Videocracy (di Erik Gandini) è un film (un docu-film, meglio) come tanti e, come tanti, è in uscita ai primi di settembre. Ciò che da qualche giorno lo ha reso diverso dagli altri, regalandogli un'improvvisa (e ancora non sappiamo se meritata) notorietà è l'idiota censura di cui è stato vittima il trailer cinematografico di questa pellicola su Mediaset e, soprattutto, sulle reti pubbliche italiane (RAI).
Se in Rete cercate notizie su questo film, potete leggere che si tratta di "uno spietato ritratto degli ultimi trent'anni della televisione italiana, dall'avvento delle tv private al primo decennio del 2000, per dimostrare quanto il sistema televisivo e alcuni suoi protagonisti abbiano influenzato la società, i costumi e soprattutto la politica del nostro paese". (it.movies.yahoo.com). Qui potete invece ascoltare direttamente Erik Gandini: http://mmedia.kataweb.it/video/7334285/videocracy-il-film-fa-paura
Ecco il trailer che Mediaset e Rai hanno censurato: http://www.youtube.com/watch?v=-9AXQGGkgK8
Motivazione (verbale) di Mediaset: "film e trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non [è] opportuno mandarlo in onda proprio sulle reti Mediaset". Che dire? Il ragionamento non fa una grinza. D'altra parte che Mediaset non fosse una tv indipendente già si sapeva, non vi era bisogno di una conferma.
Motivazione della Rai, la tv di tutti noi, pagata col nostro denaro di cittadini: "si tratta di un messaggio politico, non di un film" e "anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro [non state sognando, hanno scritto così] e se nello spot di un film si ravvisa un critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto".
Si tratta di una censura idiota (le censure sono sempre idiote, per definizione, e rivelatrici di paura e debolezza) e di una motivazione estremamente stupida e inconsistente: che sia stata scritta dai vertici Rai e non dal primo passante sorprende davvero molto.
In pratica se io fossi regista e girassi un film sulla vita di Toto' Riina, il trailer del mio film non potrebbe essere trasmesso fino a quando non si renderà disponibile il trailer di un film girato da Cosa Nostra sullo stesso tema; così, un film su Hitler dovrebbe attendere la realizzazione di un film prodotto sul medesimo dittatore dai gruppi neonazisti che oggi in lui si riconoscono, o di un film su Stalin.
L'ho già detto: censurano, e va bene, anzi: non va bene, ma così facendo si qualificano da soli: sono media inaffidabili e di parte, quindi di fatto inservibili, come un frullatore che non giri o una lampadina bruciata. E così facendo si coprono di ridicolo. Ma non si fermano qui: motivano la cosa con elucubrazioni che sembrano studiate apposta per prenderci per il sedere perchè ditemi voi se io posso prendere sul serio simili ridicolaggini. Censurano e non hanno il coraggio di ammetterlo.
Comunque vi ho messo il link del trailer, buona visione (http://www.youtube.com/watch?v=-9AXQGGkgK8). Il 4 settembre vedremo com'è il film (o lo censureranno anche nei cinema?)
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
Per tornare alla home page clicca qui.
Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail
sabato 29 agosto 2009
Censure di Stato
Etichette:
informazione
Nessun commento:
Posta un commento