solo a chi è accecato da fanatismi di parte al punto da non voler vedere la verità (o perlomeno da non aver voglia che emerga, qualunque essa sia) e a chi, distrutto da decenni di TG di regime e di media viziati da un conflitto d'interessi mostruoso, ha ormai dimenticato cosa significa la parola giornalismo. Noi ce lo ricordiamo bene, però.

Spiriti belli hanno avanzato l'ipotesi che Minzolini volesse già rispettare una legge non ancora entrata in vigore (la legge bavaglio in discussione al Senato): "al cittadino non far sapere cosa si dicono per telefono politico e faccendiere". Registriamo l'interessante interpretazione facendo spallucce.

Sentite poi cosa ci ricorda Antonio Di Pietro a proposito di Minzolini... Adesso diventa viola se solo sente la parola gossip, ma... "Augusto Minzolini, direttore del Tg1, e' un gossipparo, "l'Emilio Fede del servizio pubblico" che ha ridotto lo spazio dell'informazione politica in modo impressionante, oltre ad aver oscurato l'Italia dei Valori.
Minzolini andrebbe licenziato per “giusta causa”. Ricordo a Minzolini che quando ha fatto del vero gossip su di me, l'ho querelato tre volte, ha avuto una condanna a 4 mesi di reclusione, e “dulcis in fundo” il risarcimento danni lo ha pagato la Mondatori."
(http://www.antoniodipietro.com/2009/06/non_sta_bene.html)

Interessante è anche l'affondo (inattaccabile) di Pino Corrias di oggi:
(http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/06/23/il_gossip_la_politica_e_le_spi.html)

Ecco qua un Beppe Grillo sintetico quanto chirurgico: "Il minzolinismo"
(http://www.beppegrillo.it/2009/06/il_minzolinismo/index.html)

Chiudiamo con Famiglia Cristiana.
Come sapete, sono contrarissimo alla continua ingerenza della Chiesa Cattolica di Roma negli affari dello stato (laico) italiano, tuttavia citiamo quel che dice Don Sciortino, dato che pur sempre di stampa italiana si tratta e che non possiamo negare l'influenza enorme che la Chiesa ha su società e politica italiana, che piaccia o no (scelgo la prima):

Famiglia Cristiana contro il premier "Indifendibile, ora parli la Chiesa"
ROMA - "E' stato superato il limite della decenza". Scrive così il direttore del settimanale Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino rispondendo alle lettere dei lettori, definendo "indifendibile" il comportamento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Chiesa italiana, continua Sciortino "non può ignorare l'emergenza morale" di fronte allo scandalo-escort. "Non si può far finta che non stia succedendo nulla, i cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati da questo clima di decadimento morale, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno disincantata".
Don Antonio Sciortino è duro anche nei confronti di chi pensa "di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico piatto di lenticchie da respingere al mittente. La Chiesa non può abdicare alla sua misisone, nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perchè non intervenga e taccia".


Miei cari Italiani, da anni comprate carne (acquisite notizie) da macellai (quotidiani, settimanali, telegiornali, programmi cosiddetti di approfondimento) che vi vendono fettine coi vermi (notizie taroccate o oscurate), eppure non cambiate nacellaio, sebbene più volte prove certe (es: filmati, o gli stessi svolgimenti successivi degli eventi misitificati) vi abbiano aperto gli occhi sull'andazzo. Complimenti e un sentito augurio al vostro stomaco.

***

Cito qui, perchè mi sembra attinente, l'ultima uscita di Sandro Bondi ("Repubblica è un pericolo per la democrazia") che dimostra ancora una volta come a certe persone sia proprio estraneo il concetto di stampa libera e indipendente, di ricerca della verità, di democrazia. Mondo libero, scusaci se puoi.
(http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-9/bondi-repubblica/bondi-repubblica.html)


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


1 commento:

Anna ha detto...

Sono dei gran vigliacchi! I giornalisti invece di pensare a tenere il proprio fondo schiena su una comoda poltrona dovrebbero pensare a fare informazione senza "pendere" da nessun lato, vergogna!