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giovedì 13 agosto 2009

Come una penna senza inchiostro

Questa mattina faccio colazione verso le 8 e sotto ho il TG1 (per errore, grave errore...). A leggere le notizie c'è pure uno che non mi sta antipatico, ma insomma: leggono tutto quel che passano loro, quindi sono tutti complici. Io alcuni fogli li straccerei in diretta senza leggerli. Dice: ma se uno si ribella, perde il posto. Vero. Ma se si ribellassero in duecento? Forse a perderlo sarebbe il Minzolini, il posto, chissà... E poi magari perdi il posto, ma la dignità no, sono cose da valutare; se sei bravo un posto lo ritrovi, c'è così bisogno di giornalisti bravi e liberi (cioè di giornalisti), in Italia...

Torniamo a bomba. Notizie, in questa successione (cito a memoria con parole mie). L'avv. Ghedini ha sporto querela contro i fotografi che hanno effettuato alcuni scatti nei giorni scorsi a Villa Certosa (in realtà sembra che li abbiano fatti sul pontile che è demaniale quindi luogo pubblico, ma lasciamo stare, sporgere querela è un passo che un potente fa comunque, perchè ha ragione o per intimidire, poco importa, qui non mi interessa entrare nel merito). Berlusconi ha affermato che occorrerà intervenire presto per regolamentare la normativa sulla privacy.
Poi, altra notizia, subito dopo: Birmania, condannata Aung San Suu Kyi. Altri 18 mesi ai domiciliari per il premio Nobel. Toni durissimi nelle reazioni internazionali.

Intanto contesto l'ordine delle notizie: è assurdo. La seconda è molto più rilevante della prima. Anzi, la prima non è nemmeno una notizia, è uno spot governativo. Poi dico anche che la prima nemmeno andava data, specie in un'edizione ridotta come quella del mattimo: nessun TG libero l'avrebbe data; libero, appunto.

Al TG1 viaggiano sul filo del ridicolo e nemmeno se ne accorgono. E' un telegiornale inaffidabile (non dà le notizie, sceglie cosa dire e cosa omettere, in base a criteri personali e risibili), non indipendente (dà le notizie comode e con grande enfasi, nasconde quelle scomode o le presenta in modo pasticciato o in forma ridotta). Ogni giorno "informa" 17 milioni di persone, ci pensate? Poi vi chiedete perchè la gente vota in un certo modo e perchè più un politico ne combina più acquista consenso: eccolo il perchè, uno dei perchè almeno, uno dei più rilevanti.

Insomma, a noi (cittadini onesti e amanti di libertà, uguaglianza, democrazia e verità) un Tg così fatto non serve. Come un frullatore che non si accende, come una penna senza inchiostro, come un'auto che non parte.

A qualcuno serve, però: al potere per manipolare le informazioni e quindi le coscienze e mantenere così un consenso mediatico basato sulla disinformazione.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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