Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

martedì 25 agosto 2009

Sentenze che fanno ben poca luce

25 agosto 2009 - G8, la sentenza della Corte Europea: "Giuliani ucciso per legittima difesa". I giudici di Strasburgo hanno accettato la versione delle autorità italiane su come si sono svolti i fatti durante il G8 di Genova del Luglio 2001. Mario Placanica, il carabiniere che nel luglio del 2001 uccise Carlo Giuliani durante il G8 di Genova, avrebbe agito per legittima difesa. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo in una sentenza resa pubblica oggi. I giudici di Strasburgo hanno dichiarato la non violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo in tre casi sui quattro in esame.
(...)
I giudici poi hanno anche ritenuto che, a differenza di quanto sostenuto dalla famiglia Giuliani, il governo italiano abbia cooperato sufficientemente con la Corte, consentendo di condurre un appropriato esame del caso.
(...)
La Corte ha dato invece ragione ai familiari di Carlo Giuliani riconoscendo come l'Italia avrebbe dovuto svolgere un'inchiesta per stabilire se il fatto potesse essere ascrivibile a una cattiva pianificazione e gestione delle operazioni di ordine pubblico. Secondo i giudici, quando uno Stato ospita un evento come il G8, considerato ad alto livello di rischio, è necessario prendere ogni misura di sicurezza necessaria anche per salvaguardare i diritti di chi protesta e la libertà di espressione: l'italia nel pianificare e preparare le misure di pubblica sicurezza, avrebbe "minimizzato" i rischi.
(...)
I giudici hanno stabilito che lo Stato dovrà risarcire 40.000 euro ai genitori di Carlo Giuliani.
(repubblica.it)

Condivido il timido accenno che i giudici fanno alla pessima organizzazione dell'evento da parte dello stato italiano e alla mancanza di una seria indagine sui fatti di quel tragico G8 (leggi: insabbiamento): ormai, a distanza di otto anni, le colpe dello Stato e delle forze dell'ordine sono emerse con evidente chiarezza e queste, francamente non ce le aspettavamo in un paese democratico e civile; quelle di alcuni manifestanti e di molti teppisti e infiltrati già si sapevano e per quanto esecrabili potevamo anche aspettarcele, dopotutto, anche se furono senza dubbio amplificate da un comportamento delle forze dell'ordine che definire allucinante sarebbe riduttivo.
Quanto alla legittima difesa, penso che sia opportuno per il padre di Giuliani fare ricorso perchè si tratta di una sentenza zoppa, che, solo per citare una mancanza, non tiene per niente conto delle "violenze che le forze dell'ordine hanno fatto sul corpo di Carlo subito dopo la sua morte, per cercare di fare credere che il colpo fosse stato deviato".

Ricordo inoltre che già un tribunale italiano aveva riconosciuto con chiarezza come buona parte della reazione dei manifestanti fosse stata motivata da un comportamento violento delle forze dell'ordine, del resto confermato senza ombra di dubbio da prove fotografiche e da chiare ammissioni degli stessi appartenenti alle forze dell'ordine.

Quindi, anche senza ricordare i depistaggi che, subito dopo quel luglio, si sono verificati ai più alti livelli per cercare di salvare gli autori della macelleria messicana del G8 e i loro mandanti, rimasti a tutt'oggi impuniti, e facendo finta di dimenticare la creazione da parte delle forze dell'ordine di false prove al solo scopo di giustificare a posteriori il loro immondo comportamento e le vergognose, ingiustificabili e barbare azioni compiute da bestie in divisa senza più controllo (se vuoi rinfrescarti le idee leggi qui: http://mauroarcobaleno.blogspot.com/2009/01/vi-abbiamo-massacrato-ma-come-se-non-lo.html), troviamo la sentenza, benchè da rispettare come tutte le sentenze, zoppa e non condivisibile. Mi pare una sentenza che cerca di far luce in una enorme stanza immersa nel buio più fitto usando una lampadina da appena 20 watt: qualcosa si intravede, per un attimo, ma il più resta al buio e compromette il giudizio sul tutto.
La possibilità del ricorso esiste per questo, credo.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

Per tornare alla home page clicca qui.
Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail


Nessun commento: